Il 10 aprile venga dichiarata giornata di lutto per la Toscana in ricordo delle 140 vittime della tragedia del Moby Prince. La proposta è arrivata dal presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani nella seduta speciale di aula di oggi mercoledì 11 aprile, dedicata alla presentazione dei risultati della commissione d’inchiesta parlamentare sul disastro del 10 aprile 1991: la collisione del traghetto con la petroliera Agip-Abruzzo.
Il presidente Giani ha ricordato la commemorazione di ieri a Livorno “intensa, commovente, carica di tensione e di speranza”. Il presidente ha ringraziato i consiglieri regionali per la partecipazione, “a rivivere quel ricordo – ha detto Giani - erano presenti Giacomo Giannarelli, Monica Pecori, Elisa Montemagni, Tommaso Fattori, Serena Spinelli, Francesco Gazzetti che mi ha rappresentato la mattina, Gabriele Bianchi e a nome della Giunta era presente Cristina Grieco”.
Con emozione e puntualità, il senatore Banchisio Silvio Lai, presidente della commissione che per due anni ha lavorato per chiarire i vari aspetti della vicenda, ha parlato della “strage nel mare di Toscana”. Lai ha descritto il “lavoro trasparente di una commissione votata ed istituita all’unanimità” così come la sua relazione finale, di una “connessione politica tra Parlamento e Consiglio regionale” dal quale è arrivata la spinta a far partire la commissione”, che si è “dotata di esperti e di magistrati”, “dell’ausilio di Corpi dello Stato che hanno messo a disposizione la loro capacità investigativa”, “una commissione che ha lavorato per restituire dignità e onore alle vittime”.
Lai ha ricostruito i fatti, ripercorrendo tutte le tappe delle indagini che smentiscono numerose interpretazioni date precedentemente: dalla causa dell’impatto alla deviazione della navigazione, dalla posizione della petroliera ai mancati soccorsi, alle distrazioni, all’assenza di un esame autoptico sui cadaveri fino all’alterazione dei verbali degli interrogatori dell’unico superstite.
“Sappiamo di aver messo a disposizione delle valutazioni – ha concluso Lai – che rendono la verità credibile alle famiglie, una verità confermata da alcuni fatti e non visionaria come è stata presentata in qualche momento”. “Abbiamo fatto – ha detto Lai - delle proposte che tendono a modificare anche il sistema della magistratura italiana affinché queste cose non accadano più, pensiamo che una Procura come Livorno non possa essere incaricata di gestire eventi di tale entità, una piccola Procura è troppo condizionabile e non ha strumenti adatti”.
Al termine dell’intervento di Lai ha ripreso la parola il presidente Giani. “Dopo queste parole si apre un capitolo nuovo – ha detto il presidente -. Ci sono ulteriori spunti per l’approfondimento di quanto è successo e questo fornisce una nuova speranza ai parenti delle vittime. Dal quadro tracciato dal senatore appare chiaro che i marinai sono da definire eroi, che i passeggeri hanno vissuto molte ore terribili prima di morire, che i soccorsi sono stati assenti. Il Consiglio regionale continuerà a impegnarsi affinché emerga tutta la verità e sia fatta giustizia”.
Ed è stato proprio il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime del Moby Prince “140”, Loris Rispoli, a insistere sulla necessità di riaprire l’inchiesta. “Sono orgoglioso di essere toscano – ha detto Rispoli – perché la Toscana è sempre stata accanto ai familiari delle vittime, la Regione si è costituita parte civile e ha ricordato i marittimi della Moby Prince con una medaglia. E’ importante quanto ha fatto il Consiglio regionale in questi anni. Se siamo arrivati a questa conclusione dopo 27 anni è per la caparbietà di chi non si è arreso”. “E noi familiari non potevamo arrenderci – ha proseguito – perché questa è stata una strage, non un incidente. Oggi chiediamo che la Procura riconosca gli errori che sono stati commessi e che riapra l’inchiesta. Non c’è prescrizione che tenga, come non c’è prescrizione per il nostro dolore. Chiediamo al Consiglio regionale di starci ancora a fianco in questa nostra battaglia”. Al termine della seduta, in segno di riconoscimento, il presidente Giani ha consegnato a Banchisio Silvio Lai il Pegaso, simbolo rappresentativo della Regione Toscana.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
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