Dopo la bancarotta di due società confidi della Coldiretti, cinque persone sono state raggiunte da misure cautelari ed è avvenuto un maxi sequestro di 25 immobili e auto di storiche e di lusso per un valore di venti milioni di euro. Gli immobili sono stati sequestrati anche in Toscana, anche se l'inchiesta è nata grazie alla Procura di Santa Maria Capua Vetere e della Guardia di Finanza di Caserta. L'azione delle forze dell'ordine ha riguardato tutta Italia, ma in particolare Puglia, Lazio, Toscana, Lombardia, Sicilia.
L'indagine è partita dalla denuncia presentata dai referenti del collegio sindacale della Coldiretti, cui non erano stati forniti i bilanci di liquidazione; dagli accertamenti è emerso il coinvolgimento del liquidatore delle due società confidi (Agricentro Nord, e Agricentro Sud) di professionisti e di prestanome, nell'azione di costante svuotamento del patrimonio aziendale, che poi ha portato al fallimento delle due società (una già fallita, l'altra sottoposta a procedimento fallimentare al tribunale di Roma), che sono rimaste solo con i debiti aziendali e i debiti di firma collegati alla garanzie confidi rilasciate alle banche e non sono state dunque più in grado di essere solvibili ai fini appunto della garanzie prestate, con danni alle piccole e medie imprese agricole.
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