Nuova Produzione al Teatro di Rifredi (dal 15 al 25 febbraio) di Pupi e Fresedde con Il principio di Archimede del catalano Josep Maria Miró, uno dei maggiori drammaturghi spagnoli contemporanei, tradotto e diretto da Angelo Savelli, ha riscosso un grande consenso di pubblico e critica nei dieci giorni di programmazione, riscontrando sold out nei 10 giorni di programmazione, e un ottimo riscontro dei vari critici nazionali.
La vicenda de "Il principio di Archimede" , si svolge tutta nello spogliatoio degli istruttori di nuoto di una piscina, nell'arco delle ore che intercorrono tra le lezioni mattutine e quelle pomeridiane. I personaggi sono quattro: Jordi, (Giulio Maria Corso), giovane istruttore estroverso e apprezzato dai ragazzini per la sua giovialità; Hector, (Samuele Picchi) collega di Jordi riservato e conformista e molto ligio al lavoro; Anna, (Monica Bauco) direttrice della piscina, severa e intransigente, segnata da tragedie vissute in passato; David, (Riccardo Naldini) padre di uno dei ragazzini che frequentano i corsi di nuoto, ossessionato dai tanti pericoli in cui può incorrere il figlio.
Durante un allenamento Jordi dà un abbraccio e un bacio a uno dei bambini che si è messo a piangere per paura dell'acqua. Questo gesto provoca le perplessità di alcuni genitori, già turbati da un caso di pedofilia verificatosi in una vicina ludoteca. Si innesca così un turnover di diffidenza che fa venire alla luce pregiudizi e paure che creano un alone di sospetto e psicosi collettiva, l'indiscrezione e la successiva crocefissione mediatica, che avviene attraverso gruppo Whatsapp e post su Facebook, da parte della collettività genitoriale.
Scritto con con grande energia e senza una goccia di retorica questo testo, che apparentemente sembra parlare di un caso di pedofilia, è la rappresentazione della spirale che dalla paura porta alla violenza e una metafora dell'ambiguità della verità.
Una scelta del cast da parte del Regista Angelo Savelli, perfetto e davvero straordinario, che rende onore all’opera di Mirò, con due giovani attori di grande spessore e intensità, (Giulio Maria Corso e Samuele Picchi) e due sicurezze del teatro fiorentino (Monica Bauco e Riccardo Naldini).
Molto interessante la scelta registica di posizionare il pubblico all’interno della scenografia sul palco, che lo rende parte integrante dello spettacolo, e che gli fa vive in prima persona le vicende dei protagonisti, come se fosse nello spogliatoio insieme a loro, questo grazie anche alla straordinaria naturalezza con cui i due attori Giulio Maria Corso e Samuele Picchi , interpretano le vite dei due protagonisti, facendo trasparire cosi il grande legame amicizia e complicità e spensieratezza che c’è tra i due istruttori, proprio come accade nella vita reale. E altrettanto riescono a fare nella relazione conflittuale con la direttrice della piscina, molto ben interpretata da Monica Bauco.
Uno spettacolo che vale la pena di vedere per la straordinaria attualità dell’argomento trattato, dove se ne esce con un vortice di emozioni interno che fa riflettere sull’uso smodato dei social media e del giudizio affrettati.
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