Aldo Cursano è stato eletto all’unanimità come nuovo presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia della provincia di Firenze, nella seduta del consiglio direttivo dell’organizzazione di categoria di largo Annigoni che si è tenuta oggi (13 aprile 2018).
Cursano, 54 anni, titolare di alcuni noti esercizi commerciali a Firenze e dintorni (i ristoranti Kome e Oh Sushi e il Caffè Le Rose), riceve il testimone da Jacopo De Ria, che ha guidato l’associazione negli ultimi cinque anni. Volto assai presente nella vita culturale e sociale, oltre che economica, del capoluogo, Cursano è attivo da molti anni nelle fila di Confcommercio, per la quale attualmente ricopre anche l’incarico di presidente regionale e vicepresidente vicario nazionale di FIPE, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, la più rappresentativa del settore. Presidente della Consulta regionale delle categorie settoriali di Confcommercio Toscana, è inoltre consigliere nazionale di Confturismo e membro del Consiglio di reggenza della Banca d’Italia – sede di Firenze.
Origini pugliesi, ma fiorentino di adozione ormai da molti anni, da sempre promotore appassionato del ‘buon vivere’ toscano e dei valori fondanti della fiorentinità, di recente è stato nominato portavoce degli imprenditori del “Patto per Firenze”, l’alleanza formata nel gennaio scorso da 40 grandi nomi del commercio locale, che hanno investito la nuova Confcommercio di un compito: alzare il livello dell’attenzione pubblica su questioni come la tutela dell’immagine, il decoro e la sicurezza, alle quali sono legati presente e futuro della città.
Con la sua nomina la Confcommercio fiorentina definisce e completa il rinnovo dei suoi organi direttivi, iniziato il 28 giugno 2017 con l’approvazione del nuovo Statuto e proseguito nel febbraio scorso con l’insediamento del nuovo consiglio. Un cambio dei vertici che va di pari passo con il profondo processo di rigenerazione che l’associazione di categoria sta vivendo dal 2017 sotto la guida del direttore regionale Franco Marinoni. Una scommessa voluta dalla confederazione nazionale, che ha investito importanti risorse sul capoluogo toscano, che ha già portato ottimi risultati come testimoniano i numeri: oltre 5mila associati fra gli imprenditori del terziario di tutta la provincia, una struttura in rapida crescita, nuove delegazioni territoriali e un organico in costante potenziamento, un’offerta di servizi alle imprese sempre più ampia, che va dalla tradizionale assistenza sindacale alla formazione e alla progettazione innovativa.
“Vogliamo che la voce degli operatori di commercio, turismo e servizi diventi sempre più forte ed ascoltata nei luoghi dove si prendono le decisioni che contano”, sottolinea il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni, “e l’elezione di un presidente espressione sincera della “pancia” dell’imprenditoria del terziario fiorentina è un segnale di grande auspicio. Dobbiamo far capire ai nostri interlocutori che siamo consapevoli di essere portatori di interessi di parte, ma spesso i nostri punti di vista coincidono con quelli della collettività e sono importanti per agire nel bene di tutti. Non ci interessano dietrologie e lotte politiche, a noi preme soltanto rappresentare al meglio e affermare il ruolo delle imprese e del lavoro”.
“Siamo stanchi di essere considerati ‘bottegai’ in senso dispregiativo”, sottolinea il neoeletto presidente della Confcommercio fiorentina Aldo Cursano, “come imprenditori rivendichiamo il ruolo che ci spetta nella governance del territorio perché ogni giorno con il nostro lavoro, creando occupazione, contribuiamo alla ricchezza, al benessere, alla sicurezza e alla qualità della vita nelle nostre città. E se fino a qualche anno fa chiudevamo la sera le nostre attività stanchi ma felici, oggi lo facciamo sempre più stanchi, preoccupati e forse anche infelici”.
“Troppe volte veniamo mortificati e vessati, spesso da ‘corpi estranei’ e parassiti del sistema che vivono e pontificano alle nostre spalle. Dobbiamo invece restituire voce e dignità alle imprese per il loro valore sociale ed economico. Me lo chiedono i colleghi che incontro tutti i giorni e per questo mi darò da fare. L’impegno sindacale, oltre che una passione, per me è un modo per restituire a Firenze quanto mi ha dato in questi anni in termini di valore aggiunto per la mia impresa”.
“Voglio che la Confcommercio diventi sempre di più voce ed espressione degli imprenditori seri, onesti, che rispettano le regole, tutelano i propri collaboratori e hanno a cuore il futuro della comunità in cui operano e della quale sono parte importante dell’ossatura sociourbanistica. A loro presto volentieri il mio volto, con l’orgoglio e la certezza di rappresentare persone per bene, che ogni mattina si alzano presto per fare il proprio dovere. Non legittimerò invece chi opera in modo scorretto, facendo del solo profitto la bandiera del proprio business. Se ci sarà da fare un’opera di moralizzazione della nostra categoria, siamo disposti a farla, ma vogliamo rispetto, lo stesso che noi abbiamo nei confronti delle istituzioni, della politica, delle parti sociali”.
“La crisi del commercio è la crisi dell’Italia”, conclude Cursano, “se non rimettiamo al centro i valori umani del rispetto, della correttezza, del buon esempio, gli stessi che hanno fatto grande il nostro passato, il sistema Paese non può ripartire. Mi piacerebbe che questo nuovo umanesimo della cultura d’impresa partisse proprio da Firenze”.
Fonte: Confcommercio Firenze
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