Per il 1° maggio, Festa dei lavoratori, noi come Cobas Empoli-Valdelsa e Comunità in Resistenza parteciperemo al corteo di Empoli, dando vita ad un nostro spezzone, staccato da quello delle altre sigle sindacali. Non siamo infatti né un sindacato di comodo né persone ubbidienti.
Non ci stiamo alla collusione, sia a livello nazionale che nel nostro territorio in modo particolare, fra la parte politica rappresentata dal Pd e la parte sindacale composta dai confederati con la Cgil in testa.
Non accettiamo ad esempio che dopo 2 anni la nostra proposta di un protocollo sugli appalti, che andrebbe a garantire i diritti dei lavoratori delle cooperative e la qualità dei servizi offerti, ancora non abbia ricevuto alcuna risposta da quel carrozzone inutile e dannoso che è l'Unione dei Comuni dell'Empolese Valdelsa e non abbia ricevuto, in maniera inspiegabile e vergognosa, l'appoggio delle altre sigle.
Non accettiamo le attuali politiche sul lavoro che comportano un aumento indicibile delle precarietà: dai giovani che sono costretti anche a ringraziare per svolgere un lavoro serio ma poiché viene chiamato “tirocinio” viene pagato 500,00 euro al mese all'alternanza scuola lavoro, dove addirittura non viene corrisposta alcuna retribuzione. Così come non accettiamo che i richiedenti asilo siano costretti a lavori socialmente utili, sempre da fare gratis, in cambio dell'accoglienza. Ma l'asilo è un diritto, sancito dalla Convenzione di Ginevra. Il lavoro si paga, sempre, e non ci stancheremo mai di ripeterlo.
E non accettiamo l'incremento spaventoso delle morti sul lavoro. L'Osservatorio indipendente di Bologna riporta infatti, al 19 aprile 2018, già 196 morti sui luoghi di lavoro in Italia (non vengono conteggiate le persone decedute in itinere né sulle strade). Una strage. 632 persone sono decedute, in servizio, nel 2017. Anche 1 è troppo. In Toscana sono morti già 11 lavoratori.
In Regione hanno iniziato ad accorgersi del problema, ma non serve stracciarsi le vesti o versare lacrime di coccodrillo. Le misure adottate sono state insufficienti. Le norme sulla sicurezza vengono considerate un accessorio, l'età pensionabile è stata elevata e spesso si deve lavorare in fretta per rientrare nei tempi che qualcuno, seduto comodamente dietro ad una scrivania, ha stabilito per noi. Spesso non vengono fatti gli appositi corsi di formazione considerati inutili e dispendiosi. I controlli da parte degli organi predisposti sono, a causa dei tagli alle risorse, sempre più rari ed inefficaci.
Denunciamo anche che spesso, i primi a ritenersi al di sopra della legge sono proprio gli Enti locali, che dovrebbero essere invece in prima linea nella battaglia, che devono essere più volte ed insistentemente richiamati al rispetto della normativa. Per questo parteciperemo con un nostro spezzone, come sempre, in fondo al corteo generale. Quelli che non chinano la testa.
Tutti e tutte
MARTEDI' 1° MAGGIO CORTEO A EMPOLI
ritrovo h 9.00 Piazza Don Minzoni (davanti alla Stazione Ferroviaria)
ore 13.00 pranzo al Csa Intifada
Cobas Empoli Valdelsa – Comunità in Resistenza/Csa Intifada
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