Giani: "Porteremo ‘i toscani alla costituente’ in mezzo agli studenti"

Il gennaio 2018 scandisce i settant’anni dall’entrata in vigore della Costituzione e il presidente del Consiglio regionale, Eugenio Giani, ritiene un “dovere morale, etico e di indirizzo politico risvegliare interesse nei confronti di chi la scrisse, visto che tutti ne proclamano la grande attualità”.

Giani presenta con Pier Luigi Ballini la ristampa del libro curato dal professore per le Edizioni dell’Assemblea ‘I deputati toscani alla costituente – profili biografici’ (2008) e dedica la prima conferenza stampa dell’anno ad annunciare prossime iniziative nel palazzo del Pegaso (intitolazione di sale e spazi ai costituenti) e con le scuole della regione, senza escludere per il 2018 aggiustamenti allo Statuto della Toscana.

La Costituzione, ricorda il presidente, è di particolare attualità anche “perché è lì che emergono le regioni” e il simbolo della Toscana, il Pegaso, nasce dalla scelta di rifarsi al simbolo del Comitato toscano di Liberazione Nazionale, nel momento in cui si entrava nella nuova fase repubblicana, nell’agosto del ‘44. Il libro di Ballini è “bellissimo, dà i tratti di formazione e di crescita politica dei 43 toscani che dettero un contributo fondamentale”. A fine gennaio, continua Giani, “con Ballini abbiamo in mente di fare un’assemblea degli studenti al Teatro della Compagnia, per spiegare quanto peso ebbero questi toscani nel redigere la Costituzione repubblicana che 70 anni dopo la sua entrata in vigore è considerata ancora più attuale nei suoi principi fondamentali“.

Giani cita Piero Calamandrei, Giorgio La Pira, Amintore Fanfani e anche “persone significative nella lotta della Resistenza, come Teresa Mattei”. A Sandro Pertini, ricordato nei suoi legami stretti con la Toscana e con Firenze – era qui l’11 agosto del ’44 – sarà intitolato lo studio del presidente, la stanza dell’Ufficio di presidenza è già ‘sala Calamandrei’. A Fanfani sarà dedicata l’attuale sala Gigli e le due stanze al secondo piano di palazzo del Pegaso, utilizzate per iniziative istituzionali e mostre, diverranno ‘Galleria Mattei’.

Da Ballini l’indicazione di una particolarità tutta toscana che emerge già prima della stagione costituente. “La Resistenza qui non è stata un fatto solo militare ma anche politico”, sottolinea il professore; i toscani fecero trovare agli alleati “amministrazioni comunali ricostituite; sindaci e giunte nominati dai Comitati di liberazione nazionale provinciali e dal Comitato toscano di liberazione nazionale”. I toscani “prima delle elezioni della costituente hanno in qualche modo descritto l’architettura della costituzione, che avevano pensato su forti autonomie locali e hanno progettato l’ente regione: gli storici parlano ormai unanimemente di ‘ipotesi toscana della Repubblica’”.

C’è dunque una regione – la Toscana – che è anche “una ragione importante da cui bisogna ripartire per discutere dei valori della Costituzione e proporli ai giovani: la biografia di questi personaggi aiuta a ricordare l’impegno di una classe dirigente del tutto nuova”, fatta da chi fu all’opposizione e “da chi è stato a lungo in una zona grigia”; da chi ha combattuto in Spagna o ha passato anni in esilio.

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