Giornata antispreco alimentare, Donati: "Con la nuova legge recuperiamo oltre il 20% del cibo"

Questo lunedì 5 febbraio ricorre la Giornata nazionale per la prevenzione dello spreco alimentare e il parlamentare aretino Marco Donati torna a ribadire i concetti della legge che è stata approvata dalle camere di cui lui è stato primo firmatario. Quest'anno secondo alcune ricerche delle associazioni agricole 3 italiani su 4 hanno diminuito o annullato gli sprechi alimentari, questo provvedimento ha consentito di incrementare del 20% il cibo recuperato, destinando maggiori risorse a chi ha più bisogno e riducendo la produzione di rifiuti.

«Un risultato – afferma Donati – che si deve in parte anche alla 'legge antispreco' nata dalla volontà di un gruppo di giovani parlamentari, tra i quali il sottoscritto, che è divenuta una delle più importanti esperienze di questa legislatura. Quella sullo spreco alimentare è la storia di una legge nata dal basso – racconta Donati – dall’ascolto delle associazioni, che tra mille difficoltà e impedimenti burocratici, in questi anni recuperavano le eccedenze alimentari del commercio e della ristorazione per donarle a chi ne ha più bisogno. Esperienze che abbiamo imparato a conoscere e che andavano incoraggiate, diffuse, implementate, da questo confronto è venuta alla luce una legge che semplifica, favorisce e incentiva la donazione».

In sintesi la legge punta a evitare lo spreco di prodotti invenduti ma perfettamente utilizzabili e distribuirli a persone in condizioni di difficoltà. Lo fa creando un quadro normativo che facilita le associazioni di volontariato, le imprese e gli enti locali nel costruire una rete efficiente di recupero. In questo modo un negozio, una mensa scolastica o un’impresa agricola che hanno prodotti in eccesso potranno donarli ad associazioni di volontariato senza intralci burocratici e senza incorrere in sanzioni. Viene prevista l’istituzione di un fondo per la ricerca di tecnologie e progetti che possano limitare ulteriormente lo spreco. Si tratta di una serie di misure che fa dell’Italia il primo Paese europeo ad essersi dotato di una legge organica che riguardi l’intera filiera agroalimentare. La legge disciplina la differenza tra i prodotti con data di scadenza e quelli da consumarsi preferibilmente entro un certo termine. Questo consente di recuperare prodotti ancora buoni ma non più vendibili e viene inoltre estesa la possibilità di donare farmaci e alimenti confiscati. Vengono incentivati l’uso nei ristoranti delle family bag, i contenitori che consentano di portarsi a casa il cibo non consumato, e promossi percorsi scolastici di sana educazione e sensibilizzazione al consumo critico e sostenibile.

«Un plauso va dato a tutte quelle amministrazioni locali e alle scuole che hanno operato nel tentativo di cogliere appieno le possibilità offerte dalla legge, attivando alcune buone pratiche. Ci sono istituti scolastici che hanno organizzato momenti per la condivisione dei principi che stanno alla base di un concetto di civiltà come quello a cui punta la legge».

 

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