Rocco Damone a capo dell'Aou Careggi: intesa Regione-Università

Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, l'assessore per il diritto alla salute, al welfare e all'integrazione socio-sanitaria Stefania Saccardi e il rettore dell'Università degli studi di Firenze Luigi Dei, dopo una serie di incontri istituzionali, hanno raggiunto l'intesa prevista dalla legge sulla nomina del nuovo direttore generale dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Careggi. A guidare l'Azienda sarà Rocco Donato Damone, attuale direttore generale della programmazione dell'Area vasta Toscana centro, che subentrerà a Monica Calamai, destinata, a breve, a ricoprire il ruolo di direttore della Direzione diritti di cittadinanza e coesione sociale della Regione.

Regione e Ateneo hanno pienamente concordato su due requisiti fondamentali per l'individuazione della persona in grado di guidare l'AOU Careggi: il possesso di un'accurata conoscenza del sistema sanitario toscano e di un curriculum di altissimo profilo. Contemporaneamente si è ritenuto unanimemente che dovessero fissarsi alcune linee programmatiche caratterizzanti il futuro operato del direttore generale.

Quattro i principi delineati: credere nell'alto valore aggiunto rappresentato dalle specificità di un'Azienda che, grazie alla presenza dell'Università, può garantire elevati livelli d'innovazione scaturenti dalla ricerca avanzata; valorizzare al massimo quelle specificità, anche in relazione alle cosiddette "medicine specialistiche", appannaggio pressoché esclusivo delle Aou; rafforzare l'integrazione fra componente ospedaliera e universitaria, come eccezionale volano per gli obiettivi di formazione, ricerca e assistenza integrati, requisito essenziale per innalzare la qualità dei servizi sanitari erogati; proseguire nell'armonico sviluppo delle azioni intraprese in continuità con i progetti in essere (ad esempio il Protocollo d'intesa su programmazione congiunta di posti universitari cofinanziati da AOUC e il progetto per il "Centro integrato AOUC-UNIFI per l'innovazione e sviluppo della ricerca e formazione").

Fonte: Regione Toscana

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