Nel pensiero di non poter vivere un domani ci si può perdere, nella forza delle donne che si uniscono e condividono l’esperienza del cancro si scava e sul fondo, forse quando tutto sembra perduto, si trova una direzione diversa, una strada che indirizza verso la speranza. Elisa, Debora, Vittoria, Laura non sono sole, sono amiche e confidenti e sulla scena mettono a nudo le loro anime sospese ma complici, rivelano il non detto, lottano per non essere travolte dalla solitudine del dolore. E vivono aggrappate al senso più profondo della vita, nonostante l’incertezza. Nello spettacolo scritto da Paola Lazzeri che andrà in scena sabato 17 marzo alle ore 21.30 al Teatro comunale Niccolini di San Casciano le protagoniste di “Melodie stonate”, dimostrano che dalla malattia si può rinascere e scoprire un nuovo modo di essere donne. Donne che imparano a convivere con il loro male, a respirare miracolosamente sott’acqua, ad annegare sofferenza, paura, emarginazione.
Storie di un tessuto regionale, ispirate a vicende realmente accadute, tra la Toscana e la Puglia, che intrecciano quattro fili, forti e deboli allo stesso tempo, con i quali gestire emozioni e pensieri negativi, a difendere la fiducia negli altri. Uno straordinario percorso di coraggio al femminile, proiettato dall’autrice e da alcune delle interpreti che hanno vissuto e vivono l’esperienza della malattia. In scena le attrici Patrizia Corti, Lucia Donati, Paola Lazzeri e Alessandra Niccolini condotte dal regista toscano Marco Natalucci. La produzione è presentata dal Teatro delle Stanze nell’ambito della stagione di teatro sociale del comunale di San Casciano. E’ la prima prova di scrittura drammaturgica per Paola Lazzeri, 42 anni, barberinese, che da cinque anni combatte con una forma rara di tumore al fegato, l’emangioendotelioma epitelioide.
“Melodie stonate dà una svolta a questa mia grande passione per il teatro che coltivo da molti anni e in cui mi sperimento sotto il profilo autoriale - spiega– sul palcoscenico sale il desiderio di essere sé stessi, Oscar Wilde diceva che se ogni uomo mente, basta mettergli una maschera per renderlo sincero. Il materiale che dà forma allo spettacolo è tutto autentico e scaturisce dalle esperienze di donne, malate oncologiche, costrette a riflettersi in una verità che non intendono accettare. Poi scoprono la forza di reagire che consiste nella creazione di un punto di unione e contatto con il mondo. Quello che voglio dire è che non dobbiamo abbatterci ma avere il coraggio di ribellarsi all’angoscia, di riconoscere il bene in ogni persona che ti ama, un bene infinito che va oltre il baratro nel quale ogni istante immagini di sprofondare”.
Anche per Lucia Donati, 62 anni di Siena, operata due volte a causa di un cancro al seno, ha trovato sul palcoscenico il linguaggio migliore per suonare la propria ‘melodia stonata’. “E’ un po' forte da dire – aggiunge – ma ho vissuto la malattia come un’opportunità per essere migliore, il cancro mi ha cambiato la vita, mi ha fatto comprendere il valore delle cose, mi sento in qualche modo fortunata perché ho imparato ad essere più forte attraverso l’accettazione del tumore, a tutte le donne consiglio di cercare la forza per non subire passivamente o rifiutare il male, ma dominarlo, nel percorso di ogni donna deve esserci spazio per la prevenzione”. Lucia Donati è stata per dieci anni alla presidenza dell’associazione “Valdelsadonna”, impegnata dal 2007 nella diffusione della cultura della prevenzione per il sostegno di coloro che hanno vissuto o stanno vivendo l’esperienza del tumore.
Il ricavato dello spettacolo andrà a sostegno della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori. Info e prenotazioni: 328 1032839, teatrodellestanze@libero.it.
Fonte: Ufficio Stampa ASSOCIATO DEL CHIANTI FIORENTINO
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