Cinquant'anni di Irpet, Giani: "Anima vera della Toscana"

“La storia è costellata di date importanti e tra queste c’è senz’altro il 1968, anno che segna la nascita dell’istituto regionale per la programmazione economica della Toscana (Irpet), che festeggia 50 anni di vita”. Così ha esordito il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, portando i saluti alla cerimonia, in sala delle Feste di palazzo Bastogi, per celebrare l’anniversario della fondazione dell’istituto. “La platea di personalità, che spazia dalle istituzioni al mondo accademico, passando dai professionisti della pubblica amministrazione – ha continuato Giani – rivolgendo un particolare saluto a Vannino Chiti e a Claudio Martini, già presidenti della Regione, dimostra quanto l’Irpet sia radicata nella nostra Toscana, come punto di riferimento essenziale per la formazione e la crescita della società”. “Se 50 anni fa l’Irpet fu anticipatrice del concetto della programmazione, grazie a fondatori come Giacomo Becattini e Giuseppe Parenti, rappresentanti del mondo scientifico, ed Elio Gabbuggiani, allora presidente della Provincia di Firenze – ha ricordato Giani – negli anni ha continuato a fare da ponte tra scienza e politica, tenendo alta la ricerca sull’identità della Toscana e più di ogni altro istituto si è rivelato anima autentica della Regione”. “Auguri di cuore all’Irpet per ciò che ha significato e per ciò che rappresenta – ha affermato - a tutti noi l’impegno autentico nel supportare questo istituto per continuare a incidere sulla crescita del nostro Paese”. Da qui la proposta di Giani: “tra due anni celebreremo i 50 anni delle Regioni a statuto ordinario e la Toscana, insieme all’Irpet, potrà organizzare un programma all’altezza del ruolo e del significato di queste istituzioni, specialmente in un periodo in cui si sta aprendo un nuovo regionalismo”.

Ai saluti del presidente Giani è seguito l’intervento del direttore dell’Irpet Stefano Casini Benvenuti, che ha ripercorso la storia dell’istituto, presentando anche dei video realizzati per l’occasione. Come affermato dal direttore: “Studiare per conoscere e per diffondere la conoscenza era lo spirito che 50 anni fa stava dietro la scelta di far nascere un istituto di ricerca che si occupasse di economia e società toscana; una scelta che ci pare ancora oggi attuale e che Irpet auspica di poter confermare anche per i prossimi 50 anni”.

La chiusura è affidata al presidente della Giunta regionale Enrico Rossi

"Da Irpet in tutti questi anni abbiamo ottenuto tanti buoni consigli, che abbiamo seguito e che hanno permesso alla Toscana di reggere l'urto della crisi e di crescere". E' intervenuto anche il presidente Enrico Rossi, oggi in tarda mattinata, alle celebrazioni del 50° compleanno dell'Irpet, l'Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana. All'evento, che si è tenuto nella Sala delle Feste di Palazzo Bastogi, a Firenze, hanno preso parte tanti rappresentanti di istituzioni, del mondo accademico e scientifico, di quello produttivo.

"Non possiamo smarrire – ha detto Rossi - la base del modello di sviluppo che ha caratterizzato la Toscana, quello che ha messo insieme lavoro e capitale sano. Lavoratori e imprenditori mossi da obiettivi comuni e condivisi ma allo stesso tempo anche capaci di affrontare conflitti e di dialogare per risolverli. Questa credo siano la base da mantenere, gli assi fondamentali sui quali continuare a lavorare. La crisi che ha colpito anche la Toscana ha visto tante imprese accettare la sfida e di questo va ringraziata la lettura che Irpet ha dato del fenomeno: l'idea che l'asse del manifatturiero e dei distretti fosse quello fondamentale. E anche la Toscana è stata brava a seguirla, perchè la filiera dell'export e dei distretti le ha consentito di reggere l'urto della crisi e di crescere".

"Finché la Toscana – ha proseguito - potrà contare su questi lavoratori e su questi imprenditori, e sulla loro capacità di ottenere un prodotto di qualità, essa non dovrà temere la globalizzazione perché le borghesie del mondo che via via si affacceranno, spinte da uno sviluppo impetuoso e contraddittorio, saranno attratte dai nostri prodotti. Che poi è quello che è successo e sta succedendo. Abbiamo seguito i consigli di Irpet e abbiamo deciso di stare accanto alle imprese che hanno voluto e che continuano a misurarsi con la globalizzazione e a rilanciarsi".

"Ovvio – ha ancora detto il presidente – che la Toscana non è solo questo. Molte sono ancora le crisi aperte e che incombono. Penso alla costa, dove ci siamo portati dietro una crisi che nasce già dagli anni 70 e alla quale probabilmente non abbiamo guardato con troppa attenzione. Qui abbiamo fatto grossi investimenti, che daranno i loro frutti nel medio e lungo termine. Ci vuole pazienza perché qualcosa si sta muovendo, a Piombino come a Livorno. Un'altra ‘dritta' di Irpet è stata quella di considerare la rendita, legata al paesaggio e alle città d'arte, non come un fattore negativo ma come un lascito delle generazioni precedenti. Un elemento sul quale individuare un equilibrio, per metterla in condizione non di essere distrutta ma di potersi rigenerare. La grande collaborazione con Irpet – ha quindi concluso Rossi - ci ha accompagnato e credo ci accompagnerà per altri 50 anni in questa let tura della realtà toscana".

Fonte: Consiglio regionale della Toscana - Ufficio Stampa

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