Esprimiamo forte preoccupazione in merito all’avvio sperimentale, previsto per il 1° gennaio 2025 della riforma della disabilità in nove province italiane, tra cui Firenze. Pur condividendo l’impianto della riforma il sindacato denuncia gravi criticità che rischiano di compromettere l’efficacia e l’accessibilità dei servizi per le persone con disabilità, per loro stessa natura fragili di fronte alle maglie della burocrazia italiana.
In particolare, la CGIL sottolinea l’assenza di Decreti Attuativi: a pochi giorni dall’avvio della sperimentazione infatti mancano ancora i decreti attuativi che dovrebbero definire nel dettaglio le modalità operative della riforma.
Questa lacuna genera incertezza e confusione tanto tra gli operatori del settore, a partire dall’INPS stesso per arrivare agli Istituto di Patronato, quanto soprattutto tra gli stessi cittadini che ne sono direttamente interessati. Riteniamo inaccettabile avviare una riforma così delicata senza un quadro normativo certo!
Quel che è certa è la perdita di capillarità territoriale: l’accentramento delle commissioni mediche presso le sedi INPS rappresenta, ad oggi, un grave arretramento rispetto alle possibilità di accesso concesse dall’attuale sistema. Il passaggio dalle sedi ASL, capillarmente diffuse sul territorio e quindi più accessibili per gli utenti, a un’unica sede INPS localizzata nel capoluogo di provincia, o al massimo in altre due zone all’interno della cinta fiorentina (Sesto fiorentino e Via Modigliani , sedi delle rispettive agenzie territoriali Inps).
Ci chiediamo come potranno affrontare le difficoltà di spostamento i cittadini residenti nelle altre zone : il Mugello, l’Empolese val d’elsa, il Valdarno-Valdisieve e il Chianti. I quali seppur nella fase iniziale dovranno affrontare notevoli disagi e non sappiamo per quanto tempo.
Come sappiamo si tratta di persone con disabilità che insieme alle loro famiglie, soprattutto per chi risiede in zone periferiche e montane dovranno affrontare un’enorme difficoltà. Per questo avremmo voluto che la sperimentazione non venisse affrontata con un approccio meramente burocratico. Questa scelta, imposta dalle giuste normative che individuano i criteri architettonici e sanitari delle sedi dove le commissione valutative opereranno, e che ci auguriamo venga sanata quanto prima, penalizza l’accessibilità ai servizi e rischia di creare nuove barriere, anziché abbatterle.
L’operato del Governo così impostato, in questa fase sperimentale che investe l’Area Metropolitana Fiorentina, rischia di allontanarsi dagli obiettivi di inclusione e di piena partecipazione sociale delle persone con disabilità che la riforma stessa propugna: l’accentramento dei servizi, la mancanza di fondi e di personale medico e non, assieme all’incertezza normativa rischiano di tradursi in un peggioramento concreto delle condizioni di vita di quegli stessi soggetti che la legge dovrebbe tutelare.
La Cgil Firenze si impegnerà a monitorare attentamente l’evoluzione della sperimentazione e a intraprendere tutte le azioni necessarie per tutelare i diritti delle persone con disabilità.
Cgil Firenze Giancarla Casini, Fp Cgil Firenze Mirella Dato, Inca Firenze Emio Fabbri
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