“È stata approvata una variante urbanistica, per i pochi e non per i molti, sulla quale mi sono astenuto.
Tanti provvedimenti, anche positivi come sulle casse di espansione e sull’aumento delle zone industriali della città, che hanno fatto in realtà da cornice all’unica vera variazione urbanistica: quella sul Polo tecnologico in Via Piovola (Villanova).
Un atto che si piega (troppo) ad un noto privato, al quale va comunque il merito di fare impresa e promuovere lavoro e start-up giovanili su Empoli. Tutta l’area, presto servita dalla bretella stradale (spacciata e pagata come opera pubblica, ma di fatto a servizio di un privato) dopo anni di disagi dei cittadini di Villanuova e Sammontana, potrà essere adibita paradossalmente a tutto: industriale, ricettivo ecc. (tranne ad un’acciaieria, poi tutto si potrà fare nel promiscuo) e comporterà inevitabilmente uno scadimento dell’originaria e vera zona industriale di Empoli, quella del Terrafino.
Il Comune di Empoli, invece di farsi promotore di una joint venture fra imprese per promuovere start-up e realizzare un vero e proprio Polo tecnologico, come sempre si fossilizza su un unico partner, delega i propri compiti a terzi e cerca di tamponare gli errori urbanistici del passato senza una vera e propria prospettiva di territorio.
Se ne trova conferma anche nel PUA sulla ex fornace alla Farfalla, dove l’aumento del residenziale non assicura assolutamente un recupero ambientale della ex cava di argilla.
Di questo, poi, vi è traccia anche nello studio idrogeologico, puntualmente realizzato, sul Rio dei Cappuccini dove, a fronte di una non pericolosità storica dell’area, si prospetta tra le righe la realizzazione di un argine in quel di Corniola che danneggerebbe i residenti. Insomma, si poteva fare molto meglio e proporre una pianificazione del territorio più lungimirante.”
Andrea Poggianti, capogruppo e consigliere comunale 'Il Centrodestra per Empoli'
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