A Palazzo Fabroni presentazione del libro sull'archivio della casa-studio di Fernando Melani

Domani venerdì 27 aprile alle 16.30 nel salone del primo piano di Palazzo Fabroni in via S. Andrea, 18 a Pistoia sarà presentato il volume di Lorenzo Sergi L'Universo-oggetto di Fernando Melani. Un archivio d'artista presso la Casa-Studio. Guida (1940-1985), Settegiorni Editore. Saranno presenti, oltre all'Amministrazione e all'autore, Annamaria Iacuzzi, specialista in storia dell'arte, Laura Giambastiani, docente di archivistica dell'Università di Firenze e Lucilla Saccà, docente di storia di arte contemporanea dell'Università di Firenze.

L’universo-oggetto di Fernando Melani è un libro che si concentra sulla figura di uno tra i più poliedrici protagonisti della Pistoia del secolo scorso. Questo primo approccio alla documentazione da lui conservata e prodotta, permette di scoprire nuovi percorsi e punti di vista sul suo pensiero e sulla sua arte. Si tratta di un progetto editoriale di Settegiorni Editore realizzato grazie alla collaborazione dell'Amministrazione Comunale (ente proprietario dell'abitazione di Fernando Melani e di tutto quanto vi è contenuto), che nasce dalla ricerca realizzata da Lorenzo Sergi nel 2015/2016, durante il tirocinio di formazione ai musei comunali, svolto allo scopo di effettuare un'esperienza di riordino e inventariazione dell'archivio della casa-studio, in collegamento con l'attività di elaborazione della sua tesi magistrale in archivistica all'Università degli Studi di Firenze.

Per comprendere la complessità e l’organicità di un archivio privato come quello di Melani, è di vitale importanza soffermarsi sulla storia della sua vita, dell’arte e della città in cui ha vissuto.

“Fernando Melani è uno sperimentatore scientifico che attraverso l’uso di numerosi strumenti ha cercato di scandagliare il mondo reale alla ricerca della verità e dell’essenza delle cose. Gli ambiti di studio sono molti e ben documentati, partendo da semplici riflessioni mette in moto processi creativi che lo portano a elaborazioni pratiche, in alcuni casi difficilmente definibili, che oscillano tra l’arte, la scrittura, la filosofia, l’informatica, la scienza. Una personalità controcorrente che, attraverso le sue scelte di vita, le sue esperienze e il suo lascito intellettuale, ci aiuta a ricostruire un’epoca, un periodo importante della nostra storia novecentesca.”

Lorenzo Sergi (1987) è archivista. Laureato in scienze archivistiche e biblioteconomiche, a Firenze, con una tesi sull'archivio di Fernando Melani, oggi frequenta un master in archivistica contemporanea all’Università di Firenze e il corso biennale della scuola di archivistica paleografia e diplomatica all’Archivio di Stato di Firenze. Collabora a vario titolo con associazioni, istituti e centri di ricerca toscani.

La casa-studio dell’artista pistoiese Fernando Melani (1907-1985) può essere considerata testo di eccellenza per lo studio dell’arte contemporanea, e pertanto anche un naturale compendio alla visita di Palazzo Fabroni, oltre che elemento importante e singolare dell’intero insieme dei musei di Pistoia.

Acquistata dal Comune di Pistoia nel 1987 insieme alle oltre 2800 opere in essa contenute (‘esperienze’ le chiamava lo stesso Melani) e successivamente restaurata nel pieno rispetto dell’edificio e dei suoi contenuti, costituisce un esempio unico di spazio dove in perfetta unità si riflettono l’intera esperienza artistica dell’autore e il suo itinerario di ricerca attraverso i principali movimenti dell’arte della seconda metà del Novecento, dall’Arte Povera, all’Arte Concettuale e alla Minimal Art.

Nei diversi ambienti una gran quantità di opere occupano i soffitti, le pareti, i pavimenti, secondo la disposizione che Melani stesso gli aveva dato fin dalla loro realizzazione. Nel 2005 la collezione civica si è arricchita a seguito del lascito testamentario di Donatella Giuntoli, costituito da 148 opere di Melani, in parte donatele dall’amico artista, di cui è stata conoscitrice profonda, in parte da lei stessa acquistate.

La visita fra cumuli di materiali sedimentati, sperimentazioni sui metalli, lamiere e fili di ferro che pendono dai travicelli del soffitto, è un percorso intenso e ricco di suggestione lungo le tracce del pensiero di questo straordinario protagonista dell’arte del Novecento italiano.

Fonte: Comune di Pistoia - Ufficio Stampa

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