L’anno 2018 si apre all’insegna della tecnologia, finalmente il sogno di molti insegnanti diventa realtà all’Enriques. Era da tempo che si avvertiva l’esigenza di innovare la didattica, sganciandosi da una metodologia ormai obsoleta.
La rivoluzione tecnologica, che da anni ci ha messo di fronte a nuovi modi di comunicare, non poteva più essere tenuta fuori dalla scuola, dove la comunicazione è, e deve essere, alla base dell’insegnamento di tutte le discipline.
Molti docenti, da tempo, hanno iniziato a muoversi nella convinzione che la tecnologia potesse essere lo strumento vincente per una didattica innovativa, aggiornandosi più o meno individualmente e avvicinandosi a metodologie come la “Flipped Classroom” (o classe capovolta) nella quale l’insegnante non è più la fonte indiscussa della conoscenza, ma fornisce materiali e stimola l’apprendimento attraverso lezioni multimediali ricche di immagini, video, testi, per mezzo dei quali gli stessi studenti saranno gli artefici del loro sapere, coinvolti concretamente nella loro formazione, che sarà così autonoma, produttiva e aperta verso un mondo nel quale saranno i protagonisti.
Ma come realizzare tutto questo senza gli strumenti adeguati? Ecco che finalmente, quello che pochi anni fa poteva sembrare utopia, si concretizza per gli insegnanti (e ovviamente gli studenti) dell’Enriques: grazie al contributo della Città Metropolitana, 65 lavagne interattive multimediali (LIM) sono state installate nelle 65 aule dell’Istituto, oltre a quelle già presenti in classi e spazi comuni, e molto presto, questione di giorni, forse di ore, tutti gli insegnanti saranno messi in condizione di utilizzarle a pieno, sia perché tutte le LIM saranno collegate alla rete, sia perché alcuni insegnanti più esperti si sono attivati per realizzare corsi di aggiornamento, rivolti a tutti i colleghi, sulle nuove metodologie didattiche. Inoltre l’azienda fornitrice delle attrezzature ha offerto, in aggiunta all’assistenza tecnica, un corso di formazione specifico per l’utilizzo delle lavagne.
Sarà così possibile “visitare” una domus romana durante una lezione di storia, o una cattedrale gotica durante l’ora di storia dell’arte; andare in giro per il mondo durante una lezione di geografia o condurre esperimenti come nel più attrezzato e moderno laboratorio di scienze, scoprire quanta matematica si nasconde nella natura, nell’arte, nell’architettura, nella conquista dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo e non parliamo poi delle lingue: film in versione originale, “viaggi” nella cultura e nella civiltà di un popolo… tutto a portata di mano, o meglio, a portata di un click!
Sarà possibile salvare una lezione e permettere agli studenti di rivederla con calma a casa, in situazioni di assenze prolungate sarà possibile restare in contatto con insegnanti e compagni e il rischio di perdere un anno di studio sarà di molto ridotto, ci potranno essere videoconferenze e tutto quanto possa servire a mantenere aperti i canali di comunicazione: sarà finalmente la scuola del terzo millennio!
Abbiamo intervistato il professor Maurizio Nuti dell’Istituto Enriques di Castelfiorentino che ci ha detto: “La LIM è un dispositivo che è stato progettato specificamente per la scuola. Ha, infatti, le dimensioni di una lavagna tradizionale sulla cui superficie è possibile scrivere, ma non solo, perché con la LIM è possibile anche gestire risorse multimediali e consultare risorse web. Il tema dell'uso delle LIM in ambito didattico e su quanto questo possa essere veramente innovativo e funzionale, è complesso e non va dato per scontato. Il concetto di fondo è che la LIM (e la tecnologia in generale), non possa di per sé cambiare la didattica, ma che rappresenti un'opportunità per ripensare l'insegnamento. Questo significa considerare la LIM non tanto come prodotto, quanto come valore aggiunto per la didattica. Il suo uso ha senso se diretto a coinvolgere gli studenti in attività finalizzate alla comprensione e non alla mera riproduzione della conoscenza”.
La professoressa Alessia Pica afferma inoltre: “Gli studenti che vogliamo formare nel nostro Istituto devono essere in grado di comprendere e agire nel mondo che li circonda sulla base dei propri obiettivi personali, professionali o sociali. La motivazione per cui i nostri allievi, nati e cresciuti con la tecnologia dell’informazione, sono interessati a utilizzare la LIM, è, in primo luogo, quella di usare un dispositivo più vicino al loro mondo, abbinato alla curiosità che si prova normalmente davanti alle cose nuove. Il grado di partecipazione degli studenti alle lezioni aumenta anche grazie ad una migliore presentazione dei contenuti che attirano l'attenzione e hanno un influsso positivo sugli allievi. Questo implica un accrescimento della motivazione allo studio e alla comprensione dei contenuti didattici, con il conseguente sviluppo delle intelligenze e delle competenze acquisite. Ogni studente risponde all’apprendimento in modo diverso, allora l’uso di tutti i registri linguistici e l’attivazione di tutti canali sensoriali permette un apprendimento individualizzato, particolarmente utile per gli studenti con disturbi di apprendimento e disabilità più o meno gravi”.
L'uso della LIM agisce in modo significativo anche sulla motivazione degli insegnanti, che derivano principalmente dalla possibilità di utilizzare una grande quantità di materiale digitale disponibile in rete, e dalla capacità di produrre, preparando il materiale della lezione a casa, in modo relativamente semplice, i propri contenuti digitali da utilizzare in classe. Inoltre, con la lavagna interattiva, è possibile personalizzare la lezione, con contenuti specifici per la classe o lo studente, per recuperare alunni in difficoltà o assenti alla lezione in classe.
“Avere la possibilità di utilizzare in ogni classe del nostro Istituto le LIM - interviene la Professoressa Patrizia Paperetti, Dirigente dell’Istituto castellano - permetterà di innovare le metodologie didattiche e renderle più vicine alla sensibilità degli studenti, con il conseguente miglioramento del livello cognitivo di ognuno di essi.
Qualcuno potrebbe obiettare: “Ma i libri, il contatto umano? Tutto così rischia di andare perduto!” Beh, noi siamo ottimisti, ribadisce la Dirigente Scolastica, e siamo certi che l’uso delle tecnologie non potrà che arricchire gli orizzonti di alunni e insegnanti e portarci tutti in un futuro che è già qui!”.
Fonte: I.S.I.S. "F. Enriques" Castelfiorentino
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