Bilancio, Buongiorno Empoli: "Aumentano le tasse, ma solo per il ceto medio"

Leonardo Masi

Giudizio negativo per la prima manovra di bilancio della giunta Mantellassi, da parte di Leonardo Masi, capogruppo in Consiglio comunale di Buongiorno Empoli.

"Ieri, 27 dicembre, il consiglio comunale ha approvato una Flat Tax sui redditi che ricorda quella di salviniana memoria - afferma Masi -. Se da un lato è apprezzabile l'aumento della fascia di esenzione IRPEF (da 9.000 a 12.000 euro), dall'altro si colpiscono pesantemente i redditi medio-bassi. Chi guadagna tra 12.000 e 15.000 euro annui vedrà più che raddoppiata l'aliquota IRPEF comunale (dallo 0,39% allo 0,8%), mentre chi ha un reddito tra 15.000 e 28.000 subirà un incremento del 28% (dallo 0,52% allo 0,8%). Così facendo, si penalizzano le fasce medie e medio-basse degli empolesi".

"Tra l'aumento dell'IRPEF e quello dell'IMU, il comune prevede di incassare 3 milioni di euro in più, senza però garantire un miglioramento tangibile nei servizi offerti ai cittadini. In un contesto di difficoltà generalizzate per tutti i comuni italiani, spesso aggravate dai tagli del governo centrale, l’amministrazione Mantellassi ha scelto di aumentare la pressione fiscale sul ceto medio empolese, invece di adottare un sistema di tariffe differenziate basate sul reddito. Una scelta che ignora il principio di progressività fiscale sancito dall’articolo 53 della Costituzione italiana".

"Oltre agli aumenti dell’IMU, il comune non ha previsto una riduzione dell’aliquota per gli immobili affittati, sia a canone concordato che a libero mercato. Questa mancanza di incentivi non solo scoraggia i proprietari dall’affittare, ma contribuisce a mantenere distorto il mercato immobiliare, rendendo più difficile la regolarizzazione degli affitti".

"Ad Empoli, la questione abitativa si sta complicando - prosegue -. Nonostante il 10% degli immobili siano vuoti, le case effettivamente disponibili sul mercato degli affitti restano poche e i prezzi continuano a salire. Anche lavoratori con stipendi medi e contratti solidi trovano difficoltà nel reperire un’abitazione. Le decisioni della giunta non incentivano i proprietari a mettere in locazione gli immobili, peggiorando una situazione già complessa".

"Va invece riconosciuto un giudizio positivo per le nuove assunzioni pianificate dal comune per migliorare i servizi e per il riconoscimento contrattuale delle lavoratrici in appalto che operano nelle scuole cittadine".

"Oltre al dibattito sul bilancio, il consiglio comunale di ieri ha affrontato due ordini del giorno presentati da Buongiorno Empoli - SiAmo Empoli e Movimento 5 Stelle, dedicati ai temi della guerra, con particolare attenzione al conflitto russo-ucraino e al genocidio del popolo palestinese perpetrato dal governo israeliano. La maggioranza ha scelto di intervenire su questi documenti, apportando modifiche che hanno di fatto stravolto il loro significato originario. Gli ordini del giorno, infatti, intendevano rivolgere al Governo italiano una richiesta chiara e inequivocabile: fermare immediatamente l’invio di armi e risorse verso i due conflitti. Tuttavia, le modifiche imposte hanno alterato profondamente l’obiettivo dell’iniziativa, costringendo i gruppi proponenti a rigettare l’atto così emendato".

"Questa strategia è ormai tristemente nota - spiega -: la maggioranza, invece di confrontarsi apertamente sui contenuti e assumersi la responsabilità di un voto contrario, preferisce cambiare i testi proposti, stravolgendone il senso e obbligando i proponenti a ritirare o respingere gli atti. Si tratta di una prassi che indebolisce il confronto democratico e svuota il dibattito di significato".

"Ma c’è di più: si continua a negare l’evidenza. L’Italia, insieme all’Europa, è ormai coinvolta in una guerra globale contro una parte del mondo. Una guerra che non può avere vincitori, ma dalla quale gli europei, noi italiani, e anche noi empolesi, siamo già usciti sconfitti. Gli effetti di questa strategia di militarizzazione e conflittualità si riflettono quotidianamente sulle nostre comunità, amplificando diseguaglianze, incertezze economiche e divisioni sociali".

"Di fronte a tutto questo - conclude - non possiamo restare in silenzio. È nostro dovere ribadire la necessità di una politica di pace, di dialogo e di disarmo, mettendo al centro i diritti dei popoli e la dignità delle persone, senza ambiguità né compromessi".

Fonte: Ufficio Stampa

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