Domenica 11 Febbraio ore 18 presso il Rifugio | Via M. Pagano 12, Firenze (zona Cure) andrà in scena lo spettacolo teatrale, organizzato da ADES Firenze (Ass. Amici e Discendenti degli Esuli Giuliano - Dalmati):
La Cancellazione, di e con Paolo Bussagli
Si tratta di un accorato percorso oratoriale all'interno del dramma che ha colpito gli italiani dell’Adriatico orientale. Un percorso fra documenti storici e brani lirici, attraverso toni epici, drammatici e intimistici e che pone una domanda cruciale: è davvero possibile cancellare un popolo con una tradizione millenaria come quello degli italiani dell’Adriatico orientale? È possibile cancellare la loro esistenza, fisica, la loro cultura, la loro storia? Gli spettatori scoprono, lungo il percorso proposto, che non solo si è attuata una pulizia etnica ma, anche e soprattutto, che è stata scientemente perpetrata, per un tempo lunghissimo, una cancellazione della memoria, una negazione di ogni ricordo. E che questo è sempre e comunque il fine e la condizione di ogni pulizia etnica, di ogni opera di sterminio. Il monologo offre una ricostruzione puntuale degli eventi e una generale riflessione delle responsabilità storiche. I vecchi crimini di guerra (quelli degli anni ’40) e i nuovi crimini di guerra (quelli degli anni ’90, durante la guerra civile nella ex-Juguslavia) sono continuamente posti in relazione e il pubblico giunge a comprendere che laddove non vi è memoria il crimine tende a riproporsi.
Lo spettacolo è dedicato a un giovane croato di nome Dragan, vittima e carnefice del recente conflitto, morto dopo avere commesso cose orribili, perché le cose orribili accadute 50 anni prima non erano state condannate, perché i carnefici di un tempo non erano stati né imprigionati né riprovati moralmente e quindi il crimine di guerra era rimasto nella coscienza collettiva come un modo normale di risolvere la difficoltà nella dialettica politica e civile. Eppure, nello spettacolo, l’impresa del negazionista, l’impresa di “cancellare” la memoria, si mostra, infine, come un’impresa destinata al fallimento, perché la materia stessa ha memoria e si può ottenere una risposta alla domanda centrale: niente è perduto se la memoria è salva, niente è perduto finché la memoria viene trasmessa. La cultura istriana, la cultura dalmata, Fiume, Pola e Zara sono vive fino a quando le ricorderemo.
I posti sono limitati, è necessaria la PRENOTAZIONE via Email all'indirizzo:
adesfirenze@gmail.com
Fonte: Ufficio Stampa
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