Un tappeto di scarpe rosse per Patty Pravo al Teatro Odeon

Quirici, Pecchioli, Pravo

Un tappeto di scarpe rosse contro la violenza sulle donne ha accolto i 200 selezionatissimi ospiti di Cuoio di Toscana, ieri sera al Teatro Odeon, per l’evento con cena in platea organizzato in occasione del 93/o Pitti Immagine. Star del gala Patty Pravo, diva per eccellenza della musica italiana, icona di stile ed eleganza, che ha affascinato il pubblico intonando alcuni dei suoi più celebri pezzi tra cui “Pazza idea”, “La bambola”, “Se perdo te”, “Dimmi che non vuoi morire”, “Pensiero stupendo”. L’esibizione della ex ragazza del Piper ha concluso la serata, dedicata al glamour, ma anche alla sensibilizzazione su un tema quanto mai attuale: la violenza di genere. Nel corso dell’evento, è stato presentato il nuovo progetto di Cuoio di Toscana al fianco dell’alto artigianato, in collaborazione con il brand Mario Bemer Firenze.

“E’ importante sottolineare il ruolo dell’artigianato nel Made in Italy: quello che accade nel nostro Paese – ha sottolineato il vicesindaco di Firenze Cristina Giachi, intervenendo durante la serata – non succede in altre parti del mondo, c’è un patrimonio culturale e del saper fare che si tramanda di generazione in generazione. Dobbiamo essere più consapevoli di come agire nel nostro territorio”.

Nel merito dell’installazione contro la violenza di genere ha aggiunto Antonio Quirici, presidente di Cuoio di Toscana, consorzio leader nella produzione di cuoio da suola, con quote di mercato pari al 98% di quello italiano e oltre l’80% di quello europeo: “Più si tiene alta l’attenzione sul tema e più c’è speranza di formare una nuova cultura nel rapporto tra uomo e donna. Questo dovrebbe essere il focus per la moda dei prossimi anni, accanto all’attenzione ambientale”.

“L’industria della moda ha una responsabilità enorme nel guidare le nostre scelte – ha dichiarato Michele Pecchioli, cofounder di Aria Advertising - e ha il dovere di prendere delle posizioni, specialmente su temi come questo. La legge contro la violenza di genere è stato un passo necessario, ma non sufficiente. Non è con la legge che si interviene su un comportamento sociale, è una questione culturale. E in questo campo la moda gioca un ruolo di primo piano”.

Durante la serata è stata svelata al pubblico la capsule collection di calzature totalmente personalizzabili realizzata da Mario Bemer Firenze in esclusiva per Cuoio di Toscana, nell’ambito di un nuovo progetto di sostegno all’alto artigianato italiano promosso dal Consorzio. Dieci modelli, tra tradizione e innovazione, studiati per essere “cuciti” su misura di chi li indosserà, grazie al configuratore virtuale sviluppato dalla Bemer, che permette oltre 60mila combinazioni differenti tra colore, materiali, cuciture e lacci. Dalla “Decimo”, modello derby allacciato all’insegna dell’eleganza, con puntale a coda di rondine, realizzato in vitello tamponato, alla “Eddie”, modello Oxford in vitello e canvas in nuances diversa, in modo da valorizzare le traforature a bruges, al mocassino “Lido”, con cucitura Adler e puntale di particolare forza, passando per lo stivaletto “Bacco” e la Monk con doppia fibbia “Mathis”. Tutti con suola rigorosamente in cuoio lavorato nel distretto toscano.

“Le scarpe – dichiara Luca Nardini di Mario Bemer Firenze - sono marchiate Cuoio di Toscana per rispettare la territorialità: noi siamo fautori non solo del Made in Italy ma anche del Made in Tuscany e del Made in Florence. Il nostro configuratore, per cui ci sono voluti 8 mesi di lavoro, mostra un impatto reale di quello che sarà la scarpa che si desidera, perché la propone in maniera fotografica e non grafica. Diamo così massima elasticità al cliente che verrà a trovarci nel nostro atelier in via Maggio a Firenze, che può così personalizzare la propria calzatura in maniera unica, se pur partendo dalle nostre linee e dalla nostra idea di stile”.

La collaborazione tra Cuoio di Toscana e Mario Bemer Firenze nasce in occasione della registrazione di Cinque, fashion movie per la regia di To Guys e prodotto da Aria Advertising, presentato lo scorso ottobre alla 12/a Festa del Cinema di Roma e dedicato ai diversi mondi artigianali del Made in Italy, interpretati come cinque luoghi della mente e del saper fare. Ad aprire la serata al Teatro Odeon è stata proprio la proiezione di Cinque, nel cui cast figurano Caterina Murino, brand ambassador per Cuoio di Toscana, lo chef Simone Rugiati, l’artista Francesco Tristano, i maestri della scarpa su misura Mario Bemer e Mattia Capezzani, l’attore Alessio Sardelli, il presidente di Assomoda Giulio Di Sabato e i ballerini dell’Opus Ballet, compagnia diretta da Rosanna Brocanello, che ha dato vita a una spettacolare scenografia durante la cena in platea, con cinque quadri viventi ispirati ai cinque contesti evocati dal film.

Cuoio di Toscana è un cuoio da suola unico ottenuto con concia lenta al vegetale, un processo antico basato sull’utilizzo di tannini naturali ricavati dal legno di castagno, mimosa e quebracho. Il marchio nasce con l’obiettivo di farsi portavoce nel mondo del distretto conciario.

Le aziende che fanno parte del brand Cuoio di Toscana sono di Santa Croce sull’Arno (Bonistalli e Stefanelli Spa) e di San Miniato, località Ponte a Egola (Gruppo Conciario CMC International Spa, Conceria Gi-Elle-Emme Spa, Cuoificio Otello, Lamonti Cuoio Spa, Conceria 3S Srl e Volpi Concerie Srl).

Per ulteriori informazioni cuoioditoscana.it

Fonte: Cuoio di Toscana - Ufficio stampa

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