«Empoli è ancora una capitale del lavoro e della produzione. Questa variante consente alle imprese già presenti sul territorio di crescere e aumentare l'occupazione. Consente di inserire nuovi servizi al Terrafino, area industriale forte della città ma da anni carente di servizi alle imprese e ai lavoratori. Migliora la relazione tra destinazioni d'uso diverse nelle aree di Carraia e Pontorme e rafforza la vocazione tecnologica e moderna del polo di via Piovola».
Ecco come il sindaco Brenda Barnini presenta la variante urbanistica ‘EmpoliFaImpresa’ adottata nella seduta di ieri sera, lunedì 19 marzo, dal Consiglio Comunale, con i voti favorevoli dei gruppi di maggioranza del Partito Democratico e di Questa è Empoli, le astensioni di Borgherini (Ora si Cambia), Vacchiano (Linea Civica) e Poggianti (Centrodestra); e il voto contrario di FabricaComune per la Sinistra, Damasco Morelli e Beatrice Cioni (Ora si Cambia).
Dopo l’adozione adesso l’iter amministrativo prevede 60 giorni di pubblicazione entro i quali possono essere presentate da parte dei cittadini eventuali osservazioni, poi il provvedimento tornerà in Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva.
«Abbiamo dato risposte alle domande di crescita che provenivano dalle imprese del territorio – continua il sindaco – e che per fortuna, nonostante la grande crisi economica, in questi anni sono riuscite a rimanere in piedi. Chi ha votato contro a questa variante ha votato contro ai nuovi posti di lavoro che riuscirà a creare. Per noi la via allo sviluppo passa ancora dalla possibilità di essere sede di industria, commercio e artigianato. Grazie agli investimenti che stiamo realizzando in materia infrastrutturale (Circonvallazione Sud, che collega Empoli Centro a Carraia, la bretella che collega Empoli Est al Polo tecnologico e Nuova 429 che connette Empolese e Valdelsa) possiamo immaginare che non solo si possano mantenere gli attuali 18mila posti di lavoro che la città offre, ma che possano tornare a crescere per dare risposte ai tanti cittadini che ancora oggi permangono in una condizione di disoccupazione».
Con questa variante l’amministrazione comunale intende rispondere alle problematiche evidenziate da imprenditori e operatori economici locali e dalle associazioni di categoria, nell’intento di rafforzare la competitività e aumentare l’attrattività delle aree produttive del territorio, proponendo una riorganizzazione di questi ambiti. Ecco come: selezione delle funzioni insediabili, per rispondere anche con la pianificazione, ai bisogni espressi dalle mutate condizioni di mercato e sociali; incremento delle dotazioni di servizi alle imprese; previsione di nuove aree produttive in ampliamento a quelle esistenti, per rispondere alle necessità espresse da alcune imprese.
«La variante riguarda gli ambiti produttivi consolidati, tra cui Pontorme, Carraia e il Terrafino. Ma, tengo a sottolineare, - spiega il vicesindaco Franco Mori – che non è una variante puntuale, fatta per qualcuno in particolare. È una variante totale che tocca tutte, ma davvero tutte le aree industriali e produttive di Empoli.
Abbiamo ascoltato, raccolto e quindi trasformato in azioni le esigenze del tessuto produttivo secondo il principio di costruire insieme agli operatori economici, alle associazioni e agli enti, un percorso di variazione urbanistica realmente rispondente ai bisogni e alla necessità di chi sul territorio opera, attraverso un processo di condivisione e partecipazione. Alcuni numeri: i soli contributi formali sono stati 39 e di questi 32 sono stati accolti pari all’82%. È una variante totale, che riguarda tutto il territorio. Come dicevo dalla zona industriale del Terrafino, al Pip di Carraia a quello di Pontorme. Vengono toccate alcune attività storiche di Via Lucchese, ma anche la zona delle Casine, attorno al vecchio passaggio a livelo di Ponte alla Stella, sia sul lato est sia ovet, area rimasta nel limbo. di lavoro alle imprese del settore edile, dal movimento terra all’edilizia, Tutto il mondo dell’edilizia ne beneficerà, dal movimento terra ai costruttori, all’impiantistica (idraulici, elettricisti, falegnami) all’arredo e tutti sappiamo quanto sia necessario far ripartire il settore delle costruzioni. Questa è una variante totale per il mondo dell’imprenditoria empolese che conta 6.000 attività con oltre 18.000 dipendenti»
NUMERI
La variante, circa l’occupazione di nuovo suolo, è stata redatta nel totale rispetto della normativa ottenendo il parere favorevole della conferenza di copianificazione regionale. Nella variante l’occupazione di nuovo suolo (da agricolo a produttivo) è di fatto avvenuta in solo quattro contesti:
Area di via Piovola per mq. 125.467
Area ex cartiera Etruria di Molin Nuovo per mq. 9.754
Vetreria Zignago per mq. 10.385
Via Carraia per mq. 6.206.
Si tratta di un totale quindi di mq. 151.81 a fronte di una superficie complessiva di aree destinate urbanisticamente alla produzione, nel precedente strumento urbanistico, di mq. 2.006.509.
In realtà, con la variante all’area ex Fornace della Farfalla è stata ridotto la superficie di mq. 68.586 portando quindi il totale di occupazione di nuovo suolo a solo mq. 83.226, pari a un incremento del 4.1% del totale precedente.
Naturalmente in queste superfici sono comprese anche quelle destinate a verde pubblico e parcheggi. Solo nella zona Piovola, per dare un dato, le superfici a parcheggio sono pari a mq. 17.676 e quelle a verde privato mq. 38.474.
TERRAFINO
La zona del Terrafino, servita di fatto da due svincoli della FIPILI, di cui quello di Empoli Centro anche punto di arrivo della nuova 429, vede con questa variante dare, attraverso lo strumento di cambio delle funzioni, spazio ad attività non solo produttive ma anche direzionali, commerciali e di servizio all’impresa.
Era una necessità che tanti operatori hanno evidenziato nei loro contributi e che era necessario cogliere. Nella stessa zona, su richiesta dei proprietari, viene reinserito un PUA già previsto nel piano strutturale con destinazione e grandi spazi per la logistica.
Fonte: Comune di Empoli - Ufficio Stampa
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