Il risultato delle elezioni politiche evidenzia tre netti vincitori. Il primo è la percentuale di partecipazione al voto: con il 73% a livello nazionale (il 76 in Toscana) gli Italiani e le Italiane dimostrano fiducia nella democrazia rappresentativa e nella politica come strumento per cambiare la vita. In un momento storico in cui qualcuno cerca di rialzare le bandiere del fascismo perfino con violenza, è una prova di democrazia importante e positiva. Vince il Movimento 5 Stelle, primo partito: ha canalizzato il desiderio di rinnovare le classi dirigenti, di ribaltare i rapporti di forza nella società, di rompere vecchi e sfiduciati equilibri di potere. Restiamo molto critici verso i lati gravemente carenti della loro proposta politica: agenda sociale insufficiente, fisco favorevole ai più ricchi, disinteresse per i corpi intermedi, inconsistenti politiche europee. Consapevoli di ciò, confidiamo che le loro rappresentanze possano mettersi al servizio dei bisogni di chi è stato messo ai margini della società. Credo, come giustamente ha dichiarato Nicola Fratoianni, che sia necessario accettare un confronto pubblico con un possibile esecutivo a guida 5 Stelle, per verificare se alcune delle proposte per cui ci siamo battuti in campagna elettorale possono essere comunemente portate avanti nella nuova legislatura.
Vince il centrodestra, primo come raggruppamento, ma con liste totalmente diverse per cultura e ispirazione politica, con capofila la Lega di Salvini che spinge verso destra la nuova legislatura. La destra è oggi culturalmente egemone nel Paese, distruggendo anche gli insediamenti storici del PD, come la nostra Toscana. Di quest'avanzata esistono precise responsabilità, poiché ci sono stati governi e maggioranze parlamentari che hanno ampliato fratture sociali e diseguaglianze anziché ricomporle.
Noi, in ogni caso, ci inchiniamo alla volontà degli elettori. Le urne hanno sancito un risultato di Liberi e Uguali inferiore ad ogni aspettativa e deludente, malgrado le percentuali pisane superiori alla media nazionale, malgrado lo sforzo generoso di ogni nostro militante in provincia di Pisa. A ciascun attivista, ad ogni nostra elettrice ed elettore nei collegi di riferimento della provincia rivolgo un pieno ringraziamento, oltre all'assicurazione che non disperderemo il loro impegno e che chiameremo tutte e tutti in causa per discutere insieme dei passi futuri.
Il nostro risultato politico negativo ci deve spingere ad un duplice atto di responsabilità: anzitutto mettere a disposizione gli eletti in Parlamento per proporre un'agenda sociale e del lavoro in rottura con le politiche di centrodestra e centrosinistra che, negli ultimi anni, hanno ampliato le diseguaglianze. Bisogna inoltre proseguire e aggiornare la costruzione di una vera comunità politica, credibile, capace di costruire relazioni non solo in campagna elettorale ma ogni giorno. Abbiamo fatto la nostra rapida campagna in strade dimenticate, periferie, fabbriche, frazioni della provincia, case del popolo, mercati. Abbiamo posto temi che abbiamo ritenuto centrali per un vero cambiamento: uguaglianza sociale, gratuità dell'accesso ai saperi dall'asilo all'università, fisco progressivo, un grande piano per l'ambiente, rigenerazione del tessuto urbano, stabilità dei contratti ed articolo 18 reintrodotto ed esteso per tutti, stop alla precarietà e alla Legge Fornero, sanità pubblica, revisione dei trattati per combattere l'austerità. Ciò non è bastato perché non abbiamo avuto sufficiente capacità di rappresentare una rottura col sistema né una discontinuità concreta in alcuni volti. Proseguiremo quindi con più coraggio il percorso politico nazionale, con senso di discontinuità e nuovo gruppo dirigente, con piene assunzioni di responsabilità, con una coerenza reale tra parole dichiarate e fatti praticati, per un'alternativa ancorata a libertà ed uguaglianza. Bisogna rimettersi in discussione, come sinistra, senza pretese di autosufficienza. La sfida del 5 marzo ha senso solo con quest'ottica: non vogliamo salvaguardare ciò che non va bene della (poca) sinistra esistente fra le macerie della vittoria di destre e 5 Stelle, ma disporre del percorso fatto per fornire al Paese e all'Europa un efficace soggetto dell'alternativa.
Fonte: Sinistra Italiana provincia di Pisa
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