"Salutiamo con innegabile soddisfazione la disfatta alle ultime elezioni del Partito Democratico e dei suoi fiancheggiatori di sinistra, espressione politica dei potentati economici e finanziari fautori della sostituzione dei Popoli con l’invasione sulla pelle dei nostri Ultimi, così come non possiamo che vedere con un certo favore la forte affermazione delle istanze identitarie ed etico-legalitarie incanalatesi nella Lega e nei 5 Stelle.
Non possiamo che riconoscere soprattutto a Salvini l’indubbia capacità di tradurre in consenso, grazie soprattutto alle sue doti comunicative, l’opposizione di molti anche ai diktat dell’Unione Europea e agli interessi di grandi banche e multinazionali, rompendo peraltro, almeno in parte, con il passato “bossista” e “milanocentrico”.
Tutto questo però, al di là di alcuni parziali successi con i referendum del Veneto e della Lombardia, è andato a scapito della battaglia localista e autonomista, che nella sua azione politica è progressivamente scomparsa o comunque ridotta ai margini.
Riteniamo per questo essenziale che siano rilanciati in tutta Europa, al fianco dei nostri fratelli scozzesi, gallesi, bretoni, catalani, baschi, bavaresi, corsi, lombardi, veneti, sardi, siciliani, il sogno dei “20.000 Sammarini” e la battaglia localista e autonomista, l’unica battaglia che, per definizione, si può contrapporre con efficacia alla globalizzazione e alla tecnocrazia che, con i suoi apparati industriali e virtuali, annulla le identità culturali e popolari.
Per la nostra Toscana il primo passo non può che essere, come già ribadito più volte, un referendum sull’Autonomia, con l’obiettivo minimo di rendere la Toscana una regione a “Statuto Speciale” sul modello di quelle già presenti all’interno della regione geografica italiana".
Movimento Autonomista Toscano
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