Elezioni, le 10 richieste di Confesercenti ai candidati

Dieci punti che il prossimo governo dovrà inserire tra le proprie priorità e che riguardano la sopravvivenza di migliaia di piccole imprese del commercio e del turismo. Questo quanto Confesercenti Toscana Nord chiede ai candidati alle prossime elezioni del 4 marzo e che vuole illustrare attraverso una serie di incontri diretti con i futuri parlamentari; temi ovviamente di respiro nazionale ma con ricadute anche sul territorio.

“La ripresa in atto presenta purtroppo alcune ombre – spiega il presidente Confesercenti area pisana Luigi Micheletti -. Pur rappresentando una novità positiva, almeno negli ultimi 10 anni, la crescita italiana è una delle più basse dell’area Euro. In particolare difficoltà sono ancora le attività del commercio che scontano una crescita ancora troppo lenta dei consumi delle famiglie, un costo crescente delle locazioni e la competizione, a volte sleale, di nuove tipologie di impresa nate sulle ali dell’evoluzione della internet economy.

Per trasferire i benefici del ritorno alla crescita anche ai nostri imprenditori – dice ancora Micheletti - abbiamo elaborato una lista di dieci proposte che riguardano tassazione, pensioni, accesso al credito e che vorremmo presentare ai candidati dei nostri territori con una serie di facci a faccia per i quali già formuliamo un invito ufficiale”.

Vediamo alcuni di questi punti. Ancora il presidente.

“Dobbiamo salvaguardare i negozi tradizionali, essenziali non solo per l’attrattività turistica ma anche per la qualità della vita e la sicurezza delle città. Proponiamo di estendere a tutte le attività di vicinato mononegozio, con fatturato annuale al di sotto dei 150mila euro, il credito di imposta fino a 20mila euro su Imu, Tasi, Tari e sull’eventuale affitto già approvato per le librerie indipendenti”. Legato a questo anche il recupero dei fondi commerciali sfitti, “problema molto sentito nelle nostre realtà – insiste il presidente Confesercenti area pisana -. Proponiamo una norma che permetta di introdurre canoni concordati e cedolare secca anche per gli affitti commerciali”.

Poi temi come la sicurezza, la tassazione. “La sicurezza è legata a doppio filo al rilancio del commercio tradizionale – conclude il presidente -. Le nostre città stanno vivendo una vera e propria emergenza che vede in prima linea proprio i piccoli commercianti. Il caso di Pisa è purtroppo emblematico in questo senso. Occorre intervenire in modo capillare e con decisione. Poi la tassazione. La pressione fiscale sulle nostre attività è tra le più alte d’Europa. Una situazione resa ancora più intollerabile dall’impressionante teoria di tributi, tariffe e gabelle locali. Chiediamo un impegno per l’introduzione di un tetto alla pressione fiscale complessiva, nazionale e locale”.

Fonte: Confesercenti Toscana Nord - Ufficio Stampa

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