Un minuto di silenzio, in ricordo del professor Giampiero Maracchi, ha aperto i lavori del Consiglio regionale di oggi, martedì 13 marzo. A chiederlo è stato il presidente dell’Assemblea, Eugenio Giani, che ha parlato di un “personaggio d’eccezione, uno studioso di grande fama”.
Il celebre climatologo, già presidente dell’Accademia dei Georgofili, scomparso lo scorso 11 marzo dopo una malattia, ha “contribuito alla formazione di importanti istituti”, ha detto il presidente. “Ci ha lasciati come lui voleva, con una cerimonia, mi hanno detto i suoi familiari, assolutamente privata”.
“Lo ricordo soprattutto nel periodo in cui ci ho lavorato assieme, quando era presidente dell’Ente Cassa di Risparmio”, ha detto ancora Giani.
Figura istituzionale di “grandissimo spessore”, di Maracchi il presidente del Consiglio ha ricordato ancora la “grande considerazione in ambito universitario e nella sua materia. È stata davvero una persona che ha onorato tutto il territorio della Toscana”.
Certosa di Calci, già in campo azioni per la gestione unitaria. Nardini (PD): “Primo passo importante"
“A poco più di un mese dall’approvazione in seconda commissione della mozione sulla Certosa di Calci, arrivano notizie positive dalla Giunta regionale che si è già mossa nella direzione della gestione unitaria delle due realtà museali individuata come possibile soluzione alla carenza di personale, oltreché per una migliore fruizione. Un obiettivo, di cui io mi sono fatta portavoce, per il quale si è speso da sempre anche il Comune di Calci: l’unificazione della gestione può avere un importante impatto sull’economia locale”. – commenta Alessandra Nardini, consigliera regionale.
Nella nota di attuazione inviata dalla vicepresidente Monica Barni si legge: - la Direzione Cultura e Ricerca della Regione Toscana, d’intesa con il Ministero dei Beni culturali, l’Università di Pisa e il Comune di Calci, ha costituito un tavolo tecnico per l’elaborazione dell’ ‘accordo di valorizzazione’. Il tavolo, riunitasi per la prima volta il 27 febbraio 2018, si è posto l’oiettivo di giungere in tempi brevi alla redazione del programma di valorizzazione, propedeutico all’accordo, e alla verifica della sostenibilità finanziaria. Nel frattempo, il Comune di Calci ha già sollecitato il Demanio che è al lavoro con il MiBact e l’Università di Pisa per la definizione degli spazi in concessione. Per cercare di ovviare ai problemi di accoglienza del pubblico sarà creata una biglietteria/punto informativo unico, dotato di metal detector e telecamere di videosorveglianza, nello spazio già deputato a questo servizio dal Museo di Storia Naturale -.
“Come ho già avuto modo di dire – prosegue Nardini –, il complesso museale della Certosa di Calci è una risorsa culturale importantissima per il territorio, per questo è fondamentale giungere ad una gestione più funzionale che garantisca facilità di accesso e ottimizzazione del personale. Bene, dunque, il lavoro messo in campo da Regione, Mibact, Università e Comune: l’auspicio, adesso, è continuare a lavorare insieme anche alle associazioni e ai comitati impegnati nella tutela e valorizzazione del complesso per raggiungere in tempi brevi l’obiettivo fissato. Da parte mia continuerò a seguire con attenzione la vicenda disponibile a fare la mia parte se ce ne fosse necessità”.
Bilancio di previsione, via libera a seconda variazione
Via libera a maggioranza – contari Sì-Toscana a Sinistra, M5S e Monica Pecori (Misto) – alla seconda variazione al bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale (triennio 2018-2020). La variazione, di inziativa dell’ufficio di presidenza, è conseguente all’approvazione della legge regionale che detta “Interventi per la valorizzazione dell’identità toscana e delle tradizioni locali”: si trasferiscono 250mila euro dal fondo leggi parte corrente per la legge per l’identità toscana. Inoltre, vista la decisione della Toscana di prorogare il contributo di solidarietà a carico dei vitalizi, si trasferiscono 215mila euro sul fondo risparmi da impiegare in emergenze sociali o ambientali, che raggiunge così una disponibilità di 684mila euro e 475,39.
A motivare il voto contrario Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra), che ha ribadito la sua posiizone critica sulla legge per la valorizzaizone dell’identià toscana: “Di fatto trasforma il Consiglio regionale in qualcosa d’altro ripetto a ciò che è, ovvero un ente con funzioni amministrative, di erogazione di contributi a pioggia, una tantum”.
Gabriele Bianchi (M5S) ha sollecitato “ancora una volta una buona gestione”, forte di “uno spazio per la partecipazione”, secondo un “nuovo modello di inclusione dei cittadini”. Anche Monica Pecori ha motivato il proprio voto contrario all’aula, affermando tra l’altro che i finanziamenti avrebbero potuto rimanere “in seno al Consiglio per una proposta di legge che avrebbe fatte bene ai cittadini”.
Jacopo Alberti (Lega) ha inteso ribadire il voto favorevole del suo gruppo, “come sempre quando si parla di identità toscana e tradizioni locali”.
Autonomia Regione: Giani fa il punto in Consiglio
Eugenio Giani aggiorna l’aula del Consiglio regionale sulla questione dell’autonomia differenziata della Toscana, al centro di una conferenza stampa tenuta dal presidente pochi giorni fa e comunque oggetto di una risoluzione già approvata dall’assemblea con la quale si impegnava la Giunta regionale a “dare impulso” alla procedura individuata dall’articolo 116 della Costituzione. “Ieri sono stato a Roma per la Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative” comunica Giani, mostrando gli atti con i quali sono già stati perfezionati gli accordi tra lo Stato e tre Regioni: Veneto e Lombardia (che hanno fatto anche un referendum sui loro territori) ed Emilia Romagna, che ha invece scelto la via della trattativa con il Governo. “Quattro altre regioni – continua - stanno già facendo riunioni per precisare i connotati delle prossima “autonomia differenziata”: Liguria, Piemonte, Campania e Puglia.
“Parlerò nelle prossime ore con Enrico Rossi” annuncia quindi il presidente che indica un imminente passaggio anche negli organismi collegiali interni del Consiglio (capigruppo) “per decidere come procedere”.
La risoluzione approvata a settembre in aula chiedeva del resto che il Consiglio fosse informato e “io ho informato di quanto accade a Roma, dove vedo un fermento che non si limita alle Regioni che hanno già intrapreso questo percorso”. Tra dieci giorni è attesa una nuova riunione nella capitale e per allora è importante che il Consiglio decida – se costituire un osservatorio o meno, ad esempio, o lavorare in I commissione, e cioè nelle sedi collegiali già individuate, ricorda il presidente -. Comunque, chiude Giani, “su questa questione la Toscana non può essere in posizione subalterna o di rincorsa rispetto alle altre Regioni”.
Ospedale Serristori, Alberti: Chiarire le intenzioni dell'assessore sul futuro della struttura"
“Già in altre occasioni-afferma Jacopo Alberti, Consigliere regionale della Lega-ci siamo occupati delle svariate criticità relative all’ospedale Serristori di Figline-Incisa.” “Un nosocomio che appare colpevolmente abbandonato dalle Istituzioni regionali-prosegue il Consigliere-e tale situazione ha spinto, direi finalmente, anche il Sindaco Mugnai a prendere carta e penna, indirizzando una missiva sul tema all’Assessore Saccardi.” “In effetti-precisa Alberti-il futuro, ma anche lo stesso presente, appaiono piuttosto nebulosi e l’ipotetico potenziamento, nonchè riqualificazione della struttura sembrano, per ora, rimanere desolatamente nel “libro dei sogni.” “Insomma-sottolinea l’esponente leghista-non ci sorprenderemo affatto, se la scure dei tagli nella Sanità toscana, colpisse inesorabilmente pure il Serristori.” “A tal proposito-conclude seccamente Jacopo Alberti-ho intenzione, dunque, di presentare una mirata interrogazione in cui cercheremo di avere delle esaurienti e circostanziate risposte su una complessa tematica che, da troppo tempo, assilla giustamente i cittadini valdarnesi.”
Agricoltura: disposizioni per i prodotti agricoli di provenienza aziendale, sì unanime
L’aula ha approvato all’unanimità, 29 voti a favore su 29 votanti, il disegno di legge – nato da due proposte di iniziativa consiliare, primi firmatari Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) e Serena Spinelli (Art.1-Mdp) – sulle disposizioni per la lavorazione, la trasformazione e il confezionamento dei prodotti agricoli di esclusiva provenienza aziendale.
Come spiegato nell’illustrazione dell’atto da Tommaso Fattori, “da molti anni il mondo contadino aspettava una norma chiara in grado di semplificare la vita alle piccole cooperative, alle aziende familiari, ai giovani che stanno ritornando a coltivare la terra”. Il cuore della legge, come sottolineato, è quello di permettere a queste realtà di poter lavorare, trasformare e confezionare i prodotti, destinati alla degustazione o alla vendita diretta nel mercato locale.
Come affermato anche da Serena Spinelli, questa legge intende essere uno “strumento per salvaguardare i piccoli sistemi produttivi consolidati, tipici della tradizione toscana e mantenere un presidio di agricoltura di dimensione contadina”. La ratio di fondo è quella di agevolare il settore. Nella rielaborazione delle due proposte è stata superata la via dei piccoli quantitativi di prodotti (prevista nei testi di legge originari), sia perché gli elenchi potevano essere sempre mancanti di qualche tipo di prodotto da trasformare, sia perché sarebbe stato problematico individuare la soglia della quantità minima.
La legge è caratterizzata dall’esclusività della produzione aziendale, si tratta cioè di produzione, trasformazione e confezionamento di prodotti che i contadini coltivano, e dal mercato locale, inteso come mercato nella provincia e nelle province confinanti. Nell’atto si definiscono poi i destinatari degli interventi, le modalità per l’avvio dell’attività, i requisiti edilizi ed igienici dei locali da utilizzare, in vista dell’approvazione del regolamento.
Gianni Anselmi (Pd), presidente della commissione Agricoltura, ha parlato del “serio lavoro svolto in commissione”, ringraziando gli Uffici di Consiglio e Giunta, senza dimenticare la rete organizzata dei piccoli agricoltori, che hanno portato ad una legge attesa dalla comunità.
Nel dibattito il coro è stato pressoché unanime: sì ad una legge che favorisce l’attività agricola e che quindi salvaguarda il territorio toscano, ha affermato Roberto Salvini (Lega); dare possibilità di lavoro ai piccoli agricoltori va oltre i requisiti igienico sanitari, ha sottolineato Monica Pecori (gruppo misto Tpt), requisiti che auspica siano ben delineati nel regolamento attuativo. “Votiamo con convinzione questa legge che soddisfa la domanda dei piccoli agricoltori”, ha detto Giacomo Giannarelli (M5S). Il capogruppo del Partito democratico Leonardo Marras ha ribadito consenso e apprezzamento per il lavoro svolto e quindi per la legge, ma ha anche chiarito che tale modello di agricoltura non è il suo: “In Toscana devono esserci imprese agricole capaci di stare nel mercato internazionale, la nostra agricoltura deve essere competitiva”
Fattori e Spinelli: “Toscana compie passo avanti a sostegno dei piccoli produttori”
“Con questa legge diamo finalmente un sostegno concreto all’agricoltura contadina, un modello diverso da quello della produzione industriale i cui benefici in termini di tutela del suolo e della biodiversità non sono mai calcolati abbastanza. Siamo soddisfatti per il via libera dell’Assemblea regionale, arrivato oggi dopo l’approvazione all’unanimità della settimana scorsa in Commissione sviluppo economico e rurale. La legge, frutto della fusione delle pdl 99 e pdl 100, permette chiarezza delle procedure e di conseguenza un'enorme semplificazione che auspichiamo possa avere ripercussioni positive anche sul reddito dei piccoli contadini”. È quanto dichiarano Tommaso Fattori, capogruppo di Si Toscana a Sinistra, e Serena Spinelli, capogruppo Art.1 Mdp, primi firmatari della Pdl, Disposizioni per la lavorazione, la trasformazione e il confezionamento di prodotti agricoli di esclusiva provenienza aziendale.
“La Toscana segna un passo avanti significativo a supporto di un settore preziosissimo per la qualità dei prodotti, per la tutela delle biodiversità e degli equilibri idrogeologici – continuano Spinelli e Fattori - Il cuore della norma è quello di permettere a queste realtà di lavorare, trasformare e confezionare i loro prodotti e di poterlo fare nei locali della propria azienda o della propria abitazione, che ovviamente dovranno rispondere a determinati criteri igienico sanitari. La legge supera il limite dei piccoli quantitativi di prodotti e introduce la possibilità di utilizzare alimenti extra aziendali tradizionalmente usati a fini conservativi, come sale, zucchero, olio. I destinatari degli interventi sono gli imprenditori agricoli, i coltivatori diretti, le cooperative agricole che utilizzano esclusivamente il lavoro dei propri soci; quelle realtà i cui prodotti sono destinati alla degustazione presso l’azienda e alla vendita diretta al consumatore finale nel mercato locale, inteso quello del territorio della provincia in cui ha sede l’azienda e nelle province confinanti. L’obiettivo è quello di valorizzare i prodotti della filiera corta e di contribuire alla difesa della campagna e delle zone montane altrimenti abbandonate. Inoltre, ricordiamo che la crisi ha spinto molti giovani verso un ritorno alla terra; a maggior ragione, serve semplificare e incentivare l’approccio a un settore come quello dell’agricoltura contadina che contiene grandi qualità e benefici per tutta la collettività”, concludono Fattori e Spinelli.
Ospedale Unico Versilia: Saccardi risponde a interrogazione di Sì-Toscana a sinistra
I nodi della sanità versiliese e le criticità dell’ospedale unico, saranno affrontati una volta acquisiti i risultati del gruppo di lavoro proposto da sindaci e associazioni del territorio. È quanto emerge dalla risposta che l’assessore alla Sanità della Toscana, Stefania Saccardi, ha dato all’interrogazione presentata dal gruppo Sì–Toscana a sinistra.
Secondo quanto riferito, infatti, l’Azienda Usl Toscana Nord Ovest “conferma che sta mantenendo l’impegno a partecipare al tavolo di lavoro che proprio oggi dovrebbe essersi riunito per la prima volta”. “In base a quanto emergerà da quella sede, verranno decise azioni, concordate tra tutti gli attori, per la sanità versiliese”, ha chiarito Saccardi.
La risposta non ha soddisfatto Sì-Toscana a sinistra, come ha spiegato il consigliere Paolo Sarti nella replica in aula. Rimanda la soluzione di problemi individuati nell’interrogazione, ha spiegato: carenza di posti letto, mancanza di personale al pronto soccorso, difficoltà di accesso ai ricoveri in reparti tra cui cardiologia, mancanza del turn over, che non permette la presenza di personale sufficiente in neurologia, tempi di attesa lunghi in chirurgia programmata, spostamento della neuropsichiatria infantile. “Ripresenteremo il testo perché ci pare evidente che i problemi sollevati non hanno risposta”.
Frana Pian di Sisi: Fratoni risponde a interrogazione della Lega
“La Regione è stata in campo da subito per fronteggiare l’emergenza della frana. Tecnici della Protezione civile e del Genio hanno collaborato sin dai primi momenti. L’evento non è classificato di rilevanza regionale e ad oggi non sono prevenute richieste di contribuzione economica”.
Così l’assessore all’Ambiente, Federica Fratoni, ha risposto all’interrogazione presentata dal gruppo della Lega in Consiglio regionale sulla frana di Pian di Sisi, nel Comune di Abetone Cutigliano (Pt), che ha portato alla chiusura della statale 12.
Sull’evento, che nella notte tra il 19 e il 20 febbraio scorso ha portato al distaccamento di un pezzo di montagna da un versante boscato, nei pressi del bacino artificiale del paese, il supporto della Regione “è continuato anche nei giorni successivi”, ha rilevato Fratoni ricordando i molti sopralluoghi fatti dal 21 febbraio a 9 marzo. L’assessore ha anche ribadito il “personale impegno” nella vicenda, e citato le “numerose e ripetute telefonate al sindaco e ai portavoce dei cittadini sfollati” (23 persone in tutto ndr). “Sono chiaramente andata sul territorio anche se non ho mai ricevuto l’invito del sindaco a farlo insieme”, ha detto ancora Fratoni.
In aggiunta ai “numerosi e quotidiani contatti tenuti dalla sala operativa di Protezione civile regionale”, l’assessore ha informato che all’Università di Firenze è stato chiesto uno studio per una “puntuale verifica, attraverso rilevazioni satellitari, delle cause che hanno determinato la frana”. Infine la Regione ha incontrato i vertici di Enel per “sollecitare tutti gli interventi necessari per consentire un rapido ritorno a casa delle persone sfollate” ed è stata predisposta una “rete di rilevamento per valutare i movimenti in atto”.
Non soddisfatta della risposta si è dichiarata Elisa Montemagni (Capogruppo Lega): “Il territorio si è sentito abbandonato ed è questo il motivo della nostra interrogazione. Quanto detto dall’assessore, tuttavia, non ci soddisfa. Stiamo a quello che l’amministrazione comunale ha detto sull’essere stati lasciati soli”, ha spiegato la presidente.
Agricoltura contadina, Anselmi (PD): "Norma dà opportunità imprese agricole più piccole"
“Quella appena approvata dal Consiglio regionale è una norma molto importante per le imprese agricole di piccole dimensioni della nostra regione perché, finalmente, regolamenta aspetti e vincoli finora non debitamente dettagliati – spiega Gianni Anselmi, presidente della commissione Sviluppo rurale che ha licenziato il provvedimento all’unanimità nell’ultima seduta –. Il settore agricolo toscano è caratterizzato da un sistema di piccoli produttori di eccellenze, molte delle quali riconosciute con certificazioni di qualità, ai quali era giusto dare risposte chiare per salvaguardare i sistemi produttivi consolidati e mantenere un presidio di agricoltura di dimensione contadina, introducendo la possibilità di trasformare e confezionare i prodotti per la vendita e la degustazione. Questa parte della ruralità produttiva toscana integra l’agricoltura strutturata in forme e processi a carattere maggiormente industriale, che rimane un asset fondamentale per la competitività della Regione e delle sue produzioni in Europa e nel mondo ”.
Il testo unificato “Disposizioni per la lavorazione, la trasformazione e il confezionamento di prodotti agricoli di esclusiva provenienza aziendale” introduce la possibilità di produzione, trasformazione e confezionamento di prodotti e definisce, poi, destinatari degli interventi, le modalità per l’avvio dell’attività, i requisiti edilizi ed igienici dei locali da utilizzare.
“Le nuove disposizioni, frutto di un lavoro tecnico e politico condiviso – prosegue Stefano Scaramelli, presidente della commissione Sanità, che ha precedentemente esaminato il provvedimento –, consentiranno di preservare e sostenere le produzioni locali e la filiera corta, apportando benefici al sistema economico e agricolo della Toscana. In particolare si prevede che le attività per la trasformazione, lavorazione e confezionamento di piccoli quantitativi di prodotti agricoli destinati alla vendita e alla degustazione e che non si prestano ad una lavorazione industriale sono svolte in osservanza delle normative comunitarie. Si stabilisce poi che i requisiti igienici dei locali e delle attrezzature vengano poi stabiliti dal regolamento che dovrà essere emanato entro 90 giorno dall’entrata in vigore della legge. E soprattutto si definisce che per la lavorazione e trasformazione di alcune tipologie di prodotti (confetture, conserve, cereali e legumi, erbe, castagne, funghi, zafferano, formaggi, salumi, miele , vino, olio di oliva, carni di pollame, di lagomorfi e piccola selvaggina) possa essere utilizzata la cucina di civile abitazione purché le lavorazioni avvengano in maniera distinta dall’uso domestico del locale e purché dotata delle caratteristiche igienico-sanitarie prescritte appunto con il regolamento”.
Legge forestale: il Consiglio regionale approva modifiche
Il Consiglio regionale dice sì a maggioranza alla proposta di modifica alla legge forestale toscana, che mira ad affrontare i rischi derivanti dai cambiamenti climatici, dalla propagazione degli incendi boschivi, dall’abbandono dei boschi, a promuovere forme di gestione attiva del bosco. Questi alcuni degli obiettivi, come illustrato in aula dal presidente della commissione Sviluppo rurale Gianni Anselmi (Pd), che ha spiegato come con questa legge si vogliono ottimizzare gli interventi pubblici forestali attuati dagli enti competenti, con più controlli regionali; favorire la gestione attiva delle risorse e dei paesaggi forestali, valorizzandone le vocazioni locali e il ruolo multifunzionale del bosco stesso. Tra le forme di gestione attiva si parla di “comunità del bosco”, cioè dell’insieme di “soggetti pubblici e privati che, in accordo, provvedono alla gestione attiva di aree boschive”; di gestione associata fra proprietari/possessori dei terreni, imprenditori agricoli professionali, imprese, consorzi, coltivatori diretti singoli e associati e cooperative di produzione agricola e associazioni forestali. Si prevedono interventi straordinari di prevenzione degli incendi boschivi per specifiche aree da realizzare con appositi piani. In particolare, ha ricordato Anselmi, la legge stabilisce che il piano annuale degli interventi pubblici forestali presentati alla Regione dagli enti competenti sia redatto con un cronoprogramma dei lavori concordati e una specifica sezione delle attività svolte in convenzione con i consorzi di bonifica. La Giunta regionale entro il 31 gennaio dovrà approvare il piano annuale degli interventi, quantificando le risorse che dovranno essere liquidate nel rispetto del cronoprogramma e degli obiettivi di gestione. Si inserisce, inoltre, la disciplina del controllo regionale sull’attuazione dei piani annuali degli interventi pubblici.
Riguardo alle competenze dei comuni in materia di difesa dei boschi dagli incendi, si stabilisce che questi assicurino che i piani comunali di protezione civile siano coerenti con gli interventi previsti dai piani specifici di prevenzione antincendio. Inoltre, si stabilisce che gli enti potranno prescrivere ai proprietari o possessori dei terreni sui quali sono stati realizzati gli interventi e le opere, puntuali modalità e criteri per la coltivazione e l’utilizzazione dei terreni e che nel caso di coltivazione e utilizzazione non conformi saranno passibili di sanzioni.
Nel corso del dibattito, Giacomo Giannarelli (Movimento 5 Stelle) ha annunciato il voto favorevole del proprio gruppo, dopo essersi confrontato con gli operatori del settore, auspicando una vera e propria riforma del sistema forestale. Per l’astensione hanno invece optato Roberto Salvini (Lega), parlando di una “legge priva di progetto” e Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra), che ha richiamato ad una “visione di sistema”. Infine l’assessore all’agricoltura Marco Remaschi, ringraziando per il lavoro fatto dalla commissione, sia in chiave tecnica che legislativa oltre che di scelta politica, ha così concluso: “Apprezzo le considerazioni e vi assicuro che questo è l’inizio di un percorso, in vista di una revisione più ampia”. Su 29 votanti, 22 hanno votato a favore e 7 si sono astenuti.
Crisi aziendali: Consiglio si mobilita per Papergroup di Capannori
La Giunta regionale è impegnata d attivare in tempi brevi un tavolo di confronto al quale convocare i rappresentanti dell’azienda Papergroup S.p.a., i rappresentanti delle istituzioni coinvolte territorialmente e le organizzazioni sindacali della provincia di Lucca. Il fine è quello di muovere “tutte le possibili azioni per tutelare e garantire i livelli occupazionali, richiedendo se necessario l’applicazione degli opportuni ammortizzatori sociali, di un’azienda storica rilevante per la tenuta complessiva del tessuto socio-economico lucchese”. E’ quanto prevede una mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, sottoscritta da Ilaria Giovannetti (pd), prima firmataria e che ha illustrato l’atto all’aula, Stefano Baccelli (Pd), Elisa Montemagni (Lega) e Gabriele Bianchi (M5S).
La grave situazione dell’azienda è stata riassunta dalla stessa Giovannetti, che parlando di “Gravi difficoltà economiche” ha indicato “un passivo di 61 milioni. Per questo – ha detto - un ramo di azienda è già stato affittato (quello della new co tissue tech) ed è stata avanzata la richiesta di procedere al concordato, paventando una ristrutturazione che porterebbe la riduzione della capacità produttiva con inevitabili ricadute negative a livello occupazionale”.
Di qui la mozione, che segue l’incontro che c’è stato venerdì scorso in Provincia, quando i consiglieri regionali firmatari si sono confrontati con gli altri livelli istituzionali e i sindacati per fare il punto della situazione e decidere insieme la strada da intraprendere.
Il consigliere Bianchi ha parlato di “gestione scellerata delle risorse”, di “situazione veramente critica”, espriemendo preoccupazione affinchè si vada a un piano finanziario “lungimirante”. La “situazione particolarmente complessa” dell’azienda è stata descritta anche da Baccelli, che ha sottolineato come “la crisi finanziaria e debitoria vada a ricadere sulle spalle dei lavoratori”. Il consigliere ha indicato l’importanza del piano industriale e la necessità di scongiurare il rischio che “sia fatta un’analisi meramente dei costi, e quindi delle entrate e delle uscite”. La consigliera Montemagni ha ribadito l’importanza dell’iniziativa assunta sul territorio e quindi in sede regionale: “Quando si tratta di lavoro sappiamo ben collaborare” ha detto rivolta ai banchi di maggioranza.
Ambiente: recupero rifiuti speciali tessili, sì unanime a mozione M5s
Trasformare gli scarti tessili in pannelli isolanti o fonoassorbenti e prevedere forme di incentivo all’acquisto di questi materiali. Il Consiglio regionale della Toscana approva con voto unanime una mozione presentata dal Movimento 5 stelle, a firma Giacomo Giannarelli, in merito alle “possibili azioni regionali per incentivare il recupero dei rifiuti speciali tessili nell’ottica di economia circolare”. La Giunta regionale è chiamata ad “avanzare nelle sedi istituzionali competenti l’inserimento nei disciplinari degli appalti la possibilità di utilizzare materiale isolante e/o pannelli fonoassorbenti prodotti dagli scarti della lavorazione del settore tessile” e a “prevedere forme di incentivo per l’acquisto di materiali fonoassorbenti e/o isolanti prodotti dal recupero/riciclo di rifiuti urbani e speciali incluso gli scarti tessili”. In Toscana, ha spiegato Giannarelli, illustrando la mozione in Aula, “accanto alla presenza di singole eccellenze industriali, vi sono gravi e significativi problemi di gestione dei rifiuti speciali”. Mancano impianti nella nostra regione, è spiegato nella mozione, e “in questi ultimi mesi si sono registrati illeciti nello smaltimento dei rifiuti tessili”.
“Oggi ci troviamo in una situazione emergenziale – spiega Giannarelli – che richiede una serie e una somma di risposte. Con questo intervento, ci occupiamo di un piccolo tassellino: le aziende virtuose che recuperano il materiale meritano questa attenzione e, allo stesso tempo, creiamo occupazione”.
La consigliera Monia Monni ha annunciato in Aula il voto favorevole del gruppo Pd: “Si tratta di una misura che, pur piccola, può diventare importante nelle politiche di attuazione dell’economia circolare”. Anche Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) annuncia il voto “convintamente a favore. Si tratta di uno dei mille passi utili a incentivare l’utilizzo degli scarti di lavorazione del tessile. L’economia circolare è un mosaico da comporre con tanti tasselli”.
Sanità: no a trasferimento psichiatria da Santa Maria Nuova, mozione unanime
Il Consiglio regionale si schiera all’unanimità contro l’ipotesi di chiusura del reparto di psichiatria di Santa Maria Nuova, nel centro di Firenze, e il suo trasferimento alla Casa di cura di villa Ulivella, in zona Careggi, secondo quanto deciso dalla direzione aziendale. La mozione presentata dal Movimento 5 stelle, a firma Andrea Quartini, impegna la Giunta regionale “ad attivarsi in modo che i pazienti con le loro associazioni, i professionisti che lavorano negli Spdc (Servizi psichiatrici di diagnosi e cura), i professionisti che lavorano presso il Pronto soccorso e nel servizio di 118 vengano ascoltati presso un tavolo di confronto, in modo da ottimizzare l’attuale ubicazione ed organizzazione, scongiurando l’ipotesi di trasferimento a Villa Ulivella”. Si tratta di un “presidio che fornisce prestazioni molto importanti a una fetta di popolazione molto più larga – ha spiegato Quartini –, che interessa anche i tanti turisti, stranieri compresi. Nel 2017, si sono registrati 441 ricoveri e 673 consulenze al Pronto soccorso. Trasferire un reparto come questo a cinque chilometri di distanza e in una struttura privata comporterebbe problematiche enormi. Almeno 4 persone, sempre nel 2017, avrebbero rischiato la vita se il presidio si fosse trovato a Villa Ulivella”. Il testo portato in votazione ha accolto un emendamento a firma Massimo Baldi (Partito democratico) ed è stato approvato con il voto unanime dell’aula. “Siamo d’accordo – ha dichiarato Paolo Sarti (Sì-Toscana a sinistra) – anche se la direzione aziendale ha già concesso il tavolo che chiediamo con questa mozione. Possiamo chiedere molto di più, ne presenteremo una nuova per proporre una soluzione stabile e duratura”.
Lavoro: Agorà Italia, mozione unanime per sboccare stipendi
Una mozione unanime impegna il Presidente e la Giunta regionale ad “attivare immediatamente un tavolo istituzionale tra tutti i soggetti interessati per sbloccare la situazione relativa al pagamento regolare degli stipendi dei dipendenti della cooperativa ‘L’Agorà d’Italia’ e delle strutture da essa gestite e fornire risposte certe a questi lavoratori, anche in considerazione dei servizi gestiti dalla cooperativa nel territorio regionale”. Ad illustrare l’atto il primo firmatario, il consigliere della Lega Marco Casucci, che ha passato in rassegna il profilo della Società cooperativa, un consorzio di imprese sociali che nello specifico si occupano di assistere anziani, minori, malati cronici, disabili etc, e che solo in Toscana assistono oltre 300 persone. La cooperativa, che opera nel centro nord del Paese, nel 2016 gestiva 52 appalti pluriennali per un portafoglio complessivo superiore ai 450 milioni. La mozione, frutto di un lavoro congiunto che ha portato a un testo sostitutivo e condiviso, è stata firmata anche da Lucia De Robertis (Pd), Nicola Ciolini (Pd), Elisa Montemagni (Lega). Ha aggiunto la sua firma anche Francesco Gazzetti (Pd).
Casucci ha centrato sui dati economici positivi: “Nel 2015 il fatturato ha superato i 41 milioni di euro con un’utile di circa 350mila”. Però, ha aggiunto il consigliere, “si continuano a segnalare mancati stipendi, riduzione di organici, turni improbabili, e la cessione di ramo azienda della struttura a Santa Rita a Terontola”. “Risulta che oltre 50 dipendenti della cooperativa che gestisce la casa di riposo di Stia continuino a lavorare senza essere pagati da novembre e temono di essere licenziati”.
La mozione ricorda anche come mancati pagamenti e ritardi siano stati segnalati anche in altre parti d’Italia e della Toscana, come a Bibbona, dove la cooperativa ha in gestione i servizi all’interno della residenza sanitaria assistita Casa Fattori, “i cui dipendenti da anni ricevono il pagamento degli stipendi a singhiozzo tant’è che hanno ipotizzato di intraprendere un’azione legale contro la cooperativa stessa”.
“Ieri abbiamo letto le dichiarazioni rassicuranti dei vertici, che dicevano che entro maggio saranno pagati gli arretrati – ha detto Casucci -; ma di promesse ne abbiamo sentite fin troppe; continueremo a monitorare con la massima attenzione la situazione”. Il consigliere ha quindi espresso la solidarietà ai lavoratori da parte del suo gruppo, dicendosi soddisfatto di essere giunti ad un testo condiviso in Consiglio grazie a poche modifiche apportate al testo originario.
Lucia De Robertis, vicepresidente del Consiglio e firmataria della mozione, ha espresso la solidarietà a nome del gruppo Pd. “La mozione è un fatto che di rivolge a tutti i lavoratori dipendenti e anche verso le persone che sono ospitate in queste strutture”. E’ importante, ha sottolineato De Robertis, che “il presidente e la giunta si attivino per un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati, che possono comprendere l’importanza del servizio alla persona prestato con lavoratori capaci, motivati e retribuiti per il lavoro fatto”.
Per il consigliere Gabriele Bianchi “questa mancanza impone una riflessione importante”. Sul tavolo c’è “un consorzio che unisce più cooperative che operano in ambito sanitario, un colosso per l’accoglienza agli immigrati e l’assistenza agli anziani”. “Vive al 70 per cento di contributi da enti pubblici – ha aggiunto Bianchi-; immagino che ci siano leggi di bilancio che devono essere rispettate”. Bianchi ha invitato Agorà ad inserire dati e informazioni nel sito internet con “la massima trasparenza. Ci adopereremo a verificare chi e come gestisce soldi pubblici”.
Nicola Ciolini, ricordando che la questione “non nasce ora, già da anni si è segnalato un continuo ritardo nei pagamenti da parte di Agorà Italia”, e di come i problemi si siano manifestati sul territorio, ha invocato “una riflessione più ampia di quella legata alla mozione”. Perché si deve “riflettere sulla capacità del sistema pubblico di affidare servizi a società in grado garantire livello adeguato di gestione”.
Tommaso Fattori (Sì Toscana) ha suggerito “un ragionamento più complessivo sulla progressiva privatizzazione della gestione a terzi di servizi che invece sarebbe bene restassero pubblici e gestiti dal pubblico”. Agorà, ha ricordato, è “un colosso del settore che si distingue per una divaricazione crescente tra il trattamento dei lavoratori e i profitti che vengono fatti”.
La mozione ricorda comunque che la Regione è impegnata a proseguire, tra le sue finalità, “la promozione della cooperazione come strumento di democrazia economica e di sviluppo sociale”, come recita lo Statuto.
NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO
Fonte: Toscana Consiglio Regionale
Notizie correlate
Tutte le notizie di Toscana
<< Indietro