"Domenica andremo a votare, e il nuovo collegio uninominale per la camera dei deputati prende il nome dalla città più popolosa: si chiama Poggibonsi. Per me trattasi di un qualche modo di un "ritorno al passato", perchè questo nuovo collegio riprende in larga parte il vecchio collegio di Volterra, includendo la Valdelsa senese e quella fiorentina, terre da sempre legate alla città etrusca. Rispetto al passato non vi è Cecina, ma è inclusa Pontedera, per il resto è quello.
Mi piace vedere che torni un collegio della Toscana centrale, non legato ad alcun capoluogo, ma a questa ampia zona che è una terra di città da sempre, ricca e autonoma, che necessita di rappresentanza.
In questo collegio scorre quasi interamente la strada regionale 68, che nasce a Poggibonsi, passa da Colle, poi San Gimignano, Volterra, Montecatini, Guardistallo, Montescudaio e Riparbella, per finire poi a Cecina (oggi fuori collegio).
Le Liste Civiche sono trasversali, ma invitano tutti al voto: sbagliato sarebbe farsi vincere dalle delusioni e rinunciare ad uno dei nostri diritti più importanti. Le liste civiche non entrano nel merito delle scelte, ma esprimono particolare apprezzamento per i candidati territoriali. Perchè la politica, a Roma come a Firenze, non dovrà rappresentare solo idee o opinioni, ma anche territori. E oggi spesso a farla da cenerentola, sono proprio tutti i Comuni non capoluogo, peggio se collinari o montani, per i quali non si vedono ad oggi progetti e prospettive di sviluppo.
Le Liste civiche rimarranno le sentinelle dei territori, per garantire il rispetto dell'articolo 5 della Costituzione, che tutela le autonomie locali".
Paolo Moschi, ex assessore del Comune di Volterra
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