È stata approvata a maggioranza la proposta di legge di modifica del “testo unico della normativa regionale in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro”, in merito alla disciplina dei tirocini non curricolari. La proposta di legge è stata licenziata questa mattina, in commissione Sviluppo economico, presieduta da Gianni Anselmi (Pd), con il voto favorevole del Partito democratico, il voto contrario del Movimento 5 stelle e l’astensione di Lega nord. L’atto passa ora all’esame dell’Aula. L’obiettivo dell’atto che continua il percorso di recepimento delle linee guida approvate dalla Conferenza Stato-Regioni il 25 maggio 2017, è quello di qualificare i tirocini non curricolari e di limitarne abuso ed uso distorto con più controlli. Come le linee guida, anche la normativa regionale non si applica ai tirocini curriculari, a quelli previsti per l’accesso alle professioni ordinistiche e ai periodi di pratica professionale, a quelli tirocini svolti all’estero e fa salva la speciale disciplina in tema di tirocini finalizzati all’inclusione sociale e all’autonomia delle persone prese in carico dal servizio sociale professionale o dai servizi sanitari competenti.
Le principali modifiche della legge riguardano l’ampliamento dei destinatari dei tirocini e della categoria dei soggetti promotori; il divieto di rivestire (per i soggetti privati) per lo stesso tirocinio, sia il ruolo di soggetto promotore che quello di soggetto ospitante. Si richiede, inoltre che nei 24 mesi precedenti il tirocinio non ci siano stati rapporti lavorativi tra soggetto ospitante e tirocinante. Si applicano le misure regionali, previste per le ipotesi di violazione della normativa regionale, in base alla gravità delle violazioni, sanabili e non, e si prevede un accordo con l’ispettorato nazionale del lavoro per rafforzare i controlli sul territorio.
Successivamente al recepimento delle linee guida verrà modificato il regolamento di esecuzione e verrà adottata una delibera di Giunta per stabilire la procedura e le modalità del coordinamento dei soggetti impegnati nella vigilanza e nel controllo sui tirocini.
Oltre a recepire le linee guida, sono state inserite ulteriori disposizioni a tutela del tirocinante, come ad esempio la possibilità di svolgere un tirocinio per un periodo di tempo più lungo, se è coerente con il titolo di studio ed è attivato entro ventiquattro mesi dal suo conseguimento. Infine, vengono inasprite le misure correttive in caso di violazione della normativa regionale, prevedendo che il soggetto promotore o ospitante possa essere interdetto ad attivare nuovi tirocini fino ad un periodo di 36 mesi.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana
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