"È inaccettabile che i sindacati portino avanti una campagna di terrore, facendo affermazioni che addirittura contraddicono le leggi vigenti, come quando sostengono che la Regione vorrebbe togliere la casa alle persone anziane e sole. E' esattamente vero il contrario: la nostra proposta di legge punta a garantire maggiore efficienza ed equità al sistema in un momento di grave emergenza abitativa e chi pensa di ridurre il dibattito ad una battaglia corporativa lavora contro il sistema e contro le famiglie".
Vincenzo Ceccarelli, assessore regionale alla casa, replica così alla presa di posizione dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini, che hanno predisposto emendamenti alla proposta di legge regionale toscana sull'edilizia popolare da presentare nelle consultazioni previste dal Consiglio Regionale.
"Ben vengano emendamenti e proposte migliorative, d'altro canto con i sindacati ci siamo confrontati per oltre un anno nel tentativo di condividere il percorso di riforma delle leggi sulla casa", aggiunge Ceccarelli "ma il comunicato diffuso ieri dimostra che non è possibile condividere la visione di chi difende solo interessi di chi la casa ce l'ha già e non si pone il problema di dare risposta alle oltre 25.000 famiglie che sono già in lista di attesa e a quelle sono già sotto sfratto".
Secondo Ceccarelli "è falso e tendenzioso dire che la Regione vuol togliere le case popolari a chi ha redditi ‘normali'. Non esistono redditi normali e anormali, ci sono redditi che consentono di andare sul mercato e trovare una casa in affitto e redditi che non lo consentono. La nostra proposta di legge vuole dare ai Comuni gli strumenti per affrontare l'emergenza abitativa con maggiore autonomia e capacità gestionale".
"E' sbagliato dire che non ci sono appartamenti disponibili perché la Regione non mette risorse sull'Erp", sottolinea l'assessore alla casa. "Negli ultimi 10 anni, la Regione ha investito oltre 500 milioni nelle politiche per la casa. Siamo impegnati a investire 100 milioni in tre anni, di cui 41 già stanziati, mentre altri 5 lo saranno a breve e altri ancora saranno individuati di qui a fine anno".
"Ed è addirittura inquietante – conclude Vincenzo Ceccarelli – che i sindacati facciano passare la tesi secondo cui sarebbe sbagliato attribuire case di edilizia popolare a famiglie con gravi disagi sociali, economici e socio-sanitari. Mi verrebbe da chiedere ai sindacati: che ne devono fare i Comuni di queste famiglie, gettarle dalla rupe Tarpea come facevano gli antichi romani con i traditori e gli indegni?".
Fonte: Regione Toscana
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