Secondo i dati dell’Agenzia Regionale di Sanità, utilizzando una complessa metodologia di cattura e ri-cattura, sono stati stimati a fine 2015 in circa 38mila i pazienti con infezione attiva da epatite C da trattare. Tuttavia solo una parte di questi casi sono noti e seguiti dai centri specialistici. I casi con epatite cronica da epatite B in carico ai centri sono invece poco più di 1000.
“Ad oggi si stimano circa 30mila casi di epatite C suscettibili di trattamento. Circa 1000 pazienti muoiono per cause epatiche in Toscana ogni anno – spiega il Prof. Andrea De Luca, Direttore Malattie infettive e Scuola di Specializzazione in Malattie Infettive e Tropicali, Università degli Studi di Siena - L’HCV è causa o co-fattore di circa il 60% di queste. Il resto è dovuto principalmente alle cirrosi epatiche ed agli epatocarcinomi causati da alcool e da steatoepatite non alcoolica. Una percentuale molto più bassa è causata dall’epatite B”.
STRUMENTI E CENTRI DI ECCELLENZA IN TOSCANA - “Ricordiamo tra i principali strumenti per la prevenzione a disposizione – aggiunge il Prof De Luca - la vaccinazione anti-epatite B che viene somministrata a tutti i nuovi nati e ha contribuito a ridurre in maniera drastica i casi di infezione e di epatite acuta e cronica”. In Regione Toscana esistono numerosi centri pubblici di Malattie Infettive e/o di Epatologia altamente specializzati nella cura delle Malattie di Fegato. Ventuno di questi sono abilitati alla prescrizione dei nuovi farmaci anti epatite C. Essi sono distribuiti in tutte le province, Aziende Ospedaliere ed Aziende USL.
STIME PER I PROSSIMI MESI - “Nel 2018 verranno trattati in Toscana circa 6000 pazienti con infezione da HCV e in quasi tutti sarà possibile eradicare l’infezione - conclude il Prof. De Luca - Tuttavia il bacino dei pazienti con infezione attiva è ancora ampio ed è verosimile che ci sarà una progressiva emersione dei casi sommersi. Sarà importante implementare la ricerca attiva del sommerso per ridurre in maniera più incisiva il bacino dei casi, la loro morbosità e la mortalità ed andare gradualmente verso l’eradicazione dell’infezione da HCV nella popolazione toscana”.
L’EPATITE C IN ITALIA. L’epatite cronica da virus C, o più semplicemente Epatite C o HCV, è una malattia che, in virtù della sua cronicità, provoca un processo che va spontaneamente avanti nel tempo fino a compromettere strutturalmente e funzionalmente il fegato. Si stima che in Italia ci siano circa 300.000 pazienti diagnosticati con Epatite C (HCV) e un numero imprecisato di persone inconsapevoli di aver contratto l’infezione. Negli ultimi tre anni è profondamente mutato lo scenario della terapia delle malattie epatiche da virus C e, con la disponibilità dei nuovi farmaci ad azione antivirale diretta, è oggi possibile curare la maggior parte dei pazienti a prescindere dallo stadio della malattia. Ad oggi sono stati trattati in totale 122.090 pazienti.
A livello nazionale sono stati realizzati due importanti interventi al fine di realizzare il Piano di Eradicazione HCV, che prevede l’arruolamento di 80.000 pazienti all’anno, per 3 anni:
- Nel 2017 è stato confermato il fondo per i farmaci innovativi, 500 milioni di euro annui, precedentemente istituito per il biennio 2015-2016, dei quali la maggior parte è dedicata a farmaci per la cura dell’HCV.
- A marzo 2017 sono stati ampliati i criteri di arruolamento. Se fino a quel momento solo i pazienti più gravi, gli F3 ed F4, potevano beneficiare della cura con i nuovi farmaci antivirali diretti, da aprile 2017 tutti i pazienti affetti dal virus HCV possono accedere alle cure.
Nonostante ci siano farmaci efficaci e fondi disponibili, ad oggi il ritmo di arruolamento è il seguente (Fonte Registri AIFA):
- da gennaio 2017 a fine marzo 2017 sono stati trattati circa 7.337 pazienti
- da marzo a dicembre 2017 sono stati trattati 39.959 pazienti
- da gennaio 2018 al 5 marzo 2018 sono stati trattati 12.662 nuovi pazienti
Fonte: Ufficio Stampa
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