Il padiglione Ghiaie è la sede delle iniziative T-Riciclo Green Market e Design Space. Uno spazio dedicato al design e alla sperimentazione. Le due iniziative si distinguono sulla base dei materiali utilizzati e sulle modalità di produzione differenti.
T-Riciclo è l'area riservata al riuso creativo, all'eco-design e all'utilizzo di materiali sostenibili. L'area Design Space è più strettamente legata all'home decor e al mondo dell'illustrazione con un occhio di riguardo all'uso delle nuove tecnologie.
Gli espositori si alternano con colori e forme unici. Colpisce la molteplicità di oggetti che da uno stesso materiale possono essere creati, reinventati, e destinati a funzioni inaspettate. Nell'ambito di T-Riciclo abbiamo incontrato due brand innovativi fatti e pensati da trentenni: Wanos Wood Design e Sugo Lab.
Matteo Gentile ha 30 anni ed è il founder di Wanos Wood Design, una linea d'illuminazione d'arredo unica, realizzata esclusivamente con legno recuperato e riciclato in nome dell'eco-sostenibilità e del riuso. Matteo Gentile si definisce un artigiano 2.0. Lascia un lavoro in multinazionale per dedicarsi alla sua passione, tramandata dal padre, per il legno. Il gioco si tramuta in lavoro e Matteo decide, quattro anni fa, di lanciarsi nella produzione. Mette su un laboratorio a conduzione familiare in Calabria, sua terra d'origine, a Crotone. Un portale e-commerce e tanta sperimentazione gli permettono in poco tempo di esportare i suoi prodotti in tutta Europa. In poco tempo si espande, decide di spostare la sede legale di Wanos Wood Design a Roma, dove, alle spalle del Colosseo ha anche un punto vendita. I lavori di Matteo Gentile sono realizzati in legno massello di prima qualità e radici di ulivo secolare destinati al rogo. Attraverso la sua creatività Matteo restituisce nuova vita a un prodotto secolare. I materiali sono raccolti in Calabria: alberi morti o sradicati da alluvioni e temporali, essiccati naturalmente per oltre 6 anni riusciamo, poi elaborati e lavorati.
La nuova collezione, presente in Fortezza Da Basso, ha come protagonisti dei robot rinati dalle vecchie travi di una cascina abbandonata. Tutti i materiali utilizzati sono di recupero, anche gli inserti in ferro, ricavati da vecchie lamiere di capannoni industriali. "L'eco-desgin è dare valore a un oggetto che al momento del recupero non ne ha e attraverso la creatività e la tecnica trovano nuova funzione, nuova vita -racconta Matteo Gentile-. Negli anni siamo cresciuti tanto, abbiamo raffinato la tecnica confrontandoci con altri artigiani, sin special modo falegnami con esperienza 50ennale, da cui abbiamo appreso il saper fare e lo abbiamo riadattato alla nostra idea di prodotto finito grezzo e poco rifinito. I colori utilizzati per decorare sono all'acqua naturali, non contengono solventi né smalti tossici, nel completo rispetto dell'ambiente. Sono un artigiano 2.0, una evoluzione dell'artigiano di una volta. Un artigiano 30enne tra pochi. Questo lavoro non mi pesa, anzi mi dà enorme gioia".
Amedeo Mattei 34enne di Solopaca e Esia Colonna di Milano sono le due giovani menti alle spalle di Sugo Lab. Un giovane brand di abbigliamento e accessori di Torino che basa la propria filosofia di produzione su tre principi fondamentali: 2nd LIFE ossia il recupero e trasformazione di indumenti di seconda mano; rifiuti 0 cioè l'utilizzo di ogni piccolo pezzo di tessuto come elemento decorativo; LAST CHANCE ossia la ricerca presso produttori e grossisti tessili di tessuti finiti fuori produzione e quindi destinati allo smaltimento.
Il progetto è nato dall'estro creativo della milanese Esia Colonna, che disegna e realizza la sua collezione partendo da un progetto di riciclo dei capi usati. "Perché Sugo? Perché i primi inserti sui capi usati a cui è stata data nuova vita, andavano a coprire le macchie di sugo che non sarebbero più andate via". La storia di Sugo Lab parte dal voler applicare la creatività alla materia prima a disposizione. Andrea ed Esia recuperano i materiali dai produttori e dai grossisti, così da poter lavorare con tessuti di qualità superiore. T-shirt, abitini, fasce per capelli e marsupi, ogni capo è realizzato della filosofia del riuso creativo. Sagome di animali di stoffa applicate a maglie in cotone, per adulti e bambini, attraggono i visitatori per lo stile e la semplicità delle forme. Non è improbabile imbattersi in mamme che scelgono per sé e per i bebè una mise in pendant.
Nello spazio Design, legata all'home decor, abbiamo incontrato R&S Ceramica Pop e Martina Nanni Wall Art.
L'architetto Vanessa Siebezzi e il designer David Riganelli sono i creativi e realizzatori di R&S Ceramica Pop. Il marchio propone in chiave contemporanea la ceramica popolare veneziana, un prodotto diffuso soprattutto nell'area del Mediterraneo, caratterizzato da decorazioni su maiolica fatte con le spugne in gommapiuma. Il risultato è una collezione di pezzi eclettici, versatili, dipinti con vernici senza piombo, che esprimono un linguaggio decorativo alternativo.
Si sono incontrati quattro anni attorno alla ceramica tipica veneta, a cui David si dedicava già da tempo, perché aveva lavorato con un gruppo di ceramisti. La prima produzione è stata di tazzine, finite tutte in una vendita natalizia. Da questo momento nascono le linee di ceramiche da tavola di David Riganelli e Vanessa Siebezzi. "È il nostro primo anno alla Mostra dell'Artigianato di Firenze- racconta Vanessa, per metà fiorentina e per metà veneziana-, abbiamo partecipato grazie alle esperienze e ai racconti di altri colleghi che hanno preso parte alle esposizioni. La nostra è una ceramica funzionale stagionale". Le decorazioni realizzate a mano con lo stampino di gommapiuma, infatti, non sono mai le stesse. La collezione si rinnova con il passaggio delle stagioni, così i pettirossi invernali, lasciano il posto a uccellini più primaverili e i rami e le foglie ai fiori. Un artigianato creativo e fatto a mano, quello di R&S Ceramica Pop, che si arricchisce di nuovi elementi per lo studio costante che Vanessa e David dedicano all'arte delle decorazioni. I loro viaggi sono fonte di ispirazione per creare linee innovative o dai richiami storici, come la linea ispirata alle ceramiche giapponesi, il bianco lucido della ceramica impreziosito dal blu di foglie e rami.
La giovanissima Martina Nanni, creativa di Wall Art, è un'artigiana fiorentina, specializzata nella tecnica del mosaico. Realizza pannelli decorativi utilizzando la tecnica del taglio laser. Martina Nanni ha 26 anni, ha frequentato l'Accademia delle Belle Arti. Durante l'ultimo anno di accademia ha sperimentato la tecnica a laser. Al padiglione Le Ghiaie sono in esposizione anche due dei lavori della sua tesi. I lavori, essenziali, dalle linee pulite e ricercate, sono ispirati alla natura. Uno studio delle piante e delle foglie, analizzate fin dentro le cellule vegetali che le compongono, sono riprodotte e sviluppate da Martina Nanni che fa ricerca sperimentale. I suoi ultimi lavori sono estremamente realistici. I suoi 'quadri' sono dedicati alle piante grasse come il cactus, l'aloe o l'agave. E altrettanto minuziosa è la produzione di wall art che si ispirano ai batteri, ai protozoi e agli organismi cellulari. le sue piante e i quadri in rame prendono il via da una ricerca estetica per ricreare la pianta e, nello specifico, la sua crescita. "La pianta si sviluppa in blocchi, io utilizzo forme piatte con piani sovrapposti che danno forma tridimensionale". I suoi quadri raccolgono la luce in modo che colori e ombre restituiscano una forma realistica al soggetto interpretato. Martina, rielabora le foto dei suoi soggetti al computer, progetta i piani, li sovrappone usando degli spessori e li dipinge. Ha iniziato nel 2017. "Ho scelto di esporre alla Mostra dell'Artigianato di Firenze come primo vero banco di prova, per testare le mie creazioni davanti a un pubblico- afferma Martina-. Sono sostenuta dai miei genitori che mi hanno spinta a mettermi alla prova davanti a un pubblico vario e maggiore. Un'occasione per crescere".