"Muba non ti dimenticheremo" e anche "Continua a farci sorridere". Appaiono frasi, striscioni, parole in memoria di una giovane vita che non c'è più. E poi tante foto, tanti fiori e un grande messaggio con scritto "Giustizia".
Quella di mercoledì 15 gennaio è stata una mattinata di dolore e sgomento per Certaldo, che ha dato il suo ultimo saluto a Maati Moubakir. Il giovane è stato ucciso a 17 anni a fine dicembre 2024 a Campi Bisenzio, le indagini sono ancora in corso.
Commossa tutta la comunità certaldese, che ha ricordato il ragazzo con striscioni e un lancio di palloncini bianchi al momento dell'uscita del feretro dalla chiesa di San Tommaso. Non sono mancati attimi di tensione alla fine del funerale, quando il corteo si è mosso verso il cimitero.
La bara bianca con le firme e i ricordi degli amici si è mossa in mattinata dal cimitero della Misericordia fino a piazza Boccaccio, dove prima si è tenuto il funerale con un rito misto: prima officiato da don Rolando Spinelli in chiesa, al termine - sul sagrato - c'è stato spazio per una commemorazione da parte della comunità musulmana.
Incredulità e rabbia sono state le due potenti parole chiave utilizzate durante la funzione. "Non possiamo restare a rabbia e disperazione, dobbiamo andare oltre. Non pensiamo all'odio, ma a fare qualcosa perché questo non accada più. Indirizziamo il nostro cuore verso il bene e la speranza. La rabbia non è del tutto sbagliata, ma usiamola per costruire il bene" sono state le parole di don Rolando Spinelli. Il religioso ha poi letto una lettera dell'arcivescovo di Firenze Gambelli, che si è detto "toccato" dalla vicenda.
Ha parlato anche, tra le lacrime, un amico della vittima: "Mi mancherà la sua voce. Dobbiamo dimostrargli che il mondo che ha lasciato non è soltanto corrotto o marcio, ma ci sono pure buone persone".
Spazio ai ricordi, alla memoria, al pianto, ma anche a un grido che si sente e si legge ovunque: "Giustizia per Maati".
Antonio Lanzo
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