I temi del Consiglio Regionale riunito: razionalizzazione delle società termali, Eaut e Vertenza Ponsi

Nuova seduta del Consiglio Regionale della Toscana oggi, martedì 30 gennaio 2018, su diversi temi: Modifiche relative alle azioni di razionalizzazione delle società termali; Proposta di bilancio di esercizio di Ente Terre regionali toscane per l'anno 2016; istituzione dell'Ente Acque Umbre Toscane - EAUT; Norme per la realizzazione di edifici di culto e di attrezzature destinate a servizi religiosi e Mozioni.

Città termali, ok del Consiglio  al rilancio e la ridefinizione del progetto strategico per  l’intero sistema toscano

Nella mozione di Bezzini (Pd) anche un appello nazionale

Sul termalismo serve un ulteriore scatto in avanti. E’ quanto ritiene il consigliere regionale del Pd Simone Bezzini che sul rilancio delle città termali e la valorizzazione del sistema termale toscano ha predisposto una mozione che è stata discussa e approvata oggi dal Consiglio regionale. “La Giunta –ha spiegato Bezzini illustrando l’atto in Consiglio-  ha fatto un lavoro importante in positivo per il termalismo. E gli investimenti fatti lo dimostrano. Ma è necessario fare ancora di più ridefinendo il progetto strategico  e facendo quindi uno scatto in avanti”.

L’atto, sottoscritto anche dai colleghi Leonardo Marras, Marco Niccolai, Andrea Pieroni, Gianni Anselmi, Antonio  Mazzeo e Alessandra  Nardini e Stefano Scaramelli e Ilaria Giovannetti delinea una sorta di bussola per le politiche regionali che dovranno essere messe in atto nei prossimi mesi per rilanciare il settore termale, pesantemente colpito dalla crisi. Nel dettaglio, la mozione impegna il Consiglio regionale ad attivare le Commissioni consiliari per realizzare un quadro completo sul sistema termale toscano, valutando la disposizione di un'apposita indagine conoscitiva. E impegna nello specifico la Giunta per una sorta di appello nazionale sulle città termali. Secondo la mozione, la Giunta dovrà infatti attivarsi nei confronti di Governo e parlamento per  mettere in campo misure urgenti e straordinarie per le città termali, analoghe a quelle per le aree di crisi. La mozione chiede quindi una verifica  sulla legge Madia,  sollecitando politiche pubbliche che accompagnino le  norme a sostegno dei processi di privatizzazione. L’altra proposta rilevante della mozione è quella di  aprire un tavolo di lavoro regionale tra gli assessorati interessati, che coinvolga anche gli enti locali, le aziende termali e le parti sociali, al fine di mettere in atto una strategia complessiva, di carattere multidisciplinare, per il rilancio del sistema termale toscano, con priorità alle città termali, su una serie di punti specifici: attrazione di imprese, riqualificazione tessuto economico e urbano delle città termali, monitorare razionalizzazione società partecipate, promozione turistica del sistema termale, collaborazione con il sistema sanitario regionale. Il consigliere Bezzini in aula ha richiamato anche il PRS (Piano regionale di sviluppo)  in cui si riconosce chiaramente che il settore termale rappresenta un asset di particolare importanza per la Regione, sia dal punto di vista sanitario che turistico. Sempre per quanto riguarda il PRS, all’interno delle aree regionali di rigenerazione e riqualificazione urbana vengono inserite anche le città termali che in seguito alla crisi del settore sono caratterizzate da un notevole patrimonio edilizio da poter recuperare.

Economia: razionalizzazione società termali, sì a proroga avvio procedure

Via libera dal Consiglio regionale alle modifiche del piano di razionalizzazione delle società termali di Montecatini, Casciana e Chianciano. Come illustrato dal presidente della commissione Affari istituzionali e bilancio, il piano di razionalizzazione straordinaria prevede lo scioglimento e la messa in liquidazione delle società Terme di Chianciano Immobiliare Spa e Terme di Casciana Spa e la cessione, mediante una gara pubblica, della partecipazione azionaria della società Terme di Montecatini Spa. Nel dettaglio, si concede ora una proroga al 31 maggio prossimo dei termini inizialmente fissati al 31 dicembre scorso; viene inoltre fissato al 31 dicembre 2018 il termine per l’incorporazione delle società energetiche nell’Agenzia regionale di recupero risorse.

Giacomo Bugliani ha ricordato anche che la delibera interviene sulla definizione delle modalità di cessione della partecipazione azionaria della società Terme di Montecatini Spa: per questa operazione, la gara sarà preceduta da un accordo col Comune di Montecatini in merito alla definizione di alcuni pre-requisiti da richiedersi per l’ammissione alla gara pubblica, in relazione alla concessione per lo sfruttamento dell’acqua termale; la gara terrà inoltre conto della necessità di salvaguardare la proprietà pubblica dello stabilimento ‘Tettuccio’, in applicazione di un ordine del giorno del Consiglio regionale, al fine di salvaguardare il suo alto valore artistico e storico.

Nel caso di esito negativo della gara per la cessione della partecipazione azionaria della società Terme di Montecatini, infine, si procederà alla valutazione dell’ipotesi di conferimento della partecipazione ad un fondo comune di investimento immobiliare chiuso e a tale scopo potrà essere aperta una richiesta di manifestazione di interesse.

Nel corso del dibattito Gabriele Bianchi ha annunciato il voto negativo del proprio gruppo; secondo il consigliere siamo di fronte a calcoli ragionieristici incapaci di delineare una chiara pianificazione. Stessa espressione di voto anche per Tommaso Fattori e Monica Pecori, che si sono soffermati soprattutto sulla mancanza di strategia per un settore che potrebbe essere un fiore all’occhiello, affermando che non esiste una politica termale della Regione toscana. Astensione critica, invece, per Marco Casucci, per l’incapacità della Regione di mantenere gli impegni presi, nei confronti di un settore che potrebbe fare da volano determinante per l’economia turistica. Fuori dal coro il consigliere Simone Bezzini, che a nome del proprio gruppo ha espresso condivisione e apprezzamento per la delibera e per la politica della Giunta in tema di Terme. E per dare un indirizzo politico strategico al termalismo, Bezzini ha illustrato una mozione collegata che si impegna ad attivare e approfondire strumenti conoscitivi sul sistema termale toscano; impegna la Giunta ad invitare Governo e Parlamento a mettere in campo misure urgenti per le città termali; ad istituire un tavolo di lavoro, a livello regionale, per il rilancio del sistema.

Prorogati i termini della liquidazione e cessione di Chianciano, Casciana  e Montecatini. Bugliani (Pd): “Massima attenzione ai livelli occupazionali  e al controllo pubblico delle strutture immobiliari”

 Via libera del Consiglio alla posticipazione al 31 maggio 2018 per la liquidazione delle terme di Chianciano e Casciana e la cessione di  quelle di Montecatini . Stamani, l’aula di palazzo del Pegaso ha dato il via libera alla legge illustrata da Giacomo Bugliani (Pd) presidente della commissione Affari istituzionali, che modifica il piano di razionalizzazione delle società termali. Nel dettaglio, per quanto riguarda Casciana “l’obiettivo – ha spiegato Bugliani- è quello di mantenere i livelli occupazionali e il controllo pubblico dell’immobile dove ci sono le Terme”. Il Comune di Casciana Terme Lari acquisirà la partecipazione integrale della società Bagni di Casciana srl, che ha l’usufrutto del compendio immobiliare delle terme. Nel caso di Montecatini, la proroga è giustificata dal fatto che si deve fare un accordo col Comune di Montecatini per fissare i prerequisiti che devono avere coloro che acquisteranno a seguito di gara pubblica (il bando dovrà essere pubblicato entro il 31 maggio 2018), la partecipazione nella società termale di Montecatini. L’obiettivo della legge è anche quello di conservare in mano pubblica lo stabilimento “Tettuccio”, considerato un immobile di alto valore artistico e storico.

“Questo atto – ha sottolineato il presidente Bugliani- è in ottemperanza al decreto Madia e la legge che abbiamo appena approvato ci consente di dare garanzie per i livelli occupazionali esistenti e la presenza ferma del pubblico sulle strutture immobiliari delle terme. Ancora una volta – ha concluso il presidente Bugliani- la Regione, pur adempiendo a prescrizioni statali, si dimostra molto vicina alle esigenze dei territori  e delle popolazioni, anche sotto il profilo della tutela del lavoro”

Economia: ente terre regionali, ok al bilancio 2016

L’aula ha approvato la proposta di bilancio, per l’anno 2016, dell’Ente terre regionali toscane

Saldo attivo di 297mila euro per il bilancio 2016 di Ente Terre regionali toscane rispetto a quello del 2015 che chiudeva con un utile di 99mila e 44 euro. Questo risultato, migliorativo del preventivo 2016, che prevedeva il pareggio, è stato possibile grazie alle economie di scala realizzate dal nuovo Ente, che è riuscito ad armonizzare la gestione delle aziende sperimentali, del parco stalloni e della Tenuta di Alberese.

Da qui l’approvazione in aula della proposta di delibera per il bilancio di esercizio di Ente Terre toscane, istituito per valorizzare il patrimonio agricolo-forestale in disponibilità della Regione. Il bilancio si è chiuso con un valore di produzione pari a 3milioni 652mila 709 euro e costi di produzione pari a 3milioni 191mila e 476 euro.

Tra le sue funzioni, l’Ente gestisce la Banca della terra, come strumento per favorire l’accesso dell’imprenditoria privata, e in particolare dei giovani agricoltori ai terreni agricoli: dei 116 lotti messi a bando, il 50 per cento sono stati assegnati a giovani, per un totale di 5mila 200 ettari.

Riguardo alla gestione del patrimonio agricolo e forestale si è registrato un incremento costante degli introiti, sollecitando gli enti a realizzare i piani di gestione dei boschi e a rinnovare le concessioni, adeguando i canoni al mercato. L’Ente verifica poi, la conformità dei piani di gestione dei complessi agricoli forestali adottati dagli enti gestori e ne coordina l’attuazione e gestisce le aziende agricole e altre superfici agricole e forestali di sua proprietà o della Regione, nelle quali svolge anche attività di ricerca applicata e sperimentazione. Tra le nuove attività che porta avanti l’Ente terre toscane si ricordano la banca del germoplasma, le iniziative per la salvaguardia delle 866 specie autoctone, la costituzione della banca del germoplasma animale alle scuderie del centro stalloni di Pisa.

Nel 2016 sono state fatte le procedure di evidenza pubblica per l’assegnazione degli uliveti e del frantoio e sono stati predisposti i bandi per la concessione a terzi dell’attività di vinificazione e di coltivazione dei vigneti.

Riguardo al progetto dei ‘centomila orti in Toscana’, dopo il finanziamento dei 6 sperimentali è stata fatta una manifestazione di interesse a cui hanno partecipato 67 comuni e di questi ne sono stati finanziati il 50 per cento. Infine, la realizzazione del polo agroalimentare a Rispescia.

Nel corso del dibattito, il consigliere Tommaso Fattori ha affermato che alcune funzioni potrebbero essere condotte in capo alla Regione, invitando a riflettere e quindi a trovare una strada per rafforzare l’ente nelle sue funzioni più proprie. Voto di astensione per Roberto Salvini anche se la strada intrapresa è quella giusta, ma il potenziale è molto più grande. Astensione e giudizio non negativo per Monica Pecori, che ha parlato di attività di eccellenza dell’Ente sul fronte dei progetti comunitari. Voto contrario, invece, per Gabriele Bianchi, secondo il quale la Regione dovrebbe controllare di più i bilanci degli enti dipendenti.

Eaut: disco verde al bilancio preventivo 2018

Via libera del Consiglio regionale della Toscana al bilancio preventivo economico 2018 dell’Ente Acque Umbre-Toscane (Eaut). Come illustrato in aula, il bilancio presenta un risultato economico di gestione in equilibrio. Il valore della produzione è pari a 4.336.029 Euro, in aumento rispetto al consuntivo preventivo 2017 (4 per cento circa), di cui si riportano le più significative poste contabili. I costi della produzione sono previsti per 4.299.590 Euro (+4 per cento circa).

Nella relazione illustrativa e con riferimento alla svalutazione dei crediti verso clienti, viene precisata che l’assenza di previsioni per il 2018 risiede in un quadro di invarianza complessiva, per la quale sarà necessaria solo una rimodulazione. È inoltre spiegato che nel costo delle assicurazioni è stata inserita una previsione di costi pari a 120mila Euro per garanzia del rischio verso terzi, correlato alle opere in gestione.

Il Piano annuale e triennale dei lavori 2018-2020, allegato al bilancio di previsione, presenta una previsione di 29.281.764 Euro di lavori programmati, di cui circa 14.541.764 per il 2018. Rimangono per il 2018 3.550.000 Euro di lavori ancora da finanziare, che dunque non vanno a determinare ricavi per quote generali di concessione. Per il 2019 l’importo stimato dei lavori previsti è pari a 8.343.304 Euro, per il 2020 7.210.000.

Massarosa, Vertenza Azienda Ponsi

Sì unanime del Consiglio regionale a due mozioni proposte da Baccelli (Pd) e Montemagni (Lega)

“Aprire quanto prima un tavolo di confronto con i vertici della società Ercos Spa, proprietaria della storica azienda Ponsi, con i sindacati e le istituzioni interessate”. Questo l’impegno affidato alla giunta toscana da due mozioni approvate oggi all’unanimità dal Consiglio regionale proposte da Stefano Baccelli (Pd) e da Elisa Montemagni (Lega).

Com’è noto, la vicenda riguarda il destino occupazionale di 17 lavoratori, cioè circa la metà del numero complessivo dei dipendenti dell’azienda di Massarosa.

«E’ importante che la Regione svolga un ruolo di coordinamento e di raccordo tra aziende, parti sociali e istituzioni – spiega Baccelli – Bisognerà accertare quali sono le reali prospettive dello stabilimento di Massarosa e provare a dare una risposta ai lavoratori, che oggi vedono sfuggire quelle prospettive aperte nel luglio scorso, quando un accordo sulla riduzione dell’orario di lavoro si poneva l’obiettivo di scongiurare ulteriori esuberi. Credo – conclude Baccelli – che questo voto unanime sia utile a dare una spinta affinché la vertenza dell’azienda Ponsi assuma una valenza regionale e si provi a dare delle risposte».

«Sembrava che l’estate scorsa – ricorda Montemagni – fosse tornato il sereno, ma le recenti notizie arrivate da Massarosa, purtroppo, sono in chiara controtendenza. In questi casi, è importante fare presto ed è quindi fondamentale che anche la Regione si adoperi per trovare una soluzione plausibile che possa scongiurare i licenziamenti e tentare di dare un futuro alla storica azienda».

Attivare in tempi brevi un tavolo di confronto con la società proprietaria e i sindacati per tutelare i livelli occupazionali e capire le reali prospettive di mantenimento del sito produttivo.

Sulla crisi della Ponsi di Massarosa (Lu), storica azienda di rubinetti, il Consiglio regionale della Toscana si muove in maniera compatta e approva, nel corso della seduta di oggi, martedì 30 gennaio, due distinte mozioni, una a firma Pd e l’altra presentata dalla Lega Nord.

I dispositivi di entrambi gli atti chiedono alla Giunta di impegnarsi per avviare un confronto al fine di tutelare i livelli occupazionali e scongiurare gli esuberi, ma anche per comprendere, dai vertici della società Ercos Spa attuale proprietaria, le rappresentanze dei lavoratori e le istituzioni interessate, le reali prospettive di mantenimento del sito produttivo a Massarosa.

Aeroporto Capannori: Regione valuta supporto a sviluppo solo dopo risanamento

Interrogazione di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale. Per la Giunta ha risposto l’assessore alla presidenza

La Regione Toscana non ha impegnato risorse, né adottato atti per lo sviluppo dell’aeroporto di Tassignano come centro sperimentale e di trasferimento tecnologico. C’è piuttosto una disponibilità a valutare forme di supporto, ma al termine del necessario, completo risanamento della situazione gestionale.

Questa la risposta della Giunta regionale, esposta in aula dall’assessore alla presidenza, all’interrogazione in merito alla posizione della Regione Toscana nei confronti dell’Aeroporto di Capannori Spa, presentata da Fratelli d’Italia.

Nell’interrogazione, si chiede se rispondano al vero alcune affermazioni del sindaco di Capannori (Lu) sull’intenzione della Regione di sostenere il progetto di rilancio e investire un milione di euro.

La Regione, ha spiegato l’assessore, è stata informata delle difficoltà economiche dell’attuale gestore nel corso del 2016 e ha di conseguenza preso contatti con il Comune di Capannori su eventuali nuove missioni da affiancare all’attività di aviazione generale dell’aeroporto. Da incontri preliminari con Università e imprese toscane del settore aerospaziale e sulla base dell’esperienza dell’aeroporto pugliese di Grottaglie, è stata avanzata l’ipotesi di specializzare l’aeroporto di Tassignano quale centro sperimentale toscano per l’aerospazio e la robotica. Sono stati effettuati anche approfondimenti su possibili funzioni aggiuntive.

Memoria, Approvata all’unanimità la mozione di Titta Meucci (Pd) per diffondere le Pietre d’inciampo in altre città toscane

Meucci (Pd) “Proprio oggi che il Consiglio ricorda la giornata della memoria è importante che questa mozione venga approvata all’unanimità,  un modo per ricordare l’80° anniversario delle leggi razziali”

«Ho voluto avanzare questa proposta – spiega Titta Meucci – proprio nella settimana in cui si celebra la giornata della memoria che, quest’anno, assume un’importanza diversa, perché ricorre l’ottantesimo anniversario della firma del del Regio decreto-legge “Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista”, che fu il primo atto di un sistema di norme antisemite. Quel decreto fu firmato proprio in Toscana, nella tenuta di San Rossore. Fu quello il punto di partenza che determinò, oltre alla discriminazione, la persecuzione e le deportazioni.

Credo che tra le tante e meritevoli iniziative che le istituzioni hanno portato avanti in questi anni per ricordare quelle pagine buie della nostra storia, l’installazione delle Pietre d’inciampo sia una delle più suggestive, perché legano fortemente il ricordo di vite perdute, di uomini, donne e bambini deportati e il più delle volte mai ritornati, al vivere quotidiano delle città. Sapere che in un determinato luogo abitava o veniva fatta prigioniera una persona innocente, serve ad arricchire la memoria e l’identità storica delle città, offre spunti di riflessione a tutti, in particolare alle giovani generazioni».

Nel corso della discussione è intervenuto anche il consigliere livornese del pd Francesco Gazzetti che ha tenuto a sottolineare l’assenza in aula al momento del voto di tutti i consiglieri del Movimento 5 stelle. “Provengo da una città, Livorno, dove ci sono alcune pietre d’inciampo – ha ricordato in aula Gazzetti - tra cui quella che ricorda una bambina di meno di un anno arrestata e deportata, intervengo però solamente per sottolineare una cosa che un po mi dispiace, vorrei sottolineare l’assenza del m5s dalla votazione, credo serva una posizione netta e marcata e spero che questo venga da tutto il consiglio e anche dal m5s che invece vedo con rammarico è assente in aula”.

L’atto di iniziativa del gruppo Pd chiede di sensibilizzare le comunità locali per un segno concreto e tangibile di memoria quotidiana. Piccole targhe d’ottone da collocarsi dinanzi alla porta di casa dove vissero vittime del nazismo e nel luogo in cui vennero fatte prigioniere

L’atto, illustrato dalla consigliera Elisabetta Meucci, è stato votato in modo compatto dall’aula che quest’oggi è impegnata nella seduta solenne per il Giorno della memoria.

La mozione richiama l’impegno che la Regione, fin dalla sua nascita, ha messo in atto per la salvaguardia del patrimonio storico-ideale della Resistenza e dell’antifascismo, di conservazione della memoria dello sterminio del popolo ebraico, delle deportazioni militari e politiche e delle numerose stragi perpetrate dalle truppe nazifasciste sul nostro territorio.

Ora il Consiglio si impegna, anche in modo congiunto con la Giunta, ad avviare un’opera di sensibilizzazione nei riguardi delle comunità locali per promuovere, a partire dalla città di Firenze e anche sulla base di quanto già realizzato in importanti realtà cittadine, l’installazione diffusa di ‘pietre d’inciampo’, quale segno concreto e tangibile di una memoria chiamata ad essere parte integrante della nostra vita quotidiana.

La locuzione ‘pietra d’inciampo’, si spiega, è espressione che indica un progetto artistico messo in atto fin dal ’93 da parte di un artista tedesco, Gunter Demning, in memoria di quanti a vario titolo sono stati deportati a nei campi di sterminio nazisti. L’opera consiste in una piccola targa d’ottone da collocarsi dinanzi alla porta di casa dove visse la vittima del nazismo e nel luogo in cui venne fatta prigioniera (incisi il nome della persona, l’anno di nascita, la data, l’eventuale luogo di deportazione e la data di morte, se conosciuta).

La mozione ricorda come la valenza culturale ed etica delle ‘pietre d’inciampo’ sia tale che in alcuni uffici scolastici regionali sono stati predisposti specifici progetti rivolti ad istituti scolastici per la costruzione di eventi attorno alla posa delle pietre e successivamente al mantenimento e alla cura delle targhe.

La Regione, che sostiene varie attività legate alle politiche della memoria (l.r. 38/2002), da tempo è impegnata a contrastare ogni forma di revisionismo storico e negazionismo, mentre è in crescita il numero dei Comuni della Toscana che, su iniziativa di privati e associazioni, scelgono di ospitare ‘pietre d’inciampo’ sul proprio territorio in ricordo di cittadini vittime delle persecuzione nazista.       

Nel 2018, si ricorda nella premessa del testo approvato, ricorrono gli ottant’anni dalla firma, avvenuta a San Rossore, del regio decreto che 1938 recava ‘provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista’.

Un caloroso applauso a Renzo Montini, deportato all’età di 15 anni da San Frediano dove faceva il trippaio per essere condotto attraverso il binario 6 a Mauthausen, ha aperto la seduta solenne del Consiglio regionale dedicata alla Giornata della Memoria. La vicepresidente dell’assemblea toscana ha affidato a Montini, uno degli ultimi reduci dai campi nazisti, l’abbraccio della Toscana nella speranza che i giovani lo abbiamo come pensiero.

La vicepresidente ha parlato delle numerose iniziative che la Toscana ogni anno mette in campo per non dimenticare e delle responsabilità delle istituzioni che devono essere di monito affinché ciò che è accaduto non succeda più e affinché ai morti non vengano dati colori, bandiere o etichette. A conclusione della seduta, la vicepresidente ha portato a Montini, seduto tra il pubblico, il simbolico abbraccio di tutta la Toscana.

È quindi intervenuta la vicepresidente della Giunta regionale. Il compito istituzionale della Regione è quello di contribuire alla formazione di una coscienza democratica e antifascista di tutti i cittadini e in particolare, delle nuove generazioni. Barni, ricordando la legge 211 del 2000 che istituisce il Giorno della Memoria, ha raccontato lo sviluppo delle politiche della memoria portate avanti dalla Regione che anche in campo nazionale ha dato vita ad un’esperienza di eccellenza per la ricchezza, l’originalità e la qualità delle iniziative promosse. Secondo la vicepresidente, questa giornata è diventata un’occasione pubblica di riflessione e di ricerca storica sull’antisemitismo e sul razzismo di ieri e di oggi e un’occasione per diffondere la cultura dei diritti umani e della cittadinanza fondata sull’inclusione e sulla convivenza delle diversità contro ogni discriminazione nei confronti di etnie, culture e religioni diverse, unico antidoto alle derive di intolleranza e fondamentalismo.

Per questa operazione culturale, la vicepresidente della Giunta regionale ha spiegato che è stata scelta la via dell’investimento sull’informazione e sulla ricerca, un progetto educativo che dura tutto l’anno e che si articola su molteplici versati dal Treno della Memoria al Meeting, alla formazione degli insegnanti, al sostegno alla ricerca sulla deportazione in Toscana.

Lo sforzo della Toscana, come ribadito dalla vicepresidente, non è quindi quello di commemorare poiché la commemorazione potrebbe diventare qualcosa di freddo, ma di costruire strumenti per combattere l’indifferenza e di investire sull’educazione.

Creaf Prato, la Regione vuole salvaguardare i propri crediti

In relazione al fallimento del Creaf di Prato, la Regione persegue l’obiettivo di salvaguardare i propri crediti nei confronti della società, attraverso l’acquisizione dell’immobile, e intende garantire la permanenza della finalità pubblica, confermando la destinazione originaria di polo urbano di ricerca, trasferimento tecnologico e formazione. Assegnerà mandato a Sviluppo Toscana di procedere all’acquisizione dell’immobile e a completare i lavori necessari a dotarlo delle funzionalità richieste.

La Giunta regionale, attraverso l’assessore alle attività produttive, ha risposto in aula ad una interrogazione in merito alla decisione di continuare ad investire in Creaf, presentata dal consigliere Gabriele Bianchi.

Quali benefici si ritiene di poter trarre dall’operazione, a quanto ammonterebbe l’eventuale perdita finanziaria della Regione. E ancora: la decisione è dettata dalla necessità di non dover restituire finanziamenti europei già ottenuti per il Creaf. Questo quanto richiesto nell’interrogazione che fa seguito ad una precedente sullo stesso argomento, presentata nel giugno scorso. La Giunta fornisce anche le cifre: l’ipotesi è quella di formulare al curatore fallimentare una proposta di concordato e acquisire l’immobile per una cifra stimata di 5,7milioni di euro, recuperando a bilancio 5milioni e 46mila euro pari al 50 per cento del credito vantato. In merito alla tipologia dei finanziamenti attivati per Creaf, l’assessore ha precisato che non ci sono fondi europei.

Il consigliere Bianchi ha espresso l’auspicio che certe dinamiche non avvengano più e che questo progetto possa partire.

Diritti Umani, approvata l'iniziativa per Afrin e Rojava

 Approvata in aula la mozione di iniziativa del gruppo Sì Toscana a Sinistra che esprime solidarietà alla popolazione di Afrin e del Rojava. L’atto impegna la Giunta ad attivarsi presso il Governo per promuovere nelle sedi istituzionali la condanna di quanto avvenuto e l’attivazione di tutti i canali diplomatici per la cessazione degli attacchi indiscriminati nei confronti della popolazione del cantone di Afrin e dell’intero Rojava e al rispetto delle libertà democratiche.

La mozione ricorda, tra l’altro, i fatti dello scorso gennaio, quando l’offensiva militare turca (‘Ramoscello d’ulivo’) ha violato la sovranità territoriale siriana, attaccando senza alcuna motivazione il cantone curdo di Afrin nel nord-ovest della Siria. Già nell’estate del 2016 la Turchia aveva lanciato al nord della Siria l’operazione militare denominata ’Scudo dell’Eufrate’.

Il presidente turco Recp Tayyip Erdogan, ricorda ancora il testo votato, ha dichiarato di voler estendere l’offensiva militare a tutto il territorio abitato dai curdi nel nord della Siria. L’aggressione miliare della Turchia rappresenta un vero e proprio crimine contro l’umanità e si sta compiendo nel pressoché totale silenzio della Comunità internazionale, mettendo a rischio l’incolumità e la sicurezza di decine di migliaia di civili e rifugiati.

La mozione ricorda anche il conferimento del Pegaso d’oro, massima onorificenza regionale, al vicepresidente del Governo regionale del Kuridstan iracheno; la mozione approvata dal Consiglio nel marzo 2017, per il rispetto dei diritti umani e della libertà di autodeterminazione dei popoli curdo, palestinese e saharawi; la mozione del giugno 2017 con la quale l’assemblea regionale auspica che la Turchia riattivi la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (Cedu).

Fascismo e razzismo, mozione per vietare spazi pubblici

Vietare l’utilizzo di sale e spazi all’interno delle sedi del Consiglio regionale alle associazioni o manifestazioni che si richiamano al fascismo o che abbiano orientamenti razzisti, xenofobi, antisemiti, omofobi e discriminatori. Lo chiede una mozione presentata dal Pd (e sottoscritta da Art.1-Mdp), approvata a maggioranza dopo un lungo dibattito. Hanno votato contro Lega Nord, Fratelli d’Italia e Forza Italia.

Il testo, illustrato dalla consigliera Alessandra Nardini, impegna l’ufficio di presidenza del Consiglio regionale ad intervenire sul proprio regolamento e invita la Giunta ad approvare un analogo provvedimento, anche per sensibilizzare i Comuni che ancora non l’hanno fatto ad adottare iniziative simili.

La mozione ricorda il numero crescente di manifestazioni legate al razzismo, alla xenofobia, all’apologia del fascismo ed episodi di cronaca, accaduti anche in Toscana, quali le minacce al sindaco di Massarosa (Lu) o gli insulti al parroco del Comune di Pistoia.

Richiamando la legge regionale 38/2002 (Norme in materia di tutela e valorizzazione del patrimonio storico, politico e culturale dell’antifascismo e della resistenza e di promozione di una cultura di libertà, democrazia, pace e collaborazione tra i popoli), nel testo si ribadisce l’importanza di mantenere la memoria storica e si da atto alla Regione di aver avviato un’attività di monitoraggio per contestare atteggiamenti che si richiamano al fascismo.

Viene infine ricordato l’appello lanciato dall’Associazione nazionale partigiani d’Italia, e già raccolto dai Comuni di Prato, Siena, San Giuliano Terme (Pi) che hanno approvato specifici atti nei rispettivi consigli comunali, che invita le istituzioni pubbliche a vietare la concessione di spazi pubblici ad associazioni o movimenti ispirati ai disvalori del fascismo e del nazismo.

Scuola: diplomati magistrali esclusi, sì a mozioni per salvaguardia contratti

Le ripercussioni della sentenza del Consiglio di Stato dello scorso 20 dicembre che esclude dalle Gae (Graduatorie ad esaurimento) tutti i diplomati magistrali prima del 2001-2002, al centro di due mozioni approvate dal Consiglio regionale della Toscana nel corso della seduta di oggi, martedì 30 gennaio. La prima, presentata dal consigliere Andrea Quartini, e la seconda dalla consigliera Valentina Vadi.

Entrambi gli atti impegnano la Giunta ad attivarsi, presso tutte le sedi istituzionali competenti, per trovare una soluzione definitiva che tuteli il più possibile le figure professionali coinvolte, anche attraverso la salvaguardia dei contratti stipulati a tempo indeterminato, e scongiurando ripercussioni sulla vita lavorativa e personale di allievi, famiglie e comunità educante.

Sulla vicenda è intervenuta in Aula anche l’assessore toscano all’Istruzione che ha ricordato la lettera inviata al Miur per sollecitare un confronto urgente con le Regioni.

Cultura: mezzi pubblici a tariffe agevolate per favorire conoscenza patrimonio toscano

Estendere e promuovere protocolli d’intesa, analoghi a quello siglato per il Casentino, che favoriscono la conoscenza del patrimonio regionale attraverso l’utilizzo dei mezzi pubblici a tariffe agevolate, soprattutto da parte degli studenti. È quanto chiede una mozione di iniziativa del Pd, illustrata dalla consigliera regionale Ilaria Giovannetti, approvata dall’Aula nel corso della seduta di oggi, martedì 30 gennaio.

L’atto muove dal protocollo d’intesa siglato fra Regione Toscana, LFI, gestore della linea ferroviaria regionale Stia-Arezzo-Sinalunga, l’Unione dei Comuni del Casentino, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e la Direzione didattica provinciale di Arezzo, nel quale si stabilisce che le scolaresche in gita potranno utilizzare il treno per tutto l’arco della giornata e per tutte le tratte del percorso con un biglietto a tariffa agevolata di 3,50 euro.

Hanno dichiarato voto favorevole alla mozione, giudicata di buon senso, i consiglieri regionali Monica Pecori Marco Casucci.

 

Fonte: Consiglio Regionale

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