Questa mattina è stata protocollata l’interrogazione parlamentare sul caso Tmm, del deputato Giovanni Donzelli di FdI. La vicenda degli oltre 80 lavoratori mandati a casa all’improvviso dall’azienda che sorge nella zona industriale di Pontedera, nell’estate scorsa, finirà sui banchi del Parlamento. E questo grazie all’impegno che come Fratelli d’Italia ci siamo presi durante l’ultima campagna elettorale, e che stiamo portando avanti con convinzione.
L'amico Giovanni Donzelli, inoltre, ha chiesto che venga istituito un tavolo di confronto ministeriale sullo stato di crisi dell’indotto Piaggio, che negli ultimi dieci anni ha distrutto circa 6mila posti di lavoro. Finora la politica nazionale ha fatto finta di non vedere e non sentire, ma i lavoratori Tmm che oggi sono ancora in presidio fuori dai cancelli dell’azienda chiedono considerazione e giustizia sociale.
Devono sapere che noi siamo al loro fianco concretamente, non solo con frasi fatte e promesse mirabolanti. Vogliamo che tutta Italia conosca la loro condizione e quella dell’indotto Piaggio che per colpa di una politica industriale della Piaggio che a prole dice di puntare sul Made in Italy ma poi con i fatti concreti punta sulla delocalizzazione della produzione in Oriente. Basta ipocrisie Basta promesse. Ora vogliamo la verità e fatti concreti.
Matteo Arcenni, Fratelli d'Italia - Centro Destra Valdera
IL COMUNICATO DI DONZELLI
"Un tavolo di lavoro nazionale sulla crisi dell'indotto Piaggio della famiglia Colaninno, alla luce della crisi della Tmm che ha chiuso i battenti lasciando a casa oltre 80 persone". A chiederla in una interrogazione al Ministro del Lavoro è il parlamentare di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli.
"Nella provincia di Pisa in Valdera nella zona dell'indotto della Piaggio si sono persi dal 2000 ad oggi sei mila posti di lavoro, riducendo di due terzi gli occupati - sottolineano Arcenni e Donzelli nell'interrogazione sottoscritta anche dall'altro deputato toscano di Fratelli d'Italia Riccardo Zucconi - nel 2006 la Piaggio ha ottenuto una commessa di 27 mila veicoli per Poste, ma in Italia i veicoli sono stati solo montati dopo che erano stati prodotti all'estero. La Piaggio negli ultimi anni ha iniziato a fornirsi di produttori non della zona e in alcuni casi anche esteri - conclude Donzelli - quando saremo al governo chiuderemo i finanziamenti per le aziende che delocalizzano, premiando quelle che investono e danno lavoro in Italia".
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