Apprendo da facebook e dalla stampa locale le vostre dichiarazioni a margine della prima udienza del processo che vede coinvolto un dipendente dell'ufficio scuola. Non sono fin qui mai intervenuto perché ho condiviso, nel merito e nel metodo, la vostra indignazione e l'impegno concreto per la legalità, che a buon diritto ribadite.
Purtroppo da queste due ultime esternazioni emerge altresì un atteggiamento sul quale non possiamo tacere, nel rispetto del ruolo di tutti:
- si continua, anche a procedimenti in corso, a fare riferimento all'ufficio scuola in generale, mettendo in cattiva luce, aldilà delle intenzioni, tutti coloro che vi prestano attualmente servizio
- si utilizza, nel post dell'assessore, un'espressione ad effetto (sulla quale non a caso un giornale ha fatto il titolo) che, ancorché da ritenersi metaforica, è pesante e intimidatoria nei confronti dei dipendenti
Il vigente ordinamento anche in virtù delle riforme degli ultimi dieci anni (da quelle in materia disciplinare alla recentissima regolamentazione del whistelblowing) è dotato di validi strumenti per agire contro chi commette illeciti all'interno della pubblica amministrazione.
Non si comprende pertanto la necessità di certe prese di posizione, che per toni e contenuto, appaiono più utili ad avvelenare il clima che a dare un ulteriore contributo alla giustizia.
Auspicando un chiarimento, vi porgo i miei saluti, tenendomi a disposizione.
Il Segretario Enti Locali FP CGIL PISA – Miro Berretta
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