"Quando circa un anno fa ho deciso di uscire dal Partito Democratico e aderire a Art.1 Mdp dissi che la scelta era dolorosa essendo stato anche uno dei fondatori del PD, ma da tempo non mi riconoscevo più nella linea politica promossa dal partito nè nei modi in cui esso è gestito a livello nazionale e locale, con scelte calate dall'alto senza confronto e senza essere sufficientemente spiegate ai cittadini. Come elementi critici evidenziai, il Jobs Act, la Riforma dalla scuola e quella costituzionale, quest'ultima bocciata dal referendum. Anche dopo il 4 dicembre, nessuno si interrogò sui motivi della sconfitta, fu deciso di andare avanti con il solito metodo. Un'incapacità di ascoltare ha portato al progressivo distaccamento di molti militanti ed elettori del centrosinistra. L’adesione ad Art.1 Mdp per me fu una speranza per ricostruire un nuovo progetto di centrosinistra, libero da smanie autoreferenziali, capace di unire e non dividere.
La decisione fu di confermare l’impegno preso con gli elettori e sostenere l’amministrazione e il programma di mandato votato dai cittadini e così è stato, evidenziai che molte cose positive erano state fatte, ma occorreva un cambio di passo e un’accelerazione su alcuni temi: Periferie, Partecipazione e Sicurezza.
Nel frattempo si sono svolte le politiche, il PD come era prevedibile ha ricevuto una sonora sconfitta e non è stata da meno la proposta politica di Leu.
Il voto ha dimostrato come il centrosinistra non è stato capace di ascoltare le paure, le preoccupazioni, non è riuscito ad interpretare i bisogni e le aspettative di una intera popolazione, anche se i segnali di una ripresa ci sono stati, molti elettori di sinistra hanno preferito però provare a dare un segnale chiaro di cambiamento, ma questo cambiamento ha prodotto un’Italia ancora più debole e divisa che rischia una nuova stagione di stagnazione e recessione.
Allora che occorre fare ? Continuare a dare nuove ricette ognuno dal proprio punto di vista e chiudersi per sentirsi i veri portatori di valori…. o provare a ricostruire seriamente un nuovo centrosinistra partendo dagli errori politici e di governo che sono stati fatti sia nel merito che nel metodo ?
Pisa può essere un banco di prova, le amministrative sono tutta un’altra partita rispetto alle Politiche, la città vuole un governo per i prossimi 10 anni affidabile, credibile e competente e soprattutto innovatore e coraggioso, meno politichese e più tra la gente ad ascoltare i loro problemi e provare a condividere gli obbiettivi per risolverli .
Personalmente non ho mai smesso di ascoltare i cittadini e stare tra gente mi sono sempre battuto per dare il mio contributo propositivo e costruttivo, a volte se non ho condiviso le scelte dell’amministrazione ho preso le distanze con lealtà e correttezza alla luce del sole, questo dovrebbe fare chi si mette al servizio dei cittadini, rispettare il mandato che gli è stato dato ma soprattutto ascoltare di più la gente, non ci vuole un Sindaco del Palazzo ma il Sindaco della Gente.
La differenza nel voto delle amministrative la faranno i territori e le scelte sui punti credibili e realizzabili di un programma di governo per una Pisa 2030, occorre lavorare tutti per dare delle risposte chiare alla città e confrontarsi sui punti del programma di governo ponendo segnali innovativi e di cambiamento.
Personalmente credo che la vera discontinuità politica e di innovazione può essere rappresentata senza problemi da un profilo come quello di Andrea Serfogli che ho conosciuto bene in questi ultimi 5 anni, un candidato che non è calato dall’alto o scelto nelle segrete stanze di partiti, che ha una lunga esperienza amministrativa, un vero lavoratore a tempo pieno per il bene della città, sempre pronto a farsi carico dei problemi dei cittadini, che non ha mai perso il contatto con tutta la città.
Occorre un candidato ben radicato, conoscitore della città e della complessa macchina comunale, che si dedichi alla città con amore e interesse, che sappia valorizzare le tante esperienze civiche, associative ed economiche presenti nel nostro territorio, che sono il vero collante del tessuto sociale della nostra comunità molto spesso non ascoltate.
Per il bene della città, sono pronto a dare un contributo civico al futuro candidato Sindaco del centrosinistra".
Juri Dell’Omodarme, consigliere comunale Art1. Mdp
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