“C’è da chiedersi perché il pirata che ha provocato due incidenti a Sesto Fiorentino in pochi minuti, ferendo due persone e uccidendo Salvatore Stigliani, operaio di 58 anni, era ancora in giro nonostante i precedenti reati contro la persona e la sua nota tossicodipendenza. C’è da chiedersi perché era al volante, a piede libero, e non in un carcere o agli arresti domiciliari. C’è da chiedersi se la riforma della giustizia, che ha depenalizzato 112 reati evitando il carcere per reati inferiori a 5 anni, non sia colpevole dell’escalation di criminalità che pesa sulle comunità”. E’ il commento di Massimo Mallegni, vice coordinatore di Forza Italia in Toscana in merito all’arresto del pirata della strada ad opera dei Carabinieri nella giornata di martedì 2 gennaio. Mallegni esprime il suo cordoglio ai famigliari della vittima. “Il pirata non doveva essere alla guida e non doveva, probabilmente, nemmeno essere a spasso visti i suoi precedenti. – commenta ancora – Non si dovevano depenalizzare i reati ma costruire più carceri ed inasprire le pene anche per quei reati minori come le percorre, il furto semplice, la violazione di domicilio e le lesioni colpose. Reati che purtroppo sono cresciuti in maniera esponenziale e che stanno danneggiando le famiglie che si ritrovano indifese ed impaurite. Il governo ha preferito scegliere di non mettere in carcere i delinquenti ma addirittura di fargli uno sconto. Se la morte dell’operaio ha un colpevole quello è lo stato che ha autorizzato un uomo con precedenti a circolare a piede libero. E meno male che è stato preso. Altrimenti sarebbe stato l’ennesimo delinquente che la fa franca”.
Fonte: Ufficio stampa
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