“Sulle nomine si contraddice: o si difende l'autonomia sempre, oppure forse spera di condizionarle. Sui soldi ai partiti possibili sorprese per quelli che lo sostengono. Sugli intrecci del passato ha sicuramente più cose interessanti da dire, per esperienza diretta, a differenza di me”.
"L'avvocato De Mossi chiede un confronto con me? Ben venga, non vedo l'ora". Risponde così il Sindaco Bruno Valentini alla richiesta del candidato della destra-centro, che ha detto di voler "sfidare" il primo cittadino sui temi della Banca e della Fondazione MPS.
"Organizziamo il confronto – prosegue il Sindaco – purché sia pubblico e affronti le questioni nel merito, al di là dei banali slogan tipici della campagna elettorale. Per quanto riguarda il futuro della Fondazione, il candidato De Mossi, come già ho avuto modo di fargli notare, dovrebbe sapere che la scelta non spetta al Sindaco, perché i deputati generali, una volta nominati dai diversi enti designanti, agiscono in autonomia, che personalmente considero un bene prezioso. De Mossi è in palese contraddizione: da un lato sostiene che la politica non debba interferire nelle scelte della Fondazione, dall'altro chiede che esse vengano fatte dopo l'elezione del futuro sindaco, evidentemente perché spera di condizionarle".
"Per quanto riguarda i soldi che la banca in passato ha prestato a partiti od esponenti politici senza riaverli indietro, non ho niente in contrario alla loro pubblicità o a quella di altri debitori insolventi, purché non si violi nessuna legge. Immagino però – aggiunge Valentini – che ci saranno sorprese, a partire proprio dalle forze principali che sostengono lo stesso De Mossi, civico per finta, visto che pende dalla labbra di Salvini".
"Siamo noi ad aver sfidato a viso aperto le vecchie logiche di potere che hanno imbrigliato Siena per anni, liberando la città dai veleni e dalla paura. Non per niente molti di quelli che mi contrastano lo fanno perché non hanno avuto ciò che speravano, perché con me le vecchie clientele sono saltate ed in questi anni abbiamo ascoltato più la società civile dei dinosauri della politica. Comunque su quel periodo buio di Siena e degli intrecci di potere che si esprimevano negli incarichi in banca e nelle società partecipate, De Mossi potrà raccontarci qualcosa di interessante per esperienza diretta, a differenza di me” conclude il primo cittadino.
De Mossi: "Non prendo lezioni da Valentini, fissiamo subito il confronto"
Non prendo lezioni da chi manda sms sulle nomine a Renzi e ne viene, poi, sconfessato platealmente.
La questione è molto semplice: bisogna evitare che il partito che ha distrutto questa città le sue eccellenze, la sua storia e, fra l’altro, la fondazione facendola capitombolare da un valore di circa 5 miliardi di euro a poco più di 400 milioni a esagerare, e, nel contempo, ha polverizzato praticamente l’intera partecipazione nella banca Monte dei Paschi, continui a fare danni.
In un mondo normale questo non sarebbe stato permesso anzi, in un mondo normale il PD si sarebbe vergognato e ritirato in buon ordine. Ma evidentemente il pudore non è cosa che conosce.
Riguardo ai nominativi su chi ha avuto i prestiti, io non faccio sconti a nessuno: per me chi deve soldi al Monte dei Paschi li deve restituire senza indugio.
Io non rispondo a logiche ben note al PD e non ho tessere in tasca come forse è sfuggito al servizio informazioni dell’apparato.
In ogni caso il sindaco uscente, vista la sicumera che mostra, ci dica se ha informazioni riservate, sensibili e privilegiate, e se ciò fosse vero perché non ha agito? E qualora ne disponesse davvero come ha fatto ad averle? La normativa sulla privacy per lui non si applica?
Infine, a proposito di indipendenza della fondazione dal PD, vorrei sapere se alle cene organizzate dal partito partecipava almeno un deputato, o era un sosia?
Facciamo il confronto subito: concordiamo data, luogo, ora e la massima trasparenza, parola sconosciuta dalla parti PD.
Il PD continua a raccontare un mondo che non esiste semplicemente perché lo ha distrutto.
Fonte: Comune di Siena -Ufficio stampa
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