Uisp Empoli Valdelsa: "Basta con la caccia agli arbitri"

Alessandro Scali

Apprendiamo dalla stampa che nei giorni scorsi i massimi rappresentanti dell'AIA (Associazione Italiana Arbitri) sono stati fatti oggetto di minacce anche attraverso l'invio di plichi contenenti proiettili.

Al di là delle indagini dell'autorità giudiziaria, che ci auguriamo possano identificare quanto prima i responsabili di gesti tanto folli, l'episodio certifica purtroppo il livello non più tollerabile di violenza e imbarbarimento di cui è preda lo sport, non solo in Italia. Il calcio, specialmente quello professionistico, per il livello di diffusione e di risonanza mediatica cui è soggetto, diventa spesso terreno di scontro per ideologie e devianze sociali che niente hanno a che vedere con la sana pratica sportiva. La classe arbitrale, non solo quella calcistica e/o professionistica, è particolarmente esposta, per lo specifico ruolo che è chiamata a coprire. L'odio e la violenza di cui sono spesso vittime le persone che esercitano questo fondamentale ruolo in qualsiasi competizione, sfociano a volte in aggressioni verbali o addirittura fisiche.

“Si tratta di gesti vergognosi che devono essere sanzionati con seri e decisi provvedimenti da parte delle autorità preposte, sportive o, se necessario, giudiziarie”, è il commento del presidente del comitato Uisp Empoli-Valdelsa Alessandro Scali, “la classe arbitrale deve essere rispettata e non può continuare questa caccia ai direttori di gara. Le istituzioni, a partire da quelle sportive (non solo quelle calcistiche, ma anche di tutti gli altri sport), devono impegnarsi affinché, a partire dal livello locale, venga rispettato il ruolo fondamentale di garanzia che l'arbitro rappresenta, a tutela di tutti. Aggredire i direttori di gara è un qualcosa che non ha niente a che vedere con i valori dello sport pulito che piace a tutti i veri sportivi. Chi agisce così dovrebbe essere allontanato da qualsiasi campo sportivo in modo perpetuo”.

Fonte: Ufficio Stampa UISP Empoli – Valdelsa