Manifestazione antirazzista, la Regione presente con l’assessore Bugli

Sarà l'assessore regionale alla presidenza, Vittorio Bugli, a rappresentare la Regione Toscana oggi pomeriggio a Black lives matter (le anime nere contano) la manifestazione nazionale antirazzista organizzata a Firenze dalle associazioni senegalesi in Toscana per ricordare Idy Diene, ucciso con 5 colpi di pistola lunedì 5 marzo scorso sul ponte Vespucci a Firenze dall'italiano Roberto Pirrone.
"Sono qui – ha dichiarato Vittorio Bugli – per testimoniare la vicinanza mia e di tutta la regione alla comunità senegalese di Toscana. E per ribadire che va respinta ogni forma di violenza e di razzismo, come da sempre siamo impegnati a fare. Gli inquirenti stanno svolgendo il loro lavoro di accertamento e noi ne aspettiamo fiduciosi e rispettosi gli esiti. Tuttavia ci sono elementi che possono far pensare alla matrice razzista".

L'assessore si riferisce ai resoconti e anche ad alcune riprese video che evidenziano come Pirrone abbia evitato di puntare l'arma contro persone con la pelle bianca quando le ha incrociate e come invece l'abbia fatto non appena ha visto Diene.
"In ogni caso – ha concluso Vittorio Bugli – quanto è tragicamente accaduto ci richiama a manifestare pubblicamente per dire no ad ogni forma di razzismo e portare la nostra solidarietà ad una comunità, come quella senegalese, che dopo aver mostrato rabbia, lasciandosi andare ad alcuni danneggiamenti, ha poi aperto una sottoscrizione per pagare i danni, dando prova di grande maturità, senso civico e piena appartenenza alla più larga comunità toscana".

enrico rossi

In corteo anche il presidente Rossi

Anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha partecipato a Black lives matter (le anime nere contano), la nazionale manifestazione antirazzista organizzata a Firenze dalle associazioni senegalesi in Toscana per ricordare il loro connazionale Idy Diene, barbaramente ucciso lunedì scorso sul ponte Vespucci.

"E' stata una grande manifestazione – ha detto il presidente – riparatrice di una frattura che si era creata con una comunità ferita a morte per ben due volte in pochi anni. Mi colpisce il carattere sereno e pacifico di questo corteo così come vedere i commercianti che hanno tenuto aperti i loro negozi, quando erano stati in molti ad alimentare l'idea che ci sarebbero state tensioni".
Infatti il lunghissimo e variopinto corteo da piazza Santa Maria Novella è sfilato pacificamente lungarno, fino ad arrivare sul ponte Vespucci, il luogo del brutale omicidio, dove ha sostato per alcuni minuti mentre i partecipanti gridavano "Idy è vivo", "Idy siamo noi", "Idy è vivo e lotta insieme a noi", "Siamo tutti migranti" e "Siamo tutti Idy".

"Significa – ha aggiunto Enrico Rossi – che c'è un popolo che già convive, che è integrato. Tutte le persone civili e i sinceri democratici devono farsi sentire perché chi alimenta la paura e la strumentalizza venga sconfitto nelle sue idee. Mi ha colpito ancora che la stessa comunità senegalese abbia dichiarato di avere paura. Dobbiamo invece superare, in qualsiasi parte della società si manifestino, queste paure. Si parla del gesto di un folle, ma anche la follia si scatena in un contesto che si vuol costruire, affermando che la vita di un nero vale meno di quella di un bianco. E' un concetto aberrante, da respingere in toto. Il futuro sta invece nell'integrazione, evidente in questo corte, nel dialogo, nel rispetto delle persone e delle leggi. E' questa la vera sicurezza che abbiamo il compito di costruire".

Fonte: Regione Toscana

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