Professore, uomo di cultura, colonna di Empoli: è scomparso Odoardo Piscini

Aveva insegnato al Pontormo per quasi quarant'anni. Sue le pillole dantesche durante la pandemia


Una brutta notizia ha colpito Empoli, è scomparso Odoardo Piscini. Empolese d'adozione, si era stabilito da piccolo in città da Siena con la famiglia e col tempo è diventato uno dei più noti divulgatori della storia del territorio. Lascia la moglie, il figlio, tutti i familiari e una comunità intera che lo piange. Aveva 82 anni.

Era noto soprattutto per la sua carriera da professore di italiano e latino al liceo Pontormo, durata quasi quaranta anni. Tantissime le generazioni passate sotto la sua 'ala'.

Piscini era apprezzato docente e uomo di cultura a tutto tondo. In pensione, durante il Covid e il lockdown ha raccontato la Commedia di Dante tramite i profili del Comune di Empoli. Ne aveva parlato anche a La Stanza di Vetro su Clivo, qui il video.

"Il mio ricordo presente del prof. Piscini è legato alla sua frequentazione quasi giornaliera della Biblioteca comunale "Renato Fucini" di Empoli. Da studente sbirciavo con curiosità i libri che prendeva in prestito e mi divertiva immaginare le ricerche bibliografiche impervie che proponeva ai bibliotecari. Mi rimarrà per sempre impressa l'immagine soddisfatta e elegante del "cercatore", che chiude la sua ventiquattr'ore, felice di tornare allo studio con il bottino di libri, ogni giorno aperto alla meraviglia del sapere" ha scritto l'assessore Matteo Bensi su Facebook.

Alessio Mantellassi, sindaco empolese, ha pubblicato un suo ricordo: "Questa notizia non ci voleva proprio. Sono addolorato. “Dodi”, il professor Pescini, ci ha lasciato. La sua assenza si sentirà e impoverisce la città. Mancherà a tutti e anche a me. Lo conoscevo di nome poi anni fa ebbi modo di sederci accanto al pranzo della Pro Loco, in cui era attivo. Finimmo a chiaccherare fin dopo pranzo, seduti in disparte a fumare una sigaretta. Mi fece incuriosire sul palio di Siena, perché da buon senese sapeva tutto. Ogni volta che ci incontravamo finivamo per prenderci un po’ di tempo per chiacchierare un pò. Dodi rendeva interessante anche un buongiorno e lo avresti ascoltato per ore senza fatica con quel suo modo di condividere ciò che sapeva mai altezzoso o saccente, ma divertito. Con l’occhio vispo, la sigaretta accesa, muovendo le mani raccontava ciò che sapeva, in modo semplice, anche autoironico. Queste soste in centro con Dodi erano un piacere dal gusto tipicamente ed esclusivamente empolese. Proprio con lui che empolese non era, ma qui decise di restare perché “a Empoli si sta bene”. L’ho visto un po' di tempo fa. Ci incrociammo in centro, lui andava verso la “sua” biblioteca. “Signor Sindaco!” “Professore!”, uno sguardo ironico, tipico, due battute e poi se ne andò in cerca di libri, letture, ricerche. Ciao “Dodi”, grazie professore. Ascoltarti è stato un privilegio".

Notizie correlate



Tutte le notizie di Empoli

<< Indietro

ISCRIVITI alla newsletter quotidiana di gonews.it

Ogni giorno alle 19 le notizie più importanti

torna a inizio pagina