"Una campagna portata avanti da alcuni organi di stampa tesa a delegittimare e a condizionare l'attività di questo ufficio con attacchi personali e insulti [...] senza peraltro che nessuno di costoro potesse muovere una censura di alcun tipo alle modalità di conduzione delle indagini, ai tempi di svolgimento delle stesse, al rispetto delle garanzie difensive", sono queste le parole contenute nella lettera che il procuratore capo di Arezzo Roberto Rossi ha inviato al Csm in merito all'inchiesta di Banca Etruria. Un tentativo di delegittimazioni denunciato nero su bianco in una comunicazione ufficiale lo scorso 22 gennaio.
Rossi parla di "indagini complesse" svolte con "rigore e abnegazione" che hanno portato a depositare le richieste di rinvio a giudizio per gravi fatti di bancarotta a carico di 31 imputati e con circa 2.500 parti civili.
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