“WhatIBringToMyCommunity”, ovvero come posso contribuire alla mia comunità. E’ questo il messaggio che sarà diffuso in tutto il mondo, domani 21 marzo in occasione della XIII giornata delle Persone con Sindrome di Down. L’evento ha lo scopo di mettere in evidenza come le persone con sindrome di Down possono dare un contributo significativo in ogni ambito della loro vita come scuola, lavoro, comunità, vita politica, cultura, media, tempo libero e sensibilizzare la popolazione sull’importanza della loro autonomia come aspetto di soddisfazione personale e relazionale essendo persone molto socievoli e affettuose.
Grande sensibilità per l’iniziativa viene espressa anche in tutta la Asl Toscana sud est che nelle tre province prende in carico bambini e ragazzi con Sindrome di Down grazie a percorsi assistenziali che oltre all’aspetto sanitario includono anche l’ambito sociale.
Nella provincia di Siena i pazienti in età evolutiva (0-18) in carico ai Servizi SMIA dell'Asl Toscana Sud est sono 25, inoltre ci sono ancora 5 ragazzi, tra 18 e 24 anni che non hanno terminato il percorso scolastico e ulteriori 16 pazienti con età superiore ai 24 anni.
Anche in provincia di Siena, come nella zona grossetana, la popolazione con sindrome di Down in età evolutiva appare stabile: 24 casi nel 2007, 23 nel 2009 e 25 dal 2013 con flessione negli anni dal 2014 al 2016 con 23 casi. “Nonostante non ci siano per adesso progetti specifici – spiega Giuliana Galli, Responsabile Area Omogenea SMIA - i pazienti affetti da tale sindrome rientrano nel percorso preferenziale dedicato alla fascia 0-3 anni che prevede un accesso entro 10/15 giorni dalla segnalazione da parte di altra struttura sanitaria e/o del Pediatra di Famiglia.
Dal punto di vista sanitario al momento dell'accesso vengono definiti i percorsi terapeutico-riabilitativi personalizzati per il minore e offerto un sostegno costante ai genitori”.
Fonte: Azienda Usl Toscana Sud Est- Ufficio Stampa
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