Un viaggio nella carriera dell'ex attaccante di Parma, Milan, Samp. Melli ha saputo reinventarsi con umiltà e passione, superando le sfide del dopo calcio
L'intervista con Alessandro Melli è un viaggio negli anni d'oro del calcio italiano degli anni '90, un'epopea sportiva raccontata da chi quel mondo lo ha vissuto dall'interno.
È la storia di un uomo che ha saputo trasformare la fine di una carriera calcistica in un nuovo inizio professionale.
Il punto di svolta della sua parabola sportiva arriva con un infortunio all'anca, avvenuto a Parma durante la gestione Ancelotti: "Non sono più riuscito a tornare al 100%", racconta Melli, descrivendo un calvario fisico che ha definitivamente segnato la sua carriera di attaccante. Un momento che avrebbe potuto rappresentare la fine di tutto, ma che invece è stato solo l'inizio di un nuovo percorso.
Melli ha avuto allenatori straordinari e ha raccontato moltissimi aneddoti di personaggi indimenticabili. Da Boskov, l'allenatore con cui ha riso più di ogni altro, a Scala, figura paterna ma anche fonte di continui scontri, fino ai compagni come Asprilla e Crippa, ciascuno con la propria personalità unica.
Nei racconti di Melli anche storie su Capello, Sacchi, Erikson, Mazzone.
Per vedere l'intervista cliccare qui sotto.
Dopo dieci anni come team manager del Parma, culminati con il fallimento del club, Melli non si è perso d'animo: ha iniziato un lavoro completamente diverso nel settore delle macchine alimentari e farmaceutiche, dimostrando una capacità di adattamento fuori dal comune: "Credo che essere calciatori non sia solo un lavoro, è anzi un gioco che ti rende famoso", ha detto.
Oggi Melli vive a Parma, circondato dagli amici di sempre, dagli ex compagni e dai suoi interessi, come la passione per la musica italiana. Un uomo che ha trasformato il potenziale trauma del "dopo" in un'opportunità di crescita personale e professionale.
René Pierotti
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