Le penne al pomodoro, piatto della tradizione italiana. Quello che ci fa sentire a casa e che normalmente prepariamo durante la settimana, anche distrattamente. Per Riccardo Serni chef di Cecina, artigiano del gusto della Trattoria Moderna di Firenze ospite dello spazio espositivo Le Delizie di Leonardo Romanelli, c'è della poesia alla base della preparazione di questo semplice piatto, ma anche tanta storia. La prima ricetta pubblicata di un piatto di pasta al pomodoro risale alla fine dell'Ottocento e racconta la preparazione dei vermicelli al pomodoro, a Napoli. Ma prima di giungere in Italia, la pasta viaggia attraverso i continenti per poi arrivare in Sicilia. Lo stesso pomodoro, la cui scoperta dobbiamo agli americani, originariamente pare servisse da pianta ornamentale, prima di diventare un condimento, il primo in assoluto per noi italiani. Il basilico, così come lo conosciamo, arriva dalla Grecia, ma prima di arrivare nei nostri orti così come lo conosciamo subisce un 'mutamento' in India. Quindi una ricetta dal gusto tricolore ma che è frutto, anch'essa, di una contaminazione internazionale.
Le penne al pomodoro dello chef Riccardo Serni, sono oggi impiattate per il pubblico affezionato di Leonardo Romanelli dal maitre di sala della Trattoria Moderna, Gabriele Bianchi. Ogni ingrediente di questo must della cucina italiana è accuratamente selezionato, dal pomodoro biologico prodotto da Raffaelle Di Lallo a Castagneto Carducci, alparmigiano stagionato 28 mesi.
"La pasta al pomodoro è la mamma di tutte le paste- dice Serni al suo pubblico-, se non la sai fare è meglio non cucinare. La preparo perché voglio che non sia dimenticata perché fa parte del patrimonio culinario italiano". Ai giovani che oggi vorrebbero diventare chef raccomanda: "Ci vogliono passione, umiltà, volontà, pazienza e soprattutto amore".