Un 37enne, K.E. le iniziali, originario della Bosnia Erzegovina e residente ad Asciano, è morto in una cava di estrazione del marmo a Rapolano Terme. L'uomo sarebbe scivolato in un burrone facendo un volo di 11 metri mentre stava lavorando al ripristino di una recinzione.
Inutile il trasporto con l'elisoccorso Pegaso al Policlinico Le Scotte di Siena. L'uomo è morto poco dopo. Sul posto i carabinieri che stanno accertando anche la posizione lavorativa del 37enne.
La denuncia della FILLEA CGIL e delle rappresentanze sindacali del travertino: "Una piaga senza fine"
Il sindacato FILLEA CGIL di Siena e tutte le RSU e RSA del settore del comparto lapideo di Serre e Rapolano Terme esprimono le loro più sentite condoglianze alla famiglia del lavoratore deceduto oggi a seguito di un incidente sul lavoro in una cava.
“Come denunciamo a vari livelli, purtroppo ormai di continuo, - scrive il Sindacato in una nota - quello della sicurezza nei luoghi di lavoro è un tema che coinvolge tutti i settori e tutti i lavoratori. Per quanto riguarda il settore dell’edilizia, e in particolare quello delle cave, si registra un record in negativo di infortuni e decessi rispetto alle ore lavorate. Si tratta di una piaga senza fine che non mostra alcuna contrazione”.
“Gli strumenti più importanti che abbiamo a disposizione per invertire questa infinita tragedia - sottolinea la FILLEA CGIL - sono la prevenzione, la formazione e la consapevolezza del rischio. Ma queste vanno accompagnate da un sistema di controllo più organizzato tra i vari enti proposti”.
“Proprio anche per questo - conclude la sigla sindacale - abbiamo già chiesto un incontro con il Prefetto di Siena, che ci ha dato la sua più completa disponibilità ad incontrarci giovedì mattina”.
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