“Ebbe davvero un ruolo da primo attore” Piero Calamandrei, nella scrittura e nella definizione dei principi fondamentali della Costituzione entrata in vigore 70 anni fa, nel gennaio ‘48. Un ruolo che il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani è tornato a ricordare questa mattina scoprendo a Firenze la lapide in memoria del giurista toscano in via della Robbia al 23, dove Calamandrei visse e operò fino alla morte avvenuta nel ’56. Un’iniziativa del Consiglio regionale della Toscana e del Comune di Firenze.
“Calamandrei è uno dei padri del testo di cui ci sentiamo ancora tutti orgogliosi – ha ricordato Giani -; un toscano eccellente, nato a Firenze, laureatosi a Pisa, professore universitario a Siena; ha lasciato la sua biblioteca a Montepulciano, tramite la Fondazione a lui intitolata”.
Solo pochi possono dire “di aver intrecciato la propria opera in vita con il proprio territorio di appartenza”, ha rimarcato il presidente dell’assemblea toscana. Mentre tutti, da oggi, possono vedere la lapide che ricorda non solo “lo straordinario personaggio del diritto ma anche l’uomo, visto con la complicità e il senso della comunità di Firenze”.
Il 27 settembre 2016, nel sessantesimo anniversario della morte, il Consiglio aveva già intitolato a Calamandrei una sala di palazzo del Pegaso: la sala in cui si riunisce l’Ufficio di presidenza, adiacente all’aula.
Fonte: Consiglio regionale della Toscana
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