Sono stati 46.490 i ricoveri di area medica nell’Azienda USL Tc nel 2017, 1.903 in meno rispetto al 2016, quanto la riorganizzazione dei singoli reparti ospedalieri era appena agli inizi. Si sono ridotte anche le giornate di degenza media ospedaliera (circa 6 giorni) a confermare che, ormai, il paziente, soprattutto dopo le dimissioni, può contare di proseguire il proprio percorso terapeutico e diagnostico anche “fuori” dall’ospedale; per esempio nei day service, grazie all’effettiva connessione tra specialisti, medici di medicina generale e infermieri, o in altri servizi a connotazione territoriale (dalle cure intermedie agli hospice, all’assistenza domiciliare, fino all’attivazione dei cronic care model).
E’ il dato più significativo emerso nel corso della seconda Conferenza del Dipartimento delle Specialistiche Mediche - diretto dal dottor Giancarlo Landini - in corso oggi (9 febbraio), a Prato, con la partecipazione di oltre 200 medici dei complessivi 634 che operano all’interno dei reparti ospedalieri e di cui 102 sono specialisti ambulatoriali.
I ricoveri medici rispetto al 2016 nel 2017 si sono ridotti praticamente ovunque: per esempio a Prato da 10266 a 9029; a Pistoia da 7680 a 7457; a San Marcello da 790 a 744; a Pescia da 4721 a 4582; all’ospedale Degli Infermi a San Miniato da 378 a 282; nell’area fiorentina (ospedali San Giovanni di Dio, Santa Maria Annunziata, Mugello, Serristori e Santa Maria Nuova) da 17.165 a 16.879.
Solo al San Giuseppe di Empoli i ricoveri sono cresciuti passando dai 7189 del 2016 ai 7721 del 2017.
La dicotomia ospedale territorio sembra, quindi, ormai superata e i reparti sono sempre più inseriti ed organizzati in un sistema di cura che eroga assistenza coordinata e continuata e l’integrazione e la multidisciplinarietà sono ormai diventate le chiavi di volta per una nuova gestione dei pazienti, in particolare complessi e polipatologici.
Anche le dimissioni, 7 giorni su 7, ogni giorno dell’anno, hanno contribuito a diminuire il disagio dei ricovero e a liberare preziosi posti letto, soprattutto quando sono più necessari, come nei periodi di maggiore afflusso ai pronti soccorso (per esempio in inverno durante il picco influenzale) generando un riequilibrio con i letti di area chirurgica. L’intervento riorganizzativo è stato, in particolare, effettuato, a Prato, Empoli, Pistoia e Pescia.
Prosegue, inoltre l’implementazione delle aree a maggiore intensità assistenziale attivata in più ospedali dell’Azienda (Santa Maria Nuova, San Jacopo Pistoia, San Giuseppe Empoli, Santo Stefano Prato) e il potenziamento delle dotazioni strumentali oltre a una sempre maggior presenza integrata medico- infermieristica.
Nella Conferenza, che si riunisce una volta all’anno, è stato quindi evidenziato il percorso riorganizzativo, attuato all’indomani della riforma che ha unificato le quattro aziende ospedaliere (di Empoli, Firenze, Pistoia e Prato) nella Azienda USL Tc, nei 13 ospedali e che ha coinvolto le 70 unità operative di area medica (angiologia, dermatologia, malattie infettive, allergologia, cardiologia, geriatria, gastroenterologia, malattie dell’apparato respiratorio, malattie metaboliche e diabetologia, medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza, medicina interna, nefrologia, neurologia e reumatologia).
Il maggior numero di ricoveri, 33.344, è avvenuto nelle discipline mediche, l’area aziendale diretta dalla dottoressa Grazia Panigada; 6.525 sono invece stati i ricoveri dell’area cardio toracica diretta dal dottor Francesco Bellandi; 4389 quelli dell’area delle malattie cerebrovascolari e degenerative diretta dal dottor Pasquale Palumbo e 2500 nell’area delle malattie dell’apparato digerente, metaboliche e renali diretta dal dottor Alessandro Natali.
Per quanto riguarda le patologie tempo dipendenti per la cura dell’infarto al miocardio i laboratori di emodinamica sono omogeneamente diffusi su tutto il territorio (Firenze, Prato, Empoli e Pistoia); sempre nel 2017 sono state effettuate 4.200 procedure di angioplastica di cui il 60% in urgenza. I ricoveri per ictus sono stati 2164: la mortalità è dell’8,4% a 30 giorni dalle dimissioni e del 15,6% a distanza di un anno, percentuali ben al di sotto della media nazionale a conferma del buon esito delle cure.
Sono stati invece effettuati 58.000 esami endoscopici in tutta l’Azienda e di questi ben 2578 in urgenza (7 pazienti ogni giorno) per le patologie emorragiche diventate anch’esse ormai “tempo dipendenti”.
Più in generale, in prospettiva, come ha avuto modo di sottolineare Landini, sarà cura del Dipartimento sviluppare maggiori rapporti con le associazioni del Volontariato, un settore essenziale per il futuro e per affrontare insieme i problemi più facilmente risolvibili ma soprattutto fin da ora gli ambiti saranno quello del consenso informato, le cure palliative e i percorsi di cura: ogni specialità di dovrà rapportare con l’Associazione di riferimento.
Fonte: Ufficio Stampa Asl Area Vasta Centro
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