Mozione "provocatoria" sulla puntualità a Empoli, Campinoti: "Ognuno fa quel come gli pare"

Dopo ben tre rinvii, nel Consiglio Comunale dello scorso del 27 novembre è stata discussa la nostra mozione sulla Puntualità. Come era prevedibile, salvo noi di Forza Italia e di Fratelli d'Italia, la mozione è stata bocciata da tutte le altre forze politiche con giustificazioni o forse più scuse, che riteniamo irricevibili e imbarazzanti per l'istituzione che è il Consiglio Comunale e giudichiamo corretto che i cittadini empolesi ne siano a conoscenza, ciascuno poi si farà la sua idea. Come è noto è la mia prima esperienza in Consiglio Comunale e forse anche di vera politica, ma sino dalla prima seduta del consiglio mi è saltato all’occhio che la puntualità non è certo una virtù dei politici presenti.

Per fare qualche esempio: se la convocazione della seduta è fissata per le 18, fino a non prima delle 19 si riesce a iniziare i lavori perché, salvo rare eccellenze, molti arrivano quando gli pare. La cosa ancora più incredibile è che dopo il ritardo acquisito, non si fa in tempo ad entrare nel vivo delle attività che intorno alle 20,30-21,00 la seduta viene interrotta per la pausa cena, con durata fissata in 1 ora (all’inizio anche di più). Non solo, pur essendo offerto dall'Amministrazione un ricco buffet, molti dei consiglieri vanno a casa o escono a cena fuori o anche escono dopo per il caffè; Anche qui, l’ora per la ripresa non viene mai rispettata, sforando con punte di oltre mezzora.

Ad esempio all’ultimo citato Consiglio del 27 di novembre scorso, un consigliere ed il suo fedelissimo sono rientrati con oltre 35 minuti di ritardo, ed uno di loro non contento dell’esagerato ritardo, no fa a tempo di appoggiare le sue cose sul banco che riparte direzione del bagno. Da questi inizi è nata in poi l’idea della mozione provocatoria con la quale sollevare la questione e sollecitare tutti ad una maggiore serietà nella puntualità, ipotizzando anche delle nuove regole più giuste mutuandole dal mondo del lavoro: ritardo massimo di 15 minuti oltre il quale venire considerati assenti e pausa cena massimo di 30 minuti, ritardi accettati nel caso di reale e giustificata causa e soggetta a votazione.

Questo per poter dare maggiore spazio alla reale attività del Consiglio, motivo per cui siamo li fino anche a tarda notte e non sicuramente per fare una scampagnata serale e nemmeno per il gettone di presenza poco o tanto che sia, ma ci dovremmo essere tutti solo ed esclusivamente per senso civico. Ritengo quindi che ci sia davvero poca sensibilità da parte di chi ritarda e che ritardando, rallenta tutta la seduta e obbliga anche quelli puntuali e virtuosi a sprecare inutilmente il loro tempo, sottratto con fatica a lavoro, salute e famiglia.

Unico che porta una giustificazione lecita per opporsi è un consigliere medico che svolgendo la professione, sostiene che se ha un paziente in studio, non può certo metterlo alla porta per arrivare in tempo al Consiglio, questo è senza dubbio uno dei casi giustificabili. Lo è meno quello di un altro consigliere che collegandosi al medico, anche lui facendo la professione di avvocato, sostiene con un arringa degna del foro, che se ha un cliente in studio non lo può cacciare via e se questa giustificazione è credibile per l’inizio del Consiglio, non lo è affatto per il ritardo al rientro dalla pausa cena. E di motivazioni pittoresche ve ne sono state anche altre trovando quasi tutti ovviamente d’accordo per non far passare una semplice e seria regolamentazione del tempo.

Altre giustificazioni più imbarazzanti, come ad esempio una Consigliera di opposizione che solleva anche la questione del gettone di presenza, per lei essendo solo circa 35 euro che diviso le ore di impegno viene una miseria, per questo, a suo dire, si può fare anche come ci pare. Non di meno il suo collega di partito che sostiene che essendo un'attività sottratta alla vita e al lavoro, viene svolta avanza tempo, quindi sostanzialmente si può prendere in cavalleria.

Insomma senza nessuna velleità censoria o punitiva che certamente non mi si addice, invito tutti a guardarsi la “puntata” del consiglio per farsi due risate amare, nel vedere chi dovrebbe dare il buon esempio sul rispetto e di conseguenza anche sulla puntualità ma che di fatto non ne vuole sapere, convinti anche di avere ragione. Forse anche da qui nasce la condivisibile e negativa opinione pubblica per la quale ogni cosa che riguarda la pubblica amministrazione è sempre in ritardo a scapito dei cittadini. 

Ma non tutto è stato vano, anche se la mozione non è stata approvata: già dallo stesso giorno si nota una maggiore sensibilità alla puntualità e questo mi fa già piacere. Speriamo di andare verso un miglioramento ulteriore e generale del rispetto reciproco e dell’ottimizzazione del tempo mirato almeno a tentare di completare i vari ordini del giorno che purtroppo rimangono spesso incompiuti.

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