Mafia. Scalia (M5s): "Cosche in toscana da anni"

"Dopo l'operazione antimafia Martingala assistiamo ogni giorno a politici che si svegliano e dichiarano la necessità di parlare del fenomeno mafioso in Toscana. L'ultimo il Sindaco di Firenze Dario Nardella che ieri ha richiamato la necessità di un convegno regionale dove chiarire alle cosche 'qui (in Toscana ndr) non entrerete mai'. Segnalo a Nardella che sarebbe bastato leggersi qualche rapporto antimafia per sapere che le cosche in Toscana ci sono da tempo. Solo dal 2013 ad oggi, restando nel perimetro toscano, ci sono state decine di arresti, decine di milioni sequestrati, per non parlare delle interdittive antimafia." così Renato Scalia, ex ispettore DIA e candidato M5S nel collegio empolese, a margine di un evento elettorale a Fucecchio.

"La presenza in Toscana del Procuratore Nazionale Antimafia,  Cafiero De Raho, è un segnale chiaro anche alla politica. Finora si è sottovalutato il fenomeno nonostante richiami continui e campanelli d'allarme provenienti da addetti ai lavori e rapporti pubblici" insiste Scalia.

"Quando il Movimento 5 Stelle ha organizzato nel settembre scorso un convegno pubblico in consiglio regionale dal titolo "Mafia in Toscana: faccende di casa nostra", non era veggente. Aveva semplicemente studiato e ascoltato chi si occupa di antimafia da trent'anni" sottolinea il candidato M5S avversario di Luca Lotti.

"Noi abbiamo le ricette per un piano di estinzione del fenomeno in Toscana: una Conferenza Permanente Antimafia in Consiglio regionale, proposta M5S che mi risulta bocciata da PD e LeU, e il rinforzo degli uffici investigativi, depauperati in questi anni, intanto con i 10mila nuovi agenti indicati nel nostro programma nazionale, poi togliendo le limitazioni ad esempio alle intercettazioni" conclude Scalia.

Fonte: M5S Toscana Comunicazione

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