A margine dell'assemblea di giovedì 5 aprile, a stretto giro dalla 'batosta' del Pd alle elezioni nazionali e ancora lontani dal poter schiarire le nebbie di un nuovo governo nazionale, a Santa Croce i militanti Pd assieme al sindaco Giulia Deidda e ai militanti si sono radunati per discutere delle linee guida in vista delle sfide dei prossimi mesi. Tra poco più di un anno la sfida delle elezioni amministrative sarà l'ennesimo banco di prova per i Dem: non ci sono seconde chance, tante roccaforti sono già state perdute. Ne abbiamo parlato con Ivetta Parentini, segretario Pd Santa Croce sull'Arno.
Sconfitta alle elezioni, come l'ha vissuto il 'tracollo' la base Pd di Santa Croce? In futuro rimarranno le grandi intese nell'ambito della sinistra, come fu per la vittoria di Giulia Deidda?
La sconfitta del 4 marzo è stata chiara è indiscutibile, in parte attesa, sicuramente non in queste dimensioni. Da questa però siamo intenzionati a ripartire con ancora più determinazione.
A Santa Croce c'è una tradizione importante di coalizioni che da sempre ha visto il Pd e i partiti che lo hanno preceduto, forse più che in altri territori, avere la capacità di aggregare forze di centro sinistra e di sinistra su un programma chiaro e presentarsi in maniera unitaria di fronte ai cittadini.
Credo che dobbiamo ripartire da questa storia che è anche il nostro presente: oggi Santa Croce è governata da una coalizione di centro sinistra che ha dimostrato di essere unita e coesa nel progetto per questa città. Ripartiremo dalle idee ma soprattutto dall'ascolto dei nostri cittadini per costruire un programma che sia in capace di dare le risposte attese.
Elezioni nazionali, quanto possono aver influito le decisioni a livello locale sul 'voto di protesta' al nazionale?
La discussione aperta all'interno del Pd è ampia ma soprattutto con grande senso di responsabilità sta cercando di affrontare in maniera organica e approfondita tutti gli aspetti. A Santa Croce, come in provincia di Pisa e in Italia abbiamo perso le elezioni e le abbiamo perse in maniera chiara. Pensiamo che non sia giusto equiparare questi risultati alle amministrative. Certo è che non possiamo sottovalutare i segnali che anche i nostri cittadini hanno espresso.
Ripartiremo a lavorare con grande senso di responsabilità e umiltà insieme alla giunta, cercando di individuare le priorità per dare risposte al disagio espresso alle elezioni del 4 marzo mettendo in campo la capacità e l'esperienza di buon governo che da sempre caratterizza i nostri territori.
Decoro urbano, tanto si è fatto e tanto si può ancora fare. Qual è il punto della situazione? Avete discusso anche del tema viabilità?
Tanti sono stati i temi affrontati durante l'assemblea, molto partecipata, che ha visto la presenza di iscritti e simpatizzanti. Un'occasione per fare il punto sulle attività del Partito Democratico e del lavoro della Giunta.
Sicuramente, qualità urbana e investimenti pubblici sono temi centrali nell'agenda politica del Pd e della Giunta: in questi quattro anni sono stati investiti oltre 3 milioni e mezzo di euro in interventi che hanno avuto l'obiettivo di equiparare la qualità dei servizi che questa amministrazione offre alla qualità degli edifici pubblici che li ospitano: scuole, impianti sportivi, bocciodromo, teatro, biblioteca comunale, strade, parchi pubblici sono stati protagonisti di un'azione di riqualificazione importante.
Ma non solo. Mi preme ricordare il grande lavoro di questa amministrazione in termini di sicurezza della salute: a fine 2017 è stato rimosso tutto l'amianto presente negli edifici pubblici e spesi oltre 240.000 euro per la rimozione dell'amianto alle ex officine Gozzini delle prime due fasi.
Un lavoro importante è stato anche quelli progettuale: l'amministrazione è pronta con molti progetti per partecipare a bandi regionali e nazionali, basta pensare a quello relativo all'efficentamento energetico delle scuole medie Cristiano Banti.
Anche la viabilità è stato un tema tra quelli discussi in assemblea. Su questo c'è un continuo monitoraggio e sono allo studio alcune soluzioni su zone specifiche. Vogliamo però ricordare che il grande cambiamento della viabilità aveva un obiettivo preciso e soprattutto una visione di medio lungo termine che riguarda il centro storico: crediamo che sia stato un piccolo tassello che unito ad altre azioni che il partito insieme alla giunta pensano di mettere in campo, possano portare a rivivere il cuore del nostro Paese.
Pensiamo che quello fatto fino ad ora basti? No, c'è ancora molto da fare, il Partito Democratico ha iniziato una discussione propositiva e costruttiva per offrire alla sua giunta idee e progetti che siano in grado di rispondere alle esigenze di oggi.
Immigrazione e integrazione, il tema è più caldo che altrove. Viste anche le polemiche nella vicina Castelfranco, un nuovo governo potrebbe impattare negataivamente sulla questione?
Santa Croce è una realtà unica per presenze e storicità dell'immigrazione. Fin dagli anni '90 nel nostro comune è arrivata dai paesi stranieri una forza lavoro attratta dalle buone opportunità lavorative del settore conciario e il fenomen o è proseguito costantemente fino a raggiungere gli attuali importanti numeri:oggi a Santa Croce i cittadini stranieri sono circa il 24% della popolazione, vi sono presenti oltre 50 nazionalità, il 39% della popolazione scolastica è formata da bambini non italiani e sono circa 900 i giovani di seconda generazione.
Questa realtà così particolare ha impegnato fin da subito l'amministrazione in scelte politiche mirate. Da trenta anni vengono attuate politiche di integrazione in campo educativo, culturale, sociale, attraverso i servizi alla persona, la realizzazione di iniziative ed eventi di informazione e sensibilizzazione, i progetti di sostegno alla Cooperazione internazionale e la collaborazione con l'associazionismo straniero.
Interventi costanti di contrasto alle discriminazioni hanno contribuito a creare nel tempo un modello di "integrazione ragionevole" che ha dato i suoi frutti e assicurato un buon livello di convivenza sociale attraverso il dialogo e l'intercultura della quotidianità. Questo risultato sembra oggi messo in discussione dalle insicurezze prodotte dalla persistente crisi economica e dalle allarmanti campagne sui fenomeni migratori e le vicende politiche internazionali.
Associare il tema immigrazione al tema insicurezza è un grave errore che non corrisponde alla realtà. Certo è che il Partito Democratico e la Giunta che governano questo paese dovranno farsi carico di dare risposte su quella che è la percezione di sicurezza: tutti i cittadini hanno il diritto di sentirsi sicuri e questo è un tema che faremo nostro nel lavoro che ci aspetta continuando ad investire in politiche culturali, educative e sociali, ma anche in quelle azioni sulla qualità urbana che tanto potrebbero fare in termini di percezione della sicurezza.
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