Un cazzotto nello stomaco che lascia senza fiato. Questa la prima sensazione alla notizia della busta recapitata al Sindaco Brenda Barnini con dentro due pallottole e una pagina di giornale con una svastica e una frase delirante. Sì, perchè a Empoli di pallottole non si è mai parlato. Si è litigato, ci sono state polemiche talvolta anche forti, abbiamo assistito a schermaglie politiche ma mai si era arrivati a tanto perchè, grazie a Dio, abbiamo una cultura democratica che esclude categoricamente certe cose e certi comportamenti e tiene tutto dentro al recinto del confronto civile fra chi occupa posizioni diverse. La pallottola in una busta è roba da mafia, da tempi bui del terrorismo rosso o nero che sia, da magistrati nel mirino di delinquenti. Vederla recapitare al primo cittadino della nostra città è un qualcosa di troppo forte, impossibile da accettare senza provare, appunto, una sensazione di fiato che manca e di incredulità.
E se questa è la prima considerazione, c'è poi il versante altrettanto difficile da accettare del significato che si è voluto dare con questo gesto ignobile e vigliacco. La svastica, simbolo vergognoso di una barbarie senza fine, e le parole deliranti che richiamano al tema dell'accoglienza dei migranti hanno dato alla missiva una valenza politica pochi giorni dopo la consegna della medaglia d'oro al valor civile alla nostra città e in piena campagna elettorale. Queste sono cose altrettanto preoccupanti, fatti, è importante non negarlo, che attecchiscono in un clima favorevole, dove insultare, parlare di razza, augurare la morte è diventato ormai quasi la normalità, dove c’è ancora chi dice che, in fondo, è una ragazzata. Bene dire le cose come stanno e urlare in faccia a questa gentaglia che butta benzina sul fuoco e che alimenta a suon di post sui social questo clima (purtroppo anche a livelli più alti del semplice cittadino) che questa non è una ragazzata, ma un gesto che può pensare e compiere solo un delinquente.
La triste realtà è che, dal momento della consegna della busta al Sindaco, niente sarà più come prima. Inutile nascondersi: qui fra di noi, in una città che abbiamo sempre ritenuto tranquilla, ci sono dei veri e propri delinquenti, perchè spedire delle pallottole è semplicemente una cosa da delinquenti. Un episodio inquietante che segna una vera e propria escalation partita dallo sfregio di piazza XXIV luglio, passata poi per la svastica alla ex Taddei e culminata ora con questo gesto che preoccupa non solo comprensibilmente chi l'ha subito (ed a lei ed alla sua famiglia vanno l’abbraccio ed il calore di tutta la città) ma tutti noi. La risposta delle istituzioni, della società civile, della politica locale di destra, centro e sinistra è stata ferma e lo sarà sempre, ma ora aspettiamo anche la risposta della legge per riuscire a vedere chi è che ha potuto fare un gesto così ignobile. Ci auguriamo, infatti, di vedere in faccia chi è che ha sporcato con un gesto così vigliacco e vergognoso la nostra città nella quale non è degno di vivere.
E, per favore, chi continua a creare il terreno perchè certi fatti accadano abbia almeno il pudore di stare zitto e si vergogni. Perchè, come recita il proverbio, <è ladro chi ruba ma anche chi regge il sacco>, è un delinquente chi ha mandato la lettera e un connivente chi ne minimizza il gesto.
Marco Mainardi
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