Luca Brunelli confermato presidente Cia Toscana

Luca Brunelli

Luca Brunelli è stato riconfermato alla presidenza di Cia Toscana per il prossimo quadriennio. «Partecipazione a tutti i livelli, capillarità di rappresentanza sui territori, unità di intenti e collegialità, in una parola concertazione»: parte così il Brunelli bis, una conferma alla guida della Cia Toscana attraverso il voto unanime della settima assemblea elettiva, che si è tenuta quest’oggi al Palazzo dei Congressi di Firenze, che ha visto una grande partecipazione di delegati da tutta la Toscana, ospiti istituzionale e addetti ai lavori.

L’assemblea si è aperta con la presentazione da parte del direttore Giordano Pascucci, della nuova pubblicazione di Cia Toscana “Sguardo al futuro” ovvero gli atti del convegno dal titolo omonimo che si è svolto all’Accademia dei Georgofili per il quarantennale della Confederazione.

Fra gli interventi della giornata quelli degli europarlamentari Paolo De Castro e Nicola Danti in diretta streaming da Bruxelles; Carlo Chiostri, Accademia dei Georgofili; Cecilia Del Re, assessore Sviluppo economico Comune di Firenze; Matteo Biffoni, presidente Anci Toscana; il presidente di Unioncamere Toscana Riccardo Breda; Eugenio Giani, presidente Consiglio regionale della Toscana; il presidente della Commissione Agricoltura della Camera Luca Sani e l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi che ha concluso i lavori della mattinata.

Un momento di confronto e di condivisione che ha visto protagonisti gli agricoltori toscani, giovani, donne e pensionati. Un’organizzazione in salute la Cia Toscana e che continua a crescere (40% della rappresentanza agricola in Toscana): rappresenta 22mila aziende agricole e 90mila soci, con lo scopo di aumentare il reddito degli agricoltori e di dare dignità alle persone, «attraverso i principi della Confederazione – ha sottolineato Brunelli - rispetto, trasparenza, collaborazione e impegno. La Cia Toscana è composta da agricoltori, da funzionari che ne costituiscono la spina dorsale. Un binomio imprescindibile che determina l’efficacia e l’efficienza dell’azione della Cia Toscana»

Fra i temi trattati nella sua relazione, Luca Brunelli ha ricordato come la Cia debba essere protagonista a livello europeo, ha chiesto alla politica di tornare ad ascoltare il Paese, rimettendo l’agricoltura al centro delle scelte politiche chiarendo le priorità e gli interlocutori. «C’è bisogno di semplificazione – ha sottolineato il presidente Brunelli – la cultura della burocrazia è dura a morire, spesso le istituzioni trovano più facile lavarsi la coscienza creando nuovi adempimenti piuttosto che affrontare i problemi». Brunelli ha toccato i problemi di Agea «Indispensabile la sua riqualificazione, dannosa però la voglia di accentramento degli enti pagatori regionali oggi presenti». Ambiente, lavoro, legalità, ma anche “agricoltura e sanità” a salvaguardia «della salute e benessere umano e animale» e “innovazione e ricerca” «la risposta che in Toscana hanno avuto tutti bandi per investimenti a sostegno dell’innovazione, in termini di numero e qualità dei progetti è significativa. Ma per chiudere la filiera dell’innovazione c’è più bisogno di più consulenza». Fra i nodi da risolvere secondo Brunelli, l’emergenza ungulati e selvatici, il ritardo nei pagamenti dei contributi (Pac e Psr), le necessità di una maggiore competitività sui mercati nazionali ed esteri per le aziende agricole toscane attraverso l’aggregazione.

Che Cia vorrei? «Una Cia alla quale ogni associato senta l’orgoglio di appartenere; una Cia per la quale ogni associato, ogni dirigente, ogni quadro senta di potere e dovere dare il massimo in termini di passione, intelligenza e lavoro; una Cia nella quale ognuno senta di contribuire ad un comune progetto di crescita economica e sociale dell’agricoltura e delle aree rurali» ha concluso il presidente Brunelli.

I lavori sono stati conclusi dal presidente nazionale Cia Dino Scanavino, che fra gli altri temi ha parlato di mercato: «Per ottimizzare la competitività – ha detto -, l’agricoltura deve accorciare le filiere e sviluppare sistemi locali di produzione, nell’ottica di tutela di un adeguato reddito degli imprenditori agricoli, oggi ancora molto inferiore a quello medio degli altri settori produttivi. La Cia è impegnata per le OP partecipate e controllate dagli agricoltori, nella ricerca del superamento delle diversità tra nord e sud Italia. Inoltre, stiamo lavorando alla creazione di organizzazioni interprofessionali convinti però che Governo e Regioni debbano promuovere la pianificazione strategica integrando l’approccio ai consueti “tavoli di filiera”».

Al termine della sessione pubblica, l’Assemblea Elettiva di Cia Toscana si è riunita ed ha esaminato gli ordini del giorno approvati dalle Assemblee territoriali, di cui uno relativo al tema del ruolo dei gruppi di interesse economico nella Cia. Attenzione rivolta ai temi dell’emergenza fauna selvatica in tutta la Toscana; quindi gestione risorse idriche (in particola a Grosseto, Livorno, area Lucca, Massa Carrara); welfare e servizi, gestione dei rifiuti; criteri di selezione del Psr; vivaismo; filiera del tabacco; aggregazione e filiere; ruolo di Artea; comunità del cibo.

 

Fonte: Ufficio Stampa

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