Nella mattinata è stata anche inaugurata l’aula didattica, uno spazio pensato per accogliere scuole e visitatori e per realizzare attività didattiche e divulgative.
L’inaugurazione è avvenuta stamattina, alla presenza di Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana, Linda Vanni, Sindaca di Montopoli in Val d'Arno, Daniela Mori, Presidente del Consiglio di sorveglianza Unicoop Firenze, Stefano Mancuso, Professore presso l'Università di Firenze e Fausto Ferruzza, Presidente Legambiente Toscana.
Le dichiarazioni
Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana
La conferenza stampa si è aperta con l'intervento del Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, che ha sottolineato l'importanza di Unicoop per il territorio toscano. Non solo per il suo contributo economico, ma anche per il suo ruolo come promotore di valori e motore di cambiamento sociale.
In questo contesto, il Bosco di Montopoli rappresenta un esempio perfetto dell'impegno di Unicoop verso la sostenibilità ambientale e il benessere collettivo, un impegno portato avanti con il coinvolgimento attivo dei suoi soci.
«La nascita e la cura di questo nuovo bosco, la riscoperta degli spazi aperti e dell’importanza degli alberi, preziosi alleati sia contro i cambiamenti climatici che per la difesa del suolo, sono passi importanti, che dimostrano la rinnovata sensibilità delle amministrazioni toscane, delle associazioni come Legambiente ma anche delle imprese come Unicoop Firenze e della società civile, più attente alle questioni ecologiche e alla promozione di stili di vita più sostenibili. Un grazie da parte della Regione Toscana a chi ha contribuito alla realizzazione di questo progetto».
Linda Vanni, Sindaca di Montopoli in Val d'Arno
Linda Vanni, Sindaca di Montopoli in Val d'Arno, descrive il progetto di bonifica dell'area cementificata, dove un tempo sorgeva un allevamento intensivo di maiali, in un'oasi verde come un potente messaggio ambientale.
L'obiettivo è quello di farne un luogo di scienza e serenità, aperto a tutti. Piantare gli alberi non è solo un gesto simbolico, ma un atto concreto per prevenire i disastri ambientali come le alluvioni.
«Grazie a Unicoop Firenze per questo bellissimo regalo, realizzato sul nostro territorio e per aver donato ai bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze di Montopoli e non solo, un luogo privilegiato per imparare a rispettare il pianeta che abitiamo».
Daniela Mori, Presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze
La Presidente del Consiglio di sorveglianza di Unicoop Firenze, Daniela Mori, sottolinea come il progetto, nato grazie a un crowdfunding, rappresenti un esempio concreto del valore del lavoro collettivo.
«Questo progetto è nato dalla collaborazione con l'amministrazione, con Legambiente, l'Università di Firenze, con il fondamentale contributo scientifico di Stefano Mancuso e il sostegno di oltre 5mila soci che hanno donato per la campagna “Abbraccia un albero”: grazie a un incredibile lavoro di squadra, oggi questa area è davvero un luogo di rigenerazione, dove il bosco sta crescendo e sta producendo benefici all'ambiente».
Il parco ha reintrodotto una biodiversità che, in natura, avrebbe richiesto anni per rigenerarsi, lasciando un’eredità preziosa per le generazioni future: «Questo bosco è davvero un luogo di tutti che, da primavera, aprirà le porte alle visite delle scuole e di soci e cittadini, perché possa diventare un'occasione di riflessione sulle azioni quotidiane che ognuno di noi può compiere per salvare il Pianeta, cominciando subito».
Stefano Mancuso, Ricercatore e Professore dell’Università di Firenze
Stefano Mancuso, ricercatore e professore ordinario dell'Università di Firenze, racconta il progetto nato per affrontare le sfide del riscaldamento globale, e invita a una riflessione collettiva: tornare a collaborare con la natura e rimediare ai danni del passato per lasciare alle generazioni future un mondo più vivibile.
«Unicoop, rinunciando a sfruttare commercialmente il terreno, ha scelto di bonificarlo e renderlo nuovamente coltivabile, affrontando costi importanti (2 milioni di euro). La de-impermeabilizzazione dell’area, soggetta a rischio alluvioni, ora consente all’acqua piovana di essere assorbita, migliorando l’ambiente circostante».
Per monitorare l’assorbimento di CO₂ da parte degli alberi, 10 su 3000 sono dotati di sensori. La scelta del legno per la costruzione del laboratorio didattico non è casuale: il legno, infatti, rappresenta un modello di architettura ecologica e sostenibile, e il laboratorio, realizzato in legno lamellare, funge anche da importante deposito di CO₂.
Fausto Ferruzza, Presidente Legambiente Toscana
Il Presidente di Legambiente Toscana, Fausto Ferruzza, sottolinea l'importanza della condivisione di valori comuni tra Legambiente e Unicoop, elogiando l’impegno del progetto nel contrastare gli eventi climatici 'estremi' che, purtroppo, stanno sconvolgendo molte realtà in tutto il mondo.
«Desigillare il suolo, renderlo di nuovo permeabile all’acqua, restituirlo pienamente alla natura, è una delle misure di adattamento più importanti che possiamo concretizzare sui nostri territori se li vogliamo davvero rendere resilienti alla nuova fase storica che stiamo vivendo».
Ferruzza loda l'impegno dietro allo smaltimento e al riciclo delle oltre 17.500 tonnellate di rifiuti edili tra calcestruzzo, asfalto, detriti misti e amianto, ribadendo l'importanza di questa operazione come «un’azione di bonifica molto significativa, che andrebbe emulata ed esportata ovunque possibile».
Il bosco
A Montopoli, su 6 ettari di terreno, sono stati piantati 3000 nuovi alberi che, in 10 anni, potranno assorbire 170 tonnellate di CO2 e altri inquinanti, con un risparmio di 60o tonnellate di anidride carbonica in 20 anni e di 1400 tonnellate in 30 anni.
Il bosco diventa un esperimento in campo aperto di sostenibilità, dove i visitatori potranno riflettere sulle azioni positive che l'uomo può fare per invertire la rotta della crisi climatica. Tra queste, la più semplice, è piantare alberi.
Grazie a un sistema di monitoraggio e mappatura, verranno valutati l'evoluzione del bosco i benefici ambientali che questo apporta all’ambiente circostante.
La crescita e i numeri del bosco: il monitoraggio di Pnat
A due anni dall’avvio del progetto le piante del bosco sono cresciute iniziando a creare un ecosistema sempre più stabile.
Le specie, inizialmente selezionate per la loro capacità di adattarsi alle condizioni climatiche della zona, hanno richiesto, nel tempo, alcuni adattamenti. Alcune, infatti, non sono riuscite ad adattarsi alle particolari condizioni pedoclimatiche e alle modifiche stagionali conseguenti al riscaldamento globale. Alcune specie, meno adatte, sono state, quindi, sostituite con piante più resistenti alle esigenze del terreno e alle nuove condizioni climatiche, senza compromettere l’equilibrio naturale e la biodiversità del bosco.
È stato inoltre integrato un sistema di monitoraggio che, tramite metodologie validate dalla letteratura scientifica, permette la quantificazione della CO2 fissate e dei principali inquinanti atmosferici rimossi dalle piante. Le misure sono effettuate, in continuo, su un campione di 20 alberi.
Le 20 piante monitorate hanno, fino ad oggi, accumulato 3,7 tonnellate di CO2; da gennaio 2024 sono stati rimossi circa 1,10 kg di inquinanti atmosferici.
L’aula didattica
Il bosco ospita da oggi anche la nuova aula didattica, uno spazio che potrà essere utilizzato per workshop, seminari e conferenze collegate al tema del rapporto uomo – natura, oltre che come aula per le scuole portate in visita nell’ambito dei percorsi educativi di Unicoop Firenze nelle scuole toscane.
L'edificio, realizzato in legno e vetro, è composto da una struttura a campate energicamente indipendente grazie a due pensiline fotovoltaiche che contribuiranno a soddisfare le necessità energetiche dell’aula.
Da primavera prenderà il via un calendario di visite guidate aperto a soci e cittadini guidate dal Legambiente e Pnat: un'occasione per scoprire più da vicino gli importanti benefici del bosco sulla qualità dell’aria e per riflettere sul tema della sostenibilità e delle azioni possibili di fronte alle urgenze del cambiamento climatico.
Scuole in visita
Il bosco di Montopoli 0ffre percorsi didattici per le scuole, mostrando gli innumerevoli benefici degli alberi e il loro ruolo nel combattere il riscaldamento globale. Dall’inaugurazione ad oggi, il bosco ha accolto la visita di 100 classi delle scuole secondario di primo grado delle sette province toscane.
Il percorso educativo “Un bosco per tutti”, della durata complessiva di 500 ore, ha offerto agli studenti un’esperienza diretta sulla rigenerazione naturale attraverso incontri preparatori in classe e visite nel bosco.
Da primavera 2025 il bosco riaprirà le porte alle scuole, con la visita di altre 50 classi, di cui 30 provenienti dai Comuni di Montopoli in Val d’Arno, Cascina e dal territorio della Valdera.
Fonte: Unicoop Firenze - Ufficio stampa
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